La vita di Michelangelo. Michelangelo Buonarroti: opere. Soffitto della Cappella Sistina

Michelangelo di Lodovico di Leonardo di Buonarotti Simoni nacque il 6 marzo 1475 a Caprese. Visse fino al 18 febbraio 1564. Certo, è meglio conosciuto come Michelangelo, il famoso scultore, artista, architetto, poeta e ingegnere italiano dell'era dell'Alto e Tardo Rinascimento. L'opera del grande maestro ebbe un impatto senza precedenti sul successivo sviluppo dell'arte occidentale. Michelangelo non era solo il miglior artista del suo tempo, ma anche più grande genio di tutti i tempi. Non deve essere confuso con Michelangelo Caravaggio, i cui dipinti furono dipinti un po' più tardi.

Opera giovanile di Michelangelo Buonarroti

I dipinti, ovvero i rilievi "Battaglia dei Centauri" e "Madonna alla Scala", testimoniano la ricerca forma perfetta. I neoplatonici credevano che questo fosse il compito principale dell'arte.

In questi rilievi, le immagini mature appaiono allo sguardo dello spettatore. Alto Rinascimento che si basavano sullo studio dell'antichità. Inoltre, erano basati sulle tradizioni di Donatello e dei suoi seguaci.

Inizio dei lavori della Cappella Sistina

Papa Giulio II decise di creare per sé una grandiosa tomba. Affidò questo lavoro a Michelangelo. Il 1605 non fu un anno facile per entrambi. Lo scultore aveva già iniziato a lavorare, ma in seguito ha scoperto che papà si rifiutava di pagare i conti. Ciò offese il maestro, così lasciò arbitrariamente Roma e tornò a Firenze. Lunghe trattative si conclusero con il perdono di Michelangelo. E nel 1608 iniziò la pittura del soffitto cappella Sistina.

Lavorare al dipinto è stata una grande impresa. 600 metri quadrati sono stati completati in quattro anni. Il grandioso ciclo di composizioni sui temi dell'Antico Testamento è nato sotto la mano di Michelangelo. I quadri, le immagini sui muri colpiscono per il loro lato ideologico, figurativo e l'espressività plastica delle forme. Il corpo umano nudo ha un significato speciale. Attraverso una varietà di pose, movimenti, posizioni, viene espressa un'incredibile quantità di idee e sentimenti che hanno travolto l'artista.

Uomo di Michelangelo

In tutte le sculture, dipinti Michelangelo mostra attraverso un unico tema: l'uomo. Per il maestro, questo era l'unico mezzo di espressione. A prima vista questo è impercettibile, ma se inizi a conoscere più da vicino le opere di Michelangelo, i dipinti riflettono al minimo il paesaggio, i vestiti, gli interni e gli oggetti. E solo quando necessario. Inoltre, tutti questi dettagli sono generalizzati, non dettagliati. Il loro compito non è distrarre dal racconto delle gesta di una persona, dal suo carattere e dalle sue passioni, ma servire solo da sfondo.

Soffitto della Cappella Sistina

Il soffitto della Cappella Sistina copre una superficie di oltre 500 mq. Michelangelo ha raffigurato più di 300 figure solo su di esso. Al centro ci sono 9 scene del Libro della Genesi. Sono divisi in tre gruppi:

  1. La creazione di Dio della terra.
  2. La creazione di Dio della razza umana e la sua caduta.
  3. L'essenza dell'umanità di fronte a Noè e alla sua famiglia.

Il soffitto è sorretto da vele raffiguranti 12 donne e uomini che predicono la venuta di Gesù Cristo: 7 profeti d'Israele e 5 sibille (indovini del mondo antico).

Finti elementi (nervature, cornici, lesene), realizzati con la tecnica del trompe l'oeil, sottolineano la curvatura della volta. Dieci costoloni attraversano il soffitto, dividendolo in zone, ciascuna delle quali descrive la narrazione principale del ciclo.

Il plafond è arrotondato da una cornice. Quest'ultimo accentua la linea di coniugazione delle superfici curvilinee e orizzontali della volta. Pertanto, le scene bibliche sono separate dalle figure dei profeti e delle sibille, nonché dagli antenati di Cristo.

"La creazione di Adamo"

Il dipinto di Michelangelo "La creazione di Adamo" è certamente uno dei frammenti più famosi del soffitto della Cappella Sistina.

Molte persone che hanno atteggiamenti diversi nei confronti dell'arte affermano all'unanimità che tra la mano imperiosa di Sabaoth e il pennello volitivo e tremante di Adamo, si può praticamente vedere il flusso della forza vivificante. Queste mani che quasi si toccano rappresentano l'unità del materiale e dello spirituale, del terreno e del celeste.

Questo dipinto di Michelangelo, le cui mani sono così simboliche, è completamente permeato di energia. E non appena le dita si toccano, l'atto della creazione è completato.

"Giudizio Universale"

Per sei anni (dal 1534 al 1541) il maestro lavorò nuovamente nella Cappella Sistina. Il Giudizio Universale, un dipinto di Michelangelo, è il più grande affresco del Rinascimento.

La figura centrale è Cristo, che crea il giudizio e ristabilisce la giustizia. È al centro del moto del vortice. Non è più un messaggero del mondo, misericordioso e pacifico. È diventato il giudice supremo, formidabile e intimidatorio. mano destra Cristo risorto in un gesto formidabile, pronunciando il verdetto finale, che dividerà i risorti in giusti e peccatori. Questa mano alzata diventa il centro dinamico dell'intera composizione. Sembra che metta in moto violento i corpi dei giusti e dei peccatori.

Se l'anima di ogni persona è in movimento, allora la figura di Gesù Cristo è immobile e stabile. I suoi gesti rappresentano la forza, la punizione e il potere. Madonna non riesce a guardare la sofferenza delle persone, quindi si volta dall'altra parte. E nella parte superiore dell'immagine, gli angeli portano gli attributi della Passione di Cristo.

Tra gli Apostoli spicca Adamo, il primo della razza umana. Anche qui c'è San Pietro, il fondatore del cristianesimo. Nelle opinioni degli apostoli si può leggere una formidabile richiesta di punizione contro i peccatori. Michelangelo mise nelle loro mani strumenti di tortura.

Gli affreschi raffigurano i santi martiri intorno a Cristo: San Lorenzo, San Sebastiano e San Bartolomeo, che mostra la pelle scorticata.

Ci sono molti altri santi qui. Cercano di essere più vicini a Cristo. La folla con i santi si rallegra e si rallegra per l'imminente beatitudine, con la quale il Signore li ha premiati.

Sette angeli suonano la tromba. Tutti quelli che li guardano sono inorriditi. Coloro che il Signore salva subito salgono e risorgono. I morti risorgono dalle tombe, gli scheletri risorgono. Un uomo si copre gli occhi con le mani inorridito. Il diavolo in persona gli venne dietro, trascinandolo giù.

"Cum Sibilla"

Sul soffitto della Cappella Sistina sono state raffigurate 5 famose sibille di Michelangelo. Queste immagini sono famose in tutto il mondo. Ma la più famosa è la Kuma Sibyl. Possiede la predizione della fine del mondo intero.

L'affresco raffigura un grande brutto corpo donne anziane. Si siede su un trono di marmo e studia libro antico. La Kuma Sibyl è una sacerdotessa greca che ha trascorso molti anni nella città italiana di Kuma. C'è una leggenda secondo cui lo stesso Apollo era innamorato di lei, che la ricompensò con il dono della divinazione. Inoltre, la sibilla poteva vivere quanti anni poteva trascorrere lontano da casa sua. Ma dopo lunghi anni si rese conto che non l'aveva chiesto eterna giovinezza. Ecco perché la sacerdotessa iniziò a sognare una morte rapida. Michelangelo la ritrasse in tale corpo.

Descrizione dell'opera "Sibilla libica"

La Sibilla Libica è l'epitome della bellezza, moto perpetuo vivo e saggio. A prima vista sembra che la figura della Sibilla sia potente, ma Michelangelo l'ha dotata di plasticità e grazia speciali. Sembra che ora si rivolgerà allo spettatore e mostrerà il tomo. Naturalmente, il libro contiene la Parola di Dio.

