Ruota della fortuna, significato e origine. Il significato della ruota della fortuna (libro) nel libro di consultazione sulla fraseologia. Ruota della fortuna

Tommaso Hobbes(1588-1679) - Filosofo materialista e pensatore politico inglese. Nato nella famiglia di un prete rurale. Dopo la laurea Università di Oxford(1608) conoscenza e comunicazione con il filosofo materialista F. Bacon, rapporti amichevoli con Galileo, Gassendi, Cartesio, nonché la situazione stessa dell'Inghilterra rivoluzionaria nel XVII secolo. determinò la sua visione del mondo e la formazione del proprio sistema filosofico.

Nel 1651, dopo aver interrotto i rapporti con i realisti, Hobbes tentò di giustificare ideologicamente la dittatura di Cromwell. Le sue scuse per il forte potere assoluto sono esposte nella sua opera più grande e importante. "Leviatano, o Materia, forma e potere dello Stato, ecclesiastico e civile"».

La prima parte trattava questioni filosofiche generali, comprese le questioni di interpretazione della natura umana. Il compito della politica, crede Hobbes, è comprendere lo Stato ed è come la costruzione di un orologio; è necessario cominciare con lo studio delle sue singole ruote e molle, delle sue componenti. In primo luogo, considera lo Stato in uno stato di decadenza, esaminando la natura della singola persona per scoprire se le persone sono capaci o incapaci di formare uno Stato e come dovrebbero lavorare insieme per soddisfare il desiderio di unirsi nella società.

Per stabilire l'ordine e soddisfare le esigenze fondamentali dell'uomo, è necessario, con l'aiuto dell'ingegno umano, creare un animale artificiale onnipotente, il grande Leviatano, chiamato Stato. Lo Stato è una combinazione meccanica di singole persone, la cui somma rappresenta una forza gigantesca.

Lo Stato non è una categoria eterna; è preceduto dallo stato naturale delle persone, la cui vita è soggetta alle leggi naturali derivanti dalla natura delle persone stesse. Il primo fondamento della legge naturale, coerente con il buon senso, è la necessità che ciascuno conservi come meglio può la propria vita. Secondo la legge della natura, nella lotta per l'autoconservazione, una persona prevede la necessità di cercare la pace e, per preservarla, si trova di fronte alla necessità di limitare le sue pretese.

Dalla tutela della pace, sulla base di un contratto sociale, Hobbes fa derivare l'intero sistema delle leggi giuridiche e morali. Affinché le leggi possano acquisire forza nella società, è necessario stabilire un potere che stabilisca l'ordine e freni le passioni sfrenate degli individui che invadono la pace e la sicurezza pubblica. Come risultato di un contratto sociale, nasce uno Stato. Secondo Hobbes “lo Stato è una persona, la cui volontà, come risultato dell'accordo di molte persone, è la volontà di tutti e può utilizzare le forze e le capacità di ognuno per mondo comune e protezione." Questa persona è il potere supremo, il resto sono sudditi.

Il potere supremo, al quale i sudditi hanno trasferito integralmente i loro diritti, deve essere incondizionato e illimitato, qualunque sia la forma di governo. Il capo dello Stato non è vincolato da nulla nei confronti del popolo, non può sbagliarsi. Tuttavia, i sudditi, ricevendo tutti i loro diritti dal potere supremo, sono privati ​​di ogni diritto in relazione ad esso. Ad esempio, i cittadini non hanno il diritto di proprietà, poiché il diritto di proprietà non è stabilito dalla legge naturale, secondo la quale le persone hanno tutto in comune, ma dalla legge civile, quindi i soggetti ricevono il loro diritto dallo Stato e lo conservano come finché lo Stato lo vorrà. “Chi ha un padrone non ha proprietà, qui tutto appartiene allo Stato”.

Il potere statale è sovrano, indivisibile, non soggetto a controllo e si colloca al di sopra di tutte le leggi da esso stabilite. Istituito dalla volontà dei cittadini, non può essere eliminato a loro discrezione. I doveri dei cittadini verso il potere assoluto continuano finché questo è in grado di proteggere i cittadini. Non sono obbligati a obbedire al governo rovesciato, ma a quello che governa effettivamente il paese, stabilendo l’ordine statale.

Hobbes come esponente dell'autoritarismo sistema politico dotò il sovrano di poteri illimitati: vide in lui la concentrazione di tutti i tipi di potere (legislativo, esecutivo e giudiziario). Per questo motivo si oppose alla separazione dei poteri tra il re, la Camera dei Lord e la Camera dei Comuni, considerandola una delle ragioni della morte e del collasso dello Stato. Il sovrano aveva il diritto di dichiarare guerra e fare la pace, il diritto di scegliere consiglieri e ministri e il diritto di vietare insegnamenti dannosi, compresi i sermoni contro la limitazione del potere supremo.

In nome dell'unità e della sovranità illimitata, Hobbes rifiuta forme miste regola, senza sospettare che la sovranità può appartenere non a una persona, ma a una combinazione di più persone. Il potere supremo può essere triplice: monarchico, aristocratico e democratico. Per Hobbes, con le sue simpatie per l’assolutismo monarchico, l’assolutismo statale in generale era più importante. Difende il potere supremo soprattutto come mezzo di tutela dell'ordine civile, sottolineando i pro e i contro di questa o quella forma di governo in cui si manifesta questo o quel potere. Rispetto all'aristocrazia e alla democrazia, la monarchia lo è migliore immagine governare, e l'aristocrazia è considerata tanto migliore quanto più si avvicina alla monarchia.

Pur difendendo