Inizialmente, la sibilla era un'indovina errante. Ha predetto il prossimo futuro, il destino di tutti.

Nonostante il suo stile di vita, la Sibilla libica era piuttosto categorica riguardo agli idoli. Ha esortato ad abbandonare il servizio degli dei pagani.

Antiche fonti primarie indicano che l'indovino proveniva dalla Libia. La sua pelle era nera, la sua altezza era media. In mano, la ragazza teneva sempre un ramo dell'albero di Shrovetide.

"Sibilla persiana"

La Sibilla persiana viveva in Oriente. Si chiamava Sambeta. Era anche chiamata l'indovino babilonese. È citato nelle fonti del XIII secolo a.C. Il 1248 fu l'anno delle profezie che la Sibilla trasse dai suoi 24 libri. Si sostiene che le sue predizioni riguardassero la vita di Gesù Cristo. Inoltre, ha menzionato Alessandro Magno e molti altri. figure leggendarie. Le previsioni sono espresse in versi che hanno un doppio significato. Ciò rende difficile interpretarli chiaramente.

I contemporanei della Sibilla persiana scrivono che era vestita con abiti d'oro. Aveva un aspetto giovanile. Michelangelo, i cui quadri hanno sempre di più significato profondo l'ha introdotta alla vecchiaia. La Sibilla ha quasi voltato le spalle allo spettatore, tutta la sua attenzione è rivolta al libro. L'immagine è dominata da toni saturi e luminosi. Sottolineano la ricchezza, la buona qualità e l'eccellente qualità dei capi.

"Separazione della luce dalle tenebre"

I dipinti di Michelangelo Buonarroti con titoli sono sorprendenti. È impossibile immaginare cosa abbia provato un genio quando ha creato un tale capolavoro.

Durante la creazione dell'affresco "Separazione della luce dall'oscurità", Michelangelo voleva che ne provenisse un'energia potente. Il centro della trama è Sabaoth, che è questa incredibile energia. Dio ha creato i corpi celesti, Luce e Tenebre. Poi ha deciso di separarli l'uno dall'altro.

Sabaoth vola nello spazio vuoto e lo dota di corpi cosmici. Li riveste di materia ed essenza. Crea tutto questo con l'aiuto della sua energia divina e, naturalmente, il più alto e grande amore.

Non a caso Buonarroti presenta Intelligenza superiore in forma umana. Forse il maestro afferma che le persone sono anche in grado di separare la luce dall'oscurità in se stesse, creando così un universo spirituale pieno di pace, amore e comprensione.

Studiando i dipinti di Michelangelo, le cui foto sono ora a disposizione di tutti, una persona inizia a rendersi conto della vera portata dell'opera di questo maestro.

"Alluvione"

All'inizio dei lavori, Michelangelo Buonarroti non era sicuro delle sue capacità. I quadri, gli affreschi della cappella furono realizzati dopo che il maestro scrisse "Il diluvio".

Temendo di mettersi al lavoro, Michelangelo impiegò abili affreschi fiorentini. Ma dopo un po' li rimandò indietro, perché non era soddisfatto del loro lavoro.

Il "Diluvio", come molti altri dipinti di Michelangelo (come possiamo vedere, il genio non aveva problemi con i titoli - trasmettono perfettamente l'essenza di ogni tela e frammento), era un luogo per studiare la natura dell'uomo, le sue azioni sotto l'influenza di disastri, disgrazie, catastrofi, le sue reazioni a tutto. E diversi frammenti si sono formati in un unico affresco, sul quale si svolge la tragedia.

In primo piano c'è un gruppo di persone che cercano di scappare su un pezzo di terra ancora esistente. Sono come un gregge di pecore spaventate.

Qualche uomo spera di ritardare la morte - la sua e la sua amata. Un ragazzino si nasconde dietro la madre, che sembra essersi data al Fato. Il giovane spera di evitare la morte su un albero. Un altro gruppo si ripara con un pezzo di tela, sperando di nascondersi dalla pioggia.

Le onde irrequiete stanno ancora tenendo la barca in cui le persone stanno combattendo per un posto. L'Arca è visibile sullo sfondo. Diverse persone stanno picchiando sui muri, sperando di essere salvate.

Michelangelo ha ritratto i personaggi in modi diversi. I dipinti che compongono un affresco mostrano diverse emozioni delle persone. Alcuni cercano di catturare ultima possibilità. Altri cercano di aiutare i propri cari. Qualcuno è pronto a sacrificare un vicino, solo per salvare se stesso. Ma tutti sono preoccupati per una domanda: "Per cosa dovrei morire?" Ma Dio tace...

"Il sacrificio di Noè"

Nell'ultimo anno di lavoro, Michelangelo ha creato uno straordinario affresco "Il sacrificio di Noè". Le sue immagini ci trasmettono tutto il dolore e la tragedia di ciò che sta accadendo.

Noah era scioccato dalla quantità d'acqua che era caduta e, allo stesso tempo, era grato per il salvataggio. Pertanto, insieme alla sua famiglia, si affretta a offrire un sacrificio a Dio. Fu questo momento che Michelangelo decise di catturare. Le immagini con questa trama di solito trasmettono vicinanza familiare e solidarietà interiore. Ma non questo! Cosa fa Michelangelo Buonarroti? I suoi dipinti trasmettono esperienze completamente diverse.

Alcuni partecipanti alla scena dimostrano indifferenza, mentre altri mostrano reciproca alienazione, aperta ostilità e sfiducia. Alcuni personaggi - una madre con un bambino e un vecchio con un bastone - mostrano dolore, trasformandosi in tragica disperazione.

Dio ha promesso di non punire più l'umanità in questo modo. La terra sarà salvata per il fuoco.

Ci sono così tanti capolavori artistici, il cui autore è il grande fiorentino, che se ne può parlare per ore. Fortunatamente, oggi qualsiasi persona interessata all'arte alta ha accesso a foto che raffigurano dipinti di Michelangelo (con titoli e breve descrizione vi abbiamo presentato i più famosi). Quindi, in qualsiasi momento puoi iniziare a goderti le creazioni di questo genio del Rinascimento.

Michelangelo Buonarroti è considerato da molti l'artista più famoso, tra le sue opere più famose ci sono le statue del "David" e della "Pietà", gli affreschi della Cappella Sistina.

maestro consumato

L'opera di Michelangelo Buonarroti può essere brevemente descritta come il più grande fenomeno artistico di tutti i tempi: è così che è stato valutato durante la sua vita, ed è così che continuano ad essere considerati fino ad oggi. Molte delle sue opere di pittura, scultura e architettura sono tra le più famose al mondo. Sebbene gli affreschi sul soffitto della Cappella Sistina in Vaticano siano probabilmente le opere più famose dell'artista, si considerava principalmente uno scultore. Impegnarsi in più arti non era raro ai suoi tempi. Tutti erano basati su un disegno. Michelangelo fu impegnato in tutta la sua vita e in altre forme d'arte solo in determinati periodi. L'alto apprezzamento della Cappella Sistina è in parte un riflesso della maggiore attenzione prestata alla pittura nel XX secolo, e in parte il risultato del fatto che molte delle opere del maestro sono rimaste incompiute.

Un effetto collaterale della fama della vita di Michelangelo fu una descrizione più dettagliata del suo percorso rispetto a qualsiasi altro artista dell'epoca. È diventato il primo artista la cui biografia è stata pubblicata prima della sua morte, ce n'erano addirittura due. Il primo era l'ultimo capitolo di un libro sulla vita degli artisti (1550) del pittore e architetto Giorgio Vasari. Era dedicato a Michelangelo, la cui opera veniva presentata come il culmine della perfezione dell'arte. Nonostante tali lodi, non fu del tutto soddisfatto e incaricò il suo assistente Ascanio Condivi di scriverne una separata libro breve(1553), probabilmente sulla base di commenti dello stesso artista. In esso, Michelangelo, le opere del maestro sono raffigurate nel modo in cui voleva che gli altri le vedessero. Dopo la morte del Buonarroti, il Vasari pubblicò una confutazione nella seconda edizione (1568). Sebbene gli studiosi preferiscano il libro di Condivi alla descrizione della vita del Vasari, l'importanza di quest'ultimo in generale e la sua frequente ristampa in molte lingue hanno reso l'opera una delle principali fonti di informazioni su Michelangelo e altri artisti del Rinascimento. La fama del Buonarroti portò anche alla conservazione di innumerevoli documenti, tra cui centinaia di lettere, saggi e poesie. Tuttavia, nonostante l'enorme quantità di materiale accumulato, nelle questioni controverse spesso si conosce solo il punto di vista dello stesso Michelangelo.

Breve biografia e creatività

Pittore, scultore, architetto e poeta, uno degli artisti più famosi Rinascimento italiano nacque con il nome di Michelangelo di Lodovico Buonarroti Simoni il 6 marzo 1475 a Caprese, in Italia. Suo padre, Leonardo di Buanarotta Simoni, servì brevemente come magistrato in un piccolo villaggio quando lui e sua moglie Francesca Neri ebbero il secondo di cinque figli, ma tornarono a Firenze quando Michelangelo era ancora un bambino. A causa della malattia della madre, il ragazzo fu abbandonato per l'istruzione nella famiglia di uno scalpellino, di cui grande scultore in seguito ha scherzato dicendo che con il latte dell'infermiera ha assorbito il martello e gli scalpelli.

In effetti, Michelangelo era meno interessato allo studio. Il lavoro dei pittori nei templi vicini e la ripetizione di ciò che vedeva lì, secondo i suoi primi biografi, lo attraevano molto di più. Il compagno di scuola di Michelangelo, Francesco Granacci, che aveva sei anni più di lui, presentò il suo amico all'artista Domenico Ghirlandaio. Il padre si è reso conto che il figlio non è interessato alla famiglia affari finanziari e accettò di darlo all'età di 13 anni come apprendista presso un pittore fiorentino alla moda. Lì conobbe la tecnica dell'affresco.

Giardini medicei

Michelangelo ha trascorso solo un anno in studio quando ha avuto un'opportunità unica. Su raccomandazione del Ghirlandaio, si trasferì nel palazzo del sovrano fiorentino Lorenzo il Magnifico, potente membro della famiglia Medici, per studiare scultura classica nei suoi giardini. Fu un periodo fertile per Michelangelo Buonarroti. La biografia e il lavoro dell'artista novizio furono segnati dalla conoscenza dell'élite fiorentina, del talentuoso scultore Bertoldo di Giovanni, di eminenti poeti, scienziati e umanisti dell'epoca. Il Buonarroti ricevette anche un permesso speciale dalla chiesa per esaminare i cadaveri per l'anatomia, sebbene ciò avesse un effetto negativo sulla sua salute.

La combinazione di queste influenze ha costituito la base stile riconoscibile Michelangelo: precisione muscolare e realismo uniti a una bellezza quasi lirica. Due bassorilievi superstiti, "La battaglia dei centauri" e "Madonna alle scale", testimoniano il suo talento unico all'età di 16 anni.

Successo e influenza iniziali

La lotta politica dopo la morte di Lorenzo il Magnifico costrinse Michelangelo a fuggire a Bologna, dove continuò i suoi studi. Tornò a Firenze nel 1495 e iniziò a lavorare come scultore, prendendo in prestito lo stile dai capolavori dell'antichità classica.

Ci sono diverse versioni storia intrigante sulla scultura di Michelangelo "Cupido", che è stata invecchiata artificialmente per assomigliare a rari oggetti d'antiquariato. Una versione sostiene che l'autore volesse ottenere un effetto patinato con questo, e secondo un'altra, il suo mercante d'arte ha seppellito l'opera per farla passare per un oggetto d'antiquariato.

Il cardinale Riario San Giorgio acquistò il Cupido, credendo che la scultura fosse tale, e chiese indietro i suoi soldi quando scoprì di essere stato ingannato. Alla fine, l'acquirente ingannato rimase così colpito dall'opera di Michelangelo che permise all'artista di tenere per sé i soldi. Il cardinale lo invitò addirittura a Roma, dove il Buonarroti visse e lavorò fino alla fine dei suoi giorni.

"Pietà" e "David"

Poco dopo essersi trasferito a Roma nel 1498, un altro cardinale, Jean Bilaire de Lagrola, inviato pontificio del re di Francia Carlo VIII, promosse la sua carriera. La scultura di Michelangelo "Pietà", che raffigura Maria che tiene sulle ginocchia Gesù morto, fu completata in meno di un anno e fu collocata nel tempio con la tomba del cardinale. La statua, larga 1,8 m e alta quasi la stessa, fu spostata cinque volte finché non trovò la sua posizione attuale nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

Scolpita in un unico pezzo, la fluidità del tessuto, la posizione dei soggetti e il "movimento" della pelle della Pietà (che significa "pietà" o "compassione") hanno fatto impaurire i suoi primi spettatori. Oggi è un'opera incredibilmente venerata. Michelangelo la creò quando aveva solo 25 anni.

Quando Michelangelo tornò a Firenze, era già una celebrità. Lo scultore ricevette una commissione per una statua del David, che due precedenti scultori avevano tentato senza successo di realizzare, e trasformò un blocco di marmo di cinque metri in una figura dominante. La forza dei nervi, la vulnerabile nudità, l'umanità delle espressioni e l'audacia generale fecero del "David" un simbolo di Firenze.

Arte e architettura

Seguirono altri ordini, incluso progetto ambizioso la tomba di Papa Giulio II, ma i lavori furono interrotti quando a Michelangelo fu chiesto di passare dalla scultura alla pittura per decorare la volta della Cappella Sistina.

Il progetto ha acceso l'immaginazione dell'artista e il piano originale per scrivere 12 apostoli è cresciuto in oltre 300 figure. Quest'opera è stata successivamente completamente rimossa a causa di funghi nell'intonaco e poi restaurata. Il Buonarroti congedò tutti gli assistenti che considerava incompetenti e completò lui stesso la pittura del soffitto di 65 metri, trascorrendo interminabili ore sdraiato sulla schiena e custodendo gelosamente il suo lavoro fino a quando non fu completato il 31 ottobre 1512.

L'opera artistica di Michelangelo può essere brevemente descritta come segue. Questo è un esempio scandaloso alta arte rinascimento, che contiene simboli cristiani, profezie e principi umanistici assorbiti dal maestro durante la sua giovinezza. Le vignette luminose sul soffitto della Cappella Sistina creano un effetto caleidoscopio. L'immagine più iconica è la Creazione di Adamo, raffigurante Dio che tocca una persona con il dito. L'artista romano Raffaello apparentemente ha cambiato il suo stile dopo aver visto quest'opera.

Michelangelo, la cui biografia e opera rimasero per sempre associate alla scultura e al disegno, a causa dello sforzo fisico durante la pittura della cappella, fu costretto a rivolgere la sua attenzione all'architettura.

Il maestro continuò a lavorare alla tomba di Giulio II nei decenni successivi. Progettò anche la Biblioteca Laurenzin, situata di fronte alla Basilica di San Lorenzo a Firenze, che doveva ospitare la biblioteca di casa Medici. Questi edifici sono considerati un punto di svolta nella storia dell'architettura. Ma il coronamento di Michelangelo in quest'area fu opera del principale nel 1546.

Natura conflittuale

Michelangelo presentò un Giudizio Universale galleggiante sulla parete di fondo della Cappella Sistina nel 1541. Si udirono immediatamente voci di protesta: le figure nude erano inappropriate per un luogo così sacro, furono fatte chiamate per distruggere il più grande affresco del Rinascimento italiano. L'artista ha risposto introducendo nuove immagini nella composizione: il suo principale critico sotto forma del diavolo e se stesso come un San Bartolomeo scuoiato.

Nonostante i legami e il patrocinio delle persone ricche e influenti d'Italia, che fornivano la mente brillante e il talento a tutto tondo di Michelangelo, la vita e l'opera del maestro erano piene di malvagi. Era presuntuoso e irascibile, il che spesso portava a litigi, anche con i suoi clienti. Questo non solo gli ha causato problemi, ma ha anche creato in lui un sentimento di insoddisfazione: l'artista ha costantemente cercato la perfezione e non ha potuto scendere a compromessi.

A volte aveva attacchi di malinconia, che hanno lasciato il segno in molti dei suoi Lavori letterari. Michelangelo scrisse che era molto addolorato e travagliato, che non aveva amici e non ne aveva bisogno, e che non aveva abbastanza tempo per mangiare a sufficienza, ma questi inconvenienti gli danno gioia.

Nella sua giovinezza, Michelangelo ha preso in giro un compagno di studi ed è stato colpito al naso, cosa che lo ha sfigurato per tutta la vita. Nel corso degli anni ha sperimentato una crescente stanchezza per il suo lavoro, in una delle poesie ha descritto l'enorme sforzo fisico che ha dovuto fare per dipingere il soffitto della Cappella Sistina. Anche i conflitti politici nella sua amata Firenze lo tormentavano, ma il suo nemico più notevole era l'artista fiorentino Leonardo da Vinci, che aveva 20 anni più di lui.

Opere letterarie e vita personale

Michelangelo, il cui lavoro si esprimeva nelle sue sculture, dipinti e architetture, nei suoi anni maturi si dedicò alla poesia.

Non essendosi mai sposato, Buonarroti era devoto a una pia e nobile vedova di nome Vittoria Colonna, destinataria di oltre 300 sue poesie e sonetti. La loro amicizia fornì grande sostegno a Michelangelo fino alla morte del Colonna nel 1547. Nel 1532 il maestro si avvicinò al giovane nobile Tommaso de' Cavalieri, e gli storici discutono ancora se la loro relazione fosse di natura omosessuale o se avesse sentimenti paterni.

Morte ed eredità

Dopo una breve malattia, il 18 febbraio 1564 - poche settimane prima del suo 89° compleanno - Michelangelo morì nella sua casa di Roma. Il nipote trasferì il corpo a Firenze, dove era venerato come "il padre e maestro di tutte le arti", e lo seppellì nella Basilica di Santa Croce - dove lo stesso scultore lasciò in eredità.

A differenza di molti artisti, il lavoro di Michelangelo gli ha portato fama e fortuna durante la sua vita. Ha avuto anche la fortuna di vedere la pubblicazione di due sue biografie di Giorgio Vasari e Ascanio Condivi. Ha un alto apprezzamento per l'abilità del Buonarroti secoli di storia, e il suo nome è diventato sinonimo del Rinascimento italiano.

Michelangelo: caratteristiche della creatività

In contrasto con la grande fama delle opere dell'artista, il loro impatto visivo su successivamente all'art relativamente limitato. Ciò non può essere spiegato dalla riluttanza a copiare le opere di Michelangelo semplicemente per la sua fama, poiché Raffaello, che aveva pari talento, veniva imitato molto più spesso. È possibile che un certo tipo espressivo, quasi cosmico, del Buonarroti abbia imposto dei vincoli. Ci sono solo pochi esempi di copia quasi completa. L'artista più dotato era Daniele da Volterra. Tuttavia, per certi aspetti, la creatività nell'arte di Michelangelo ha trovato una continuazione. Nel 17 ° secolo era considerato il migliore nel disegno anatomico, ma era meno lodato per gli elementi più ampi del suo lavoro. I manieristi usarono la sua contrazione spaziale e le pose contorte della sua scultura della Vittoria. Maestro del XIX secolo Auguste Rodin ha applicato l'effetto di blocchi di marmo non finiti. Alcuni maestri del XVII secolo. Lo stile barocco lo ha copiato, ma in modo tale da escludere la somiglianza letterale. Inoltre, Gian e Peter Paul Rubens hanno mostrato al meglio come utilizzare il lavoro di Michelangelo Buonarroti per le future generazioni di scultori e pittori.

Michelangelo Buonarroti

Michelangelo Buonarroti ( nome e cognome- Michelangelo de Francesco de Neri de Miniato del Sera e Lodovico di Leonardo di Buonarroti Simoni, (Italiano Michelangelo di Francesci di Neri di Miniato del Sera i Lodovico di Leonardo di Buonarroti Simoni); 1475-1564) - scultore italiano, pittore, architetto, poeta, pensatore. Uno dei più grandi maestri del Rinascimento.

Biografia

Michelangelo nacque il 6 marzo 1475 nella cittadina toscana di Caprese vicino ad Arezzo, nella famiglia di Lodovico Buonarroti, consigliere comunale. Da bambino è cresciuto a Firenze, poi ha vissuto per qualche tempo nella città di Settignano.

Nel 1488 il padre di Michelangelo si rassegnò alle inclinazioni del figlio e lo mise come apprendista nello studio dell'artista Domenico Ghirlandaio, dove studiò per un anno. Un anno dopo, Michelangelo va alla scuola dello scultore Bertoldo di Giovanni, che esisteva sotto il patrocinio di Lorenzo de Medici, l'attuale proprietario di Firenze.

I Medici riconoscono il talento di Michelangelo e lo proteggono. Per qualche tempo Michelangelo visse nel Palazzo Medici. Dopo la morte dei Medici nel 1492, Michelangelo torna a casa.

Nel 1496, il cardinale Rafael Riario acquista il "Cupido" in marmo di Michelangelo e invita l'artista a lavorare a Roma.

Michelangelo morì il 18 febbraio 1564 a Roma. Fu sepolto nella chiesa di Santa Croce a Firenze. Prima di morire dettò un testamento con tutto il suo caratteristico laconicismo: "Do la mia anima a Dio, il mio corpo alla terra, i miei beni ai miei parenti".

Opere d'arte

Il genio di Michelangelo ha lasciato un'impronta non solo nell'arte del Rinascimento, ma anche in tutto il resto cultura mondiale. Le sue attività sono principalmente associate a due città italiane: Firenze e Roma. Per la natura del suo talento, era principalmente uno scultore. Ciò si avverte anche nei dipinti del maestro, insolitamente ricchi di plasticità dei movimenti, pose complesse, modellazione distinta e potente dei volumi. A Firenze, Michelangelo creò un esempio immortale dell'Alto Rinascimento - la statua del "David" (1501-1504), che divenne lo standard per raffigurare il corpo umano per molti secoli, a Roma - composizione scultorea"Pietà" (1498-1499), una delle prime incarnazioni della figura di un morto in plastica. Tuttavia, l'artista ha potuto realizzare i suoi piani più grandiosi proprio nella pittura, dove ha agito da vero innovatore del colore e della forma.

Per ordine di papa Giulio II dipinse la volta della Cappella Sistina (1508-1512), raffigurante storia biblica dalla creazione del mondo al diluvio e comprende più di 300 figure. Nel 1534-1541, nella stessa Cappella Sistina per Papa Paolo III, eseguì il grandioso e drammatico affresco Il Giudizio Universale. Le opere architettoniche di Michelangelo stupiscono per la loro bellezza e imponenza: l'insieme di Piazza del Campidoglio e la cupola della Cattedrale Vaticana a Roma.

Le arti hanno raggiunto in lui una tale perfezione che non troverai né tra gli antichi né tra le persone nuove per molti, molti anni. La sua immaginazione era così e così perfetta, e le cose che gli si presentavano nell'idea erano tali che era impossibile realizzare piani così grandi e sorprendenti con le sue mani, e spesso abbandonava le sue creazioni, inoltre, molte distrutte; quindi, si sa che poco prima della sua morte bruciò grande numero disegni, bozzetti e cartoni, creati di sua mano, perché nessuno vedesse le fatiche da lui superate, e i modi in cui saggiò il suo genio per mostrarlo solo come perfetto.

Giorgio Vasari. "Biografie dei più pittori famosi, scultori e architetti. TVM, 1971.

Opere notevoli


* Davide. Marmo. 1501-1504. Firenze, Accademia di Belle Arti.


*Davide. 1501-1504

* Madonna alle scale. Marmo. OK. 1491. Firenze, Museo Buonarroti.


* Battaglia dei centauri. Marmo. OK. 1492. Firenze, Museo Buonarroti.


* Pietà. Marmo. 1498-1499. Vaticano, Cattedrale di S. Peter.


*Madonna col Bambino. Marmo. OK. 1501. Bruges, chiesa di Notre Dame.


* Madonna Taddei. Marmo. OK. 1502-1504. Londra, Accademia reale delle arti.

*S. Apostolo Matteo. Marmo. 1506. Firenze, Accademia di Belle Arti.


* "La Sacra Famiglia" Madonna Doni. 1503-1504. Firenze, Galleria degli Uffizi.

*

Madonna che piange Cristo


*Madonna Pitti. OK. 1504-1505. Firenze, Museo Nazionale del Bargello.


* Mosè. OK. 1515. Roma, chiesa di San Pietro in Vincoli.


* Tomba di Giulio II. 1542-1545. Roma, Chiesa di San Pietro in Vincoli.


* Schiavo morente. Marmo. OK. 1513. Parigi, Louvre.


* Vincitore 1530-1534


* Vincitore 1530-1534

* Schiavo ribelle 1513-1515. Louvre


* Schiavo del risveglio. OK. 1530. Marmo. Accademia di Belle Arti, Firenze


* Dipinto della volta della Cappella Sistina. Profeti Geremia e Isaia. Vaticano.


* Creazione di Adamo


* CAPPELLA SISTINA Il Giudizio Universale

*Apollo che estrae una freccia dalla faretra, detto anche "David-Apollo" 1530 (Museo Nazionale del Bargello, Firenze)


* Madonna. Firenze, Cappelle Medicee. Marmo. 1521-1534.


*Biblioteca Medicea, Scala Laurenziana 1524-1534, 1549-1559. Firenze.
* Cappella Medicea. 1520-1534.


* Tomba del Duca Giuliano. Cappella Medicea. 1526-1533. Firenze, Duomo di San Lorenzo.


"Notte"

Quando fu aperto l'accesso alla cappella, i poeti composero un centinaio di sonetti dedicati a queste quattro statue. I versi più famosi di Giovanni Strozzi dedicati alla "Notte"

Questa è la notte che dorme così pacificamente
Di fronte a te c'è un angelo della creazione,
Lei è fatta di pietra, ma ha un respiro,
Svegliati, parlerà.

Michelangelo rispose a questo madrigale con una quartina che divenne non meno famosa della statua stessa:

È gratificante dormire, è più gratificante essere una pietra,
Oh, in questa età, criminale e vergognosa,
Non vivere, non sentire è una sorte invidiabile.
Per favore stai zitto, non osare svegliarmi. (Tradotto da FI Tyutchev)


* Tomba del Duca Giuliano Medici. frammento


* Tomba del Duca Lorenzo. Cappella Medicea. 1524-1531. Firenze, Duomo di San Lorenzo.


*Statua di Giuliano de' Medici, Duca di Nemours, Tomba del Duca Giuliano. Cappella Medicea. 1526-1533


*Brutto. Dopo il 1539. Firenze, Museo Nazionale del Bargello


*Cristo che porta la croce


* Ragazzo accovacciato. Marmo. 1530-1534. Russia, San Pietroburgo, Ermitage di Stato.

*Ragazzo accovacciato 1530-34 Hermitage, San Pietroburgo

*Atlante. Marmo. Tra il 1519, ca. 1530-1534. Firenze, Accademia di Belle Arti.


"Compianto" per Vittoria Colonna


"Pietà con Nicodemo" Duomo di Firenze 1547-1555


"Conversione dell'apostolo Paolo" Villa Paolina, 1542-1550


"La Crocifissione dell'Apostolo Pietro" Villa Paolina, 1542-1550


* Pietà della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Marmo. OK. 1547-1555. Firenze, Museo dell'Opera del Duomo.

Nel 2007 è stato ritrovato negli archivi del Vaticano ultimo lavoro Michelangelo - bozzetto di uno dei particolari della cupola della Basilica di San Pietro. Il disegno a matita rossa è "un particolare di una delle colonne radiali che compongono il tamburo della cupola di San Pietro a Roma". Si ritiene che questa sia l'ultima opera del famoso artista, completata poco prima della sua morte nel 1564.

Non è la prima volta che l'opera di Michelangelo viene trovata in archivi e musei. Così, nel 2002, un altro disegno del maestro è stato ritrovato per caso nei caveau del National Design Museum di New York. Era tra i dipinti autori sconosciuti il Rinascimento. Su un foglio di carta di 45×25 cm, l'artista ha raffigurato una menorah, un candelabro per sette candele.
Creatività poetica
Michelangelo è meglio conosciuto oggi come autore di bellissime statue e affreschi espressivi; tuttavia, poche persone sanno che il famoso artista ha scritto poesie non meno meravigliose. Talento poetico Michelangelo si manifestò pienamente solo verso la fine della sua vita. Alcune delle poesie del grande maestro furono musicate e guadagnarono una notevole popolarità durante la sua vita, ma per la prima volta i suoi sonetti e madrigali furono pubblicati solo nel 1623. Fino ad oggi sono sopravvissute circa 300 poesie di Michelangelo.

Ricerca spirituale e vita personale

Nel 1536 arrivò a Roma Vittoria Colonna, marchesa di Pescara, dove questa poetessa vedova di 47 anni si guadagnò una profonda amicizia, o meglio, anche l'amore appassionato del 61enne Michelangelo. Ben presto, “la prima, naturale, focosa attrazione dell'artista fu introdotta dalla Marchesa di Pescara con morbida autorità nel quadro di un culto trattenuto, che era l'unico che si addiceva al suo ruolo di suora laica, il suo dolore per il marito che è morta per le ferite e la sua filosofia del ricongiungimento con lui nell'aldilà. il suo grande amore platonico le dedicò alcuni dei suoi sonetti più ardenti, creò disegni per lei e trascorse molte ore in sua compagnia. Per lei l'artista ha scritto la "Crocifissione", che ci è pervenuta in copie successive. Le idee di rinnovamento religioso (vedi Riforma in Italia), che agitavano i membri del circolo Vittoria, lasciarono un'impronta profonda nella visione del mondo di Michelangelo in quegli anni. Il loro riflesso si vede, ad esempio, nell'affresco "Il Giudizio Universale" nella Cappella Sistina.

È interessante notare che Vittoria è l'unica donna il cui nome è fortemente associato a Michelangelo, che la maggior parte dei ricercatori tende a considerare omo o almeno bisessuale. Secondo i ricercatori vita intima Michelangelo, la sua ardente passione per la Marchesa fu il frutto di una scelta inconscia, poiché il suo santo stile di vita non poteva minacciare i suoi istinti omosessuali. “L'ha messa su un piedistallo, ma il suo amore per lei difficilmente può essere definito eterosessuale: l'ha chiamata “uomo in donna” (un uoma in una donna). Le sue poesie a lei ... a volte sono difficili da distinguere dai sonetti al giovane Tommaso Cavalieri, inoltre, è noto che lo stesso Michelangelo a volte sostituiva l'appello "signor" con "signora" prima di lasciare che le sue poesie andassero al popolo. (In futuro, le sue poesie furono nuovamente censurate dal pronipote prima della pubblicazione).

La sua partenza per Orvieto e Viterbo nel 1541, a causa della ribellione del fratello Ascanio Colonna contro Paolo III, non provocò un mutamento nei suoi rapporti con l'artista, che continuarono a frequentarsi e a corrispondersi come prima. nel 1544.
Un amico e biografo dell'artista Kondivi scrive:
“Soprattutto grande fu l'amore che ebbe per la Marchesa di Pescara, innamorandosi del suo spirito divino e ricevendo da lei un folle amore reciproco. Fino ad ora conserva molte delle sue lettere, piene dei sentimenti più puri e dolci ... Lui stesso ha scritto per lei molti sonetti, talentuosi e pieni di dolce nostalgia. Molte volte lasciava Viterbo e altri luoghi dove andava per divertimento o per trascorrere l'estate, e veniva a Roma solo per vedere Michelangelo.
E lui, da parte sua, l'amava tanto che, come mi disse, una cosa lo turbava: quando veniva a guardarla, non più viva, le baciava solo la mano, e non sulla fronte o sul viso. A causa di questa morte per molto tempo rimase confuso e, per così dire, sconvolto
I biografi del famoso artista notano: “La corrispondenza di questi due persone meravigliose non è solo di alto interesse biografico, ma è un eccellente monumento di un'epoca storica e un raro esempio di vivace scambio di pensieri, pazzo, sottile osservazione e ironia ". I ricercatori scrivono sui sonetti dedicati a Michelangelo Vittoria:" Il platonismo deliberato e forzato della loro relazione aggravò e portò alla cristallizzazione il magazzino filosofico-amorevole della poesia di Michelangelo, che rifletteva in gran parte le opinioni e la poesia della marchesa stessa, che svolse negli anni Trenta del Cinquecento il ruolo di guida spirituale di Michelangelo. La loro "corrispondenza" poetica ha suscitato l'attenzione dei contemporanei; forse il più famoso fu il sonetto 60, che divenne oggetto di una speciale interpretazione.” Le registrazioni di conversazioni tra Vittoria e Michelangelo, purtroppo pesantemente elaborate, sono conservate nei diari di Francesco d'Hollande, vicino al circolo degli spirituali.

POESIA
Non c'è divertimento più gioioso:
Con fiori di treccia d'oro che gareggiano tra loro
Tocca la bella testa
E aggrappati baci ovunque senza eccezioni!

E quanto piacere per il vestito
Comprimi il suo accampamento e cadi in un'onda,
E che gratificante la griglia dorata
Abbraccia le sue guance!

Ancora più tenero dell'elegante maglia a nastro,
Brillante con i suoi ricami fantasia,
Si chiude attorno al giovane Perseo.

Una cintura pulita, che ondeggia dolcemente,
Come se sussurrasse: "Non mi separerò da lei ..."
Oh, quanto lavoro c'è qui per le mie mani!

***
Osa, mio ​​tesoro,
Per esistere senza di te, al tuo stesso tormento,
Dal momento che sei sordo alle suppliche per mitigare la separazione?
Non mi sciolgo più con un cuore triste
Niente grida, niente sospiri, niente singhiozzi,
Per mostrarti, Madonna, l'oppressione della sofferenza
E la mia morte non è lontana;
Ma per dondolare allora il mio servizio
non potrei bandire dalla tua memoria, -
Ti lascio il mio cuore in pegno.

Ci sono verità nei detti dell'antichità,
Ed eccone uno: chi può, non vuole;
Hai ascoltato, signore, il fatto che le bugie cinguettano,
E i chiacchieroni sono ricompensati con te;

Ebbene, io sono il tuo servo: le mie fatiche sono date
Tu, come un raggio di sole, - anche se denigra
La tua rabbia è tutto ciò che il mio ardore di fare è leggere,
E tutta la mia sofferenza non è necessaria.

Ho pensato che ci sarebbe voluta la tua grandezza
Non sono un'eco per le stanze,
E la lama del giudizio e il peso dell'ira;

Ma c'è indifferenza per i meriti terreni
In paradiso, e aspettati ricompense da loro -
Cosa aspettarsi frutti da un albero secco.

***
Chi ha creato tutto, ha creato le parti -
E poi ha scelto il meglio di loro,
Per mostrarci il miracolo delle nostre azioni qui,
Degno del suo alto potere...

***
Notte

È dolce per me dormire, e ancora di più - essere una pietra,
Quando c'è vergogna e crimine tutt'intorno;
Non sentire, non vedere sollievo,
Zitto, amico, perché svegliarmi?


L'ultima scultura di Michelangelo Buonarroti "Pietà Rondanini" 1552-1564, Milano, Castello Sforzesco


La creazione di Michelangelo Buonarroti Basilica di San Pietro.

Michelangelo nacque il 6 marzo 1475 a Caprese, da una povera famiglia aristocratica. Nel 1481 futuro artista perse la madre e 4 anni dopo fu mandato a scuola a Firenze. Non sono state riscontrate particolari inclinazioni all'apprendimento. Il giovane preferiva comunicare con artisti e ridisegnare gli affreschi della chiesa.

modo creativo

Quando Michelangelo aveva 13 anni, suo padre si rassegnò al fatto che in famiglia stava crescendo un artista. Ben presto divenne allievo di D. Ghirlandaio. Un anno dopo, Michelangelo entrò nella scuola dello scultore B. di Giovanni, patrocinato dallo stesso Lorenzo di Medici.

Michelangelo aveva un altro dono: trovare amici influenti. Divenne amico del secondogenito di Lorenzo, Giovanni. Col tempo Giovanni divenne papa Leone X. Michelangelo era anche amico di Giulio Medici, divenuto poi papa Clemente VII.

Ascesa e riconoscimento

1494-1495 caratterizzato dal fiorire dell'opera del grande artista. Si trasferì a Bologna, lavorando intensamente alle sculture per l'Arco di S. Domenico. Sei anni dopo, tornato a Firenze, lavora su commissione. La sua opera più significativa è la scultura "David".

Per molti secoli è diventata l'immagine ideale del corpo umano.

Nel 1505 Michelangelo, su invito di papa Giulio II, arrivò a Roma. Il pontefice ordinerà una tomba.

Dal 1508 al 1512 Michelangelo stava lavorando al secondo ordine del Papa. Dipinse il soffitto della Cappella Sistina, che rappresentava la storia biblica dalla creazione stessa del mondo al diluvio universale. La Cappella Sistina comprende più di trecento figure.

Una breve biografia di Michelangelo Buonarroti parla di lui come di una personalità appassionata e complessa. Il loro rapporto con papa Giulio II non fu facile. Ma alla fine ha ricevuto un terzo ordine dal pontefice: creare la sua statua.

Il ruolo più importante nella vita del grande scultore è stato svolto dalla sua nomina a capo architetto della Cattedrale di San Pietro. Ha lavorato lì gratuitamente. L'artista progettò la gigantesca cupola della cattedrale, completata solo dopo la sua morte.

La fine del viaggio della terra

Michelangelo ha vissuto una lunga vita. Morì il 18 febbraio 1564. Prima di partire per un altro mondo, dettò il suo testamento ad alcuni testimoni. Secondo l'uomo morente, ha dato la sua anima nelle mani di Dio, il suo corpo alla terra e tutti i suoi beni ai suoi parenti.

Per ordine di Papa Pio IV, Michelangelo fu sepolto a Roma. Per lui fu costruita una tomba nella cattedrale di San Pietro. Il 20 febbraio 1564 il corpo del grande artista fu temporaneamente deposto nella Basilica dei Santi Apostoli.

A marzo Michelangelo fu trasportato segretamente a Firenze e sepolto nella chiesa di Santa Croce, non lontano da N. Machiavelli.

Per la natura del suo potente talento, Michelangelo era dentro Di più scultore. Ma è stato in grado di realizzare le idee più ardite e audaci proprio grazie alla pittura.

Altre opzioni biografiche

  • Michelangelo era un uomo pio. Ma aveva anche il solito passioni umane. Quando ha completato i lavori sulla prima "Pietà", è stata esposta nella Cattedrale di San Pietro. Per qualche ragione, la voce della gente attribuiva la paternità a un altro scultore, K. Solari. Indignato, Michelangelo scolpì sulla cintura della Vergine la seguente iscrizione: "Questo fu fatto dal fiorentino M. Buonarroti". Successivamente, il grande artista non ha voluto ricordare questo episodio. Secondo coloro che lo conoscevano intimamente, si vergognava atrocemente del suo sfogo di orgoglio. Non ha mai più firmato il suo lavoro.

Quando dicono che Michelangelo è un genio, non solo esprimono un giudizio sulla sua arte, ma gli danno anche un giudizio storico. Il genio, nella rappresentazione del popolo del Cinquecento, era una specie di forza soprannaturale che colpisce anima umana, nell'era romantica questa forza sarà chiamata "ispirazione".
L'ispirazione divina richiede solitudine e riflessione. Nella storia dell'arte, Michelangelo è il primo artista solitario, che conduce una lotta quasi continua con il mondo esterno, in cui si sente alieno e inquieto.
Lunedì 6 marzo 1475, nel piccolo paese di Caprese, nacque un figlio maschio al podestà (governatore della città) di Chiusi e Caprese. IN libri di famiglia l'antica famiglia Buonarroti di Firenze ha una dettagliata testimonianza di questo evento padre felice, sigillato con la sua firma - di Lodovico di Lionardo di Buonarroti Simoni.
Il padre mandò il figlio alla scuola di Francesco da Urbino a Firenze. Il ragazzo ha dovuto imparare a declinare e coniugare parole latine da questo primo compilatore di grammatica latina. Il ragazzo era estremamente curioso per natura, ma il latino lo opprimeva. L'insegnamento andava di male in peggio. Il padre addolorato lo attribuiva alla pigrizia e alla negligenza, non credendo, ovviamente, nella vocazione del figlio. Ha sognato per lui brillante carriera, sognava di vedere un giorno suo figlio in posizioni civili più elevate.
Ma, alla fine, il padre si rassegnò alle inclinazioni artistiche del figlio e un giorno, presa una penna, scrisse: mio figlio Michelangiolo con Domenico e David Ghirlandaio per tre anni da oggi, alle seguenti condizioni: il detto Michelangiolo resta coi suoi maestri per questi tre anni come apprendista per un esercizio di pittura, e deve, inoltre, fare tutto ciò che i suoi maestri ordinagli di farlo; Domenico e Davide, come compenso dei suoi servigi, gli pagano una somma di fiorini 24: sei nel primo anno, otto nel secondo e dieci nel terzo; solo 86 lire.
Non rimase a lungo nella bottega del Ghirlandaio, perché voleva diventare scultore, e divenne allievo di Bertoldo, seguace di Donatello, che guidò scuola d'arte nei giardini medicei di piazza San Marco. I biografi affermano che lì era impegnato a disegnare da vecchie incisioni, oltre a copiare, ottenendo un enorme successo in questo.
Il giovane artista è stato subito notato Lorenzo il Magnifico, che lo patrocinò e lo introdusse nella sua cerchia neoplatonica di filosofi e scrittori. Già nel 1490 si cominciò a parlare dell'eccezionale talento dell'ancor giovanissimo Michelangelo Buonarroti. Nel 1494, con l'avvicinarsi delle truppe di Carlo VIII, lasciò Firenze, tornandovi nel 1495. A ventun anni Michelangelo va a Roma, e poi nel 1501 torna di nuovo nella sua città natale.
Sfortunatamente, ci sono poche informazioni sui primi dipinti di Michelangelo. L'unico dipinto che ha completato e sopravvissuto è il tondo "Sacra Famiglia". Accurati dati documentari circa l'epoca di realizzazione di questo tondo (tondo - pittura da cavalletto o opera scultorea, di forma rotonda) n.
La composizione del quadro è dominata dalla figura della Madonna. È giovane e bella, calma e maestosa. Michelangelo non ha ritenuto opportuno entrare più in dettaglio su ciò che ha causato il suo movimento complesso. Ma è proprio questo movimento che unisce la Madonna, Giuseppe e il bambino in un tutt'uno. Questa non è una normale famiglia felice. Non c'è traccia di intimità qui. Questa è la maestosa "sacra famiglia".



IN Nel 1504 la Signoria fiorentina commissionò due affreschi ad artisti famosi: Leonardo da Vinci e Michelangelo per decorare le pareti della Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio. Leonardo ha realizzato un cartone raffigurante la "Battaglia di Anghiari" e Michelangelo - "La battaglia di Kashin".
A differenza di Leonardo, Michelangelo ha voluto raffigurare nel quadro non una battaglia, ma soldati al bagno che, sentito l'allarme, si precipitano a uscire dall'acqua. Diciotto figure sono state dipinte dall'artista, tutte in movimento.
Nel 1506 entrambi i cartoni furono esposti. Tuttavia, gli affreschi non furono mai dipinti. Il cartone "Battaglia di Kashin", apprezzato dai contemporanei più di tutte le altre opere di Michelangelo, perì: fu fatto a pezzi e disperso lungo mani diverse finché gli ultimi pezzi non sono scomparsi senza lasciare traccia. Il Vasari, che ne vide alcune parti, dice che "fu più creazione divina che umana", e lo scultore Benvenuto Cellini, che ebbe modo di studiare entrambi i cartoni - Michelangelo e Leonardo - testimonia che si trattava di "un scuola per tutto il mondo”.
Vasari nota che Michelangelo usò tecniche diverse nel suo cartone, cercando di mostrare la sua perfetta padronanza del disegno: “Vi erano ancora molte figure, raggruppate e tratteggiate in modi diversi: i contorni di alcuni erano delineati a carboncino, altri erano disegnati con tratti, altri sono stati riempiti con inchiostro e colori, sono stesi con il gesso, poiché lui (cioè Michelangelo) ha voluto mostrare tutta la sua abilità in questa materia.
Nel 1505 papa Giulio II convoca Michelangelo. Decise durante la sua vita di creare una degna tomba per se stesso. Per più di trent'anni, le innumerevoli complicazioni legate a questa tomba hanno costituito la tragedia della vita di Michelangelo. Il progetto fu più volte modificato e completamente rielaborato, fino a quando l'artista completamente esausto, impegnato negli anni del suo declino con altre commesse, non accettò una versione più piccola della tomba installata nella chiesa di San Pietro in Vincoli.
Michelangelo accettò con riluttanza l'incarico datogli nel 1508 da Giulio II di dipingere la volta della Cappella Sistina. Secondo il progetto originario, sul plafond nelle lunette corrispondenti dovevano essere raffigurati solo i dodici apostoli e le decorazioni ornamentali più ordinarie.
“Ma avendo già incominciato il lavoro”, scrive Michelangelo, “vidi che sarebbe stato povero, e dissi al papa che sarebbe stato povero con alcuni apostoli. Papà ha chiesto perché? Ho risposto: perché loro stessi erano poveri. Poi ha accettato e mi ha detto di fare come so ... "
IN E. Surikov ha scritto a P.P. Chistyakov: “Profeti, sibille, evangelisti e scene di S. le scritte si riversano così completamente, da nessuna parte viene messo a tacere e le proporzioni dei dipinti rispetto all'intera massa del soffitto sono mantenute in modo incomparabile.
“Inizialmente Michelangelo voleva dipingere la volta con piccole composizioni, quasi decorative, ma poi ha abbandonato questa idea. Crea la sua architettura dipinta sulla volta: potenti pilastri, per così dire, sostengono il cornicione e gli archi, "gettati" attraverso lo spazio della cappella. Tutti gli spazi tra questi pilastri e archi sono occupati da immagini figure umane. Questa "architettura" raffigurata da Michelangelo organizza la pittura, separa una composizione dall'altra.
Una persona che entra nella cappella vede immediatamente l'intero ciclo di murales: prima ancora di iniziare a considerare figure separate e scene, si fa la prima idea generale degli affreschi e di come il maestro espone la storia del mondo...
L'intera storia del mondo, letta in modo estremamente tragico e personale, appare davanti a noi nei dipinti della Cappella Sistina. Su questi grandiosi affreschi, Michelangelo sembra creare un mondo simile alla sua grande anima: un mondo gigantesco, complesso, pieno. sentimenti profondi ed esperienze "(I. Tuchkov).
Coloro che hanno visto sia prima che ora il "Soffitto Sistino" sono rimasti e rimarranno scioccati. Ci sono molte prove per questo, una di queste è Bernard Bernson, il più grande storico dell'arte contemporanea: “Michelangelo ... ha creato un'immagine del genere di una persona che può soggiogare la terra e, chissà, forse più della terra .” “Come un'opera d'arte veramente grande, questo dipinto è infinitamente ampio e diversificato nel suo design ideologico, così che le persone dalla mentalità più diversa ... provano stupore benedetto quando lo contemplano ... Onde giganti sembrano rotolare su questo pozzo del soffitto dopo l'albero vita umana, tutto il nostro destino ... ”(L. Lyubimov).
La creazione di questo dipinto è stata dolorosa e difficile per l'artista. Michelangelo deve costruire lui stesso le impalcature, lavorare sdraiato sulla schiena. Dice il Condivi che dipingendo la Cappella Sistina, “Michelangelo si allenò tanto gli occhi a guardare in alto la volta, che poi, quando l'opera fu compiuta e cominciò a tenere la testa dritta, non vide quasi nulla; quando doveva leggere lettere e documenti, doveva tenerli in alto sopra la testa. A poco a poco, ricominciò ad abituarsi alla lettura, guardando in basso davanti a sé.
Lo stesso Michelangelo trasmette così la sua condizione sul ponteggio:

Petto come un'arpia; teschio per farmi dispetto
Salito alla gobba; e la barba ritta;
E dal pennello sul viso scorre burda,
Row me in broccato, come una bara ...

L'elezione a papa di Leone X della famiglia Medici nel 1513 contribuì a rinnovare il legame dell'artista con la sua città natale. Nel 1516 nuovo papà lo incarica di elaborare un progetto per la facciata della chiesa di San Lorenzo, realizzata dal Brunelleschi. Questo fu il primo ordine architettonico. Michelangelo spende a lungo nelle cave, selezionando il marmo per lavori futuri. Inizia i lavori della cappella, ma nel 1520 papa Leone X annulla l'appalto per la costruzione della facciata di San Lorenzo. I quattro anni di lavoro dell'artista sono stati distrutti con un tratto di penna.
Nel 1524 Michelangelo inizia la costruzione della Biblioteca Laurenziana. La caduta della Repubblica fiorentina segnò il periodo più travagliato della vita di Michelangelo. Nonostante le sue ferme convinzioni repubblicane, Michelangelo non sopportava l'ansia degli eventi imminenti: fuggì a Ferrara e Venezia (1529), volle rifugiarsi in Francia. Firenze lo dichiarò ribelle e disertore, ma poi lo perdonò e lo invitò a tornare. Nascondendosi e sperimentando un grande tormento, ha assistito alla caduta città natale e solo in seguito si rivolse timidamente al papa, che nel 1534 lo incaricò di finire di dipingere la Cappella Sistina.
L'artista lascia per sempre Firenze, divenuta capitale del Ducato di Toscana, e si trasferisce a Roma. Un anno dopo, papa Paolo III lo nomina "pittore, scultore e architetto del Vaticano", e nel 1536 Michelangelo inizia a dipingere la parete dell'altare della Cappella Sistina. Crea il suo opera famosa- il dipinto "Il Giudizio Universale". Ha lavorato a questo affresco per sei anni, tutto solo.
“Il tema del giudizio sul mondo era vicino al vecchio Michelangelo. Sulla terra ha visto il dolore e l'ingiustizia; e ora, in questa sua opera, giudica l'umanità.
Al centro della composizione i santi circondano il giovane e formidabile Cristo. Si affollano intorno al suo trono, presentando prove del loro tormento. Esigono, esigono, non chiedono, processo giusto. Spaventata, Maria si aggrappa a suo figlio e Cristo, alzandosi dal trono, sembra respingere il popolo che avanza su di lui. No, questo non è un dio gentile e non indulgente, è, nelle parole dello stesso Michelangelo, "la lama del giudizio e il peso dell'ira". Obbedendo al suo gesto, i morti risorgono dalle viscere della terra per affrontare il giudizio. Con ferrea inevitabilità si alzano, alcuni di loro entrano in paradiso e altri cadono nell'inferno. Pazzo di orrore, i peccatori cadono. E Caronte li aspetta di sotto per trasportarli tra le braccia di Minosse. Partendo in basso a sinistra, ballo tondo corpi umani, dopo aver fatto un cerchio, si chiude in basso a destra in previsione dell'inferno.
"The Last Judgment" è concepito tanto grandioso quanto generalmente possibile, come l'ultimo momento prima della scomparsa dell'universo nel caos, come il sogno degli dei prima del suo tramonto ... ”(Burnson).
Paolo III continuò a visitare la cappella. Un giorno vi si recò con Biagio da Cesena, suo cerimoniere.
- Come ti piacciono queste figure? gli chiese papà.
“Chiedo scusa a Vostra Santità, ma questi corpi nudi mi sembrano semplicemente blasfemi e inadatti a un tempio sacro.
Papà rimase in silenzio. Ma quando i visitatori se ne andarono, Michelangelo, ribollendo di indignazione, prese un pennello e dipinse il diavolo Minosse, dandogli un ritratto che somigliava al cerimoniere pontificio. Sentendo ciò, Biagio corse dal papa con una denuncia. Al che rispose: "Biagio, mio ​​caro, se Michelangelo ti mettesse in purgatorio, farei ogni sforzo per tirarti fuori di lì, ma siccome ti ha mandato all'inferno, il mio intervento è inutile, lì non ho potere".
E Minosse con la fisionomia grintosa del maestro di cerimonie rimane nella foto fino ad oggi.


Durante la reazione cattolica, l'affresco di Michelangelo con un'abbondanza di corpi nudi belli e forti sembrava qualcosa di blasfemo, soprattutto considerando la sua collocazione dietro l'altare. Passerà un po' di tempo e Papa Paolo IV ordinerà di registrare la nudità di singoli personaggi con panneggi. I panneggi sono stati realizzati dall'amico dell'artista Daniele da Volterra. Forse ha salvato grande affresco dalla distruzione da parte dei capi della reazione cattolica.
Dopo essersi diplomato al Giudizio Universale, Michelangelo raggiunse l'apice della fama tra i suoi contemporanei. Si è dimenticato di scoprire la testa davanti a papà, e papà, secondo lui parole proprie non l'ho notato. Papi e re lo facevano sedere accanto a loro.
Dal 1542 al 1550, Michelangelo crea i suoi ultimi dipinti: due affreschi della Cappella Paolina in Vaticano. Come scrive E. Rotenberg: “Entrambi gli affreschi sono composizioni a più figure con personaggio centrale, raffigurato in un momento decisivo della sua vita, circondato dai testimoni di questo evento. Molto qui sembra insolito per Michelangelo. Sebbene gli affreschi stessi siano piuttosto grandi (le dimensioni di ciascuno sono 6,2x6,61 metri), non sono più dotati di quella scala straordinariamente ampia che prima era parte integrante delle immagini di Michelangelo. La concentrazione dell'azione è combinata in modo molto particolare con la dispersione attori, che formano episodi separati e motivi separati all'interno delle composizioni. Ma a questa dispersione si oppone un unico tono emotivo, espresso in modo molto tangibile e che costituisce, di fatto, la base dell'impatto di queste opere sullo spettatore: il tono della tragedia opprimente, incatenante, indissolubilmente legato al loro concetto ideologico.
IN l'anno scorso Michelangelo è impegnato nel progetto della pianta centrale della chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, delinea la pianta della Cappella Sforza nella chiesa di Santa Maria Maggiore, costruisce la Porta Pia, dà un aspetto prospettico monumentale alla Piazza del Campidoglio.
Nella vita Michelangelo non conosceva tenero affetto e partecipazione, e questo, a sua volta, si rifletteva nel suo carattere. "L'arte è gelosa", dice, "e richiede l'intero uomo". "Ho una moglie a cui appartengo, e i miei figli sono le mie creazioni." Una donna che capisse Michelangelo avrebbe dovuto avere una grande mente e un tatto innato.
Ha incontrato una donna simile: Vittoria Colonna, nipote del duca di Urbano e vedova famoso comandante Marchese Pescaro, ma troppo tardi: aveva allora già sessant'anni. Vittoria era interessata alla scienza, alla filosofia, alle questioni religiose, era una famosa poetessa del Rinascimento.
Fino alla sua morte, all'età di 10 anni, comunicavano costantemente, si scambiavano poesie. La sua morte fu una grave perdita per Michelangelo.
L'amicizia di Vittoria Colonna addolcì per lui pesanti perdite: prima la perdita del padre, poi i fratelli, di cui rimase solo Lionard, con il quale Michelangelo mantenne un rapporto cordiale fino alla morte. In tutte le azioni e le parole, sempre omogenee, coerenti, chiare, Michelangelo è visto come un pensatore severo e un uomo d'onore e di giustizia, come nelle sue opere.
Morendo, Michelangelo lasciò un breve testamento, poiché in vita non amava la verbosità. "Do la mia anima a Dio, il mio corpo alla terra, la mia proprietà ai miei parenti", dettava ai suoi amici.
Michelangelo morì il 18 febbraio 1564. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa di Santa Croce a Firenze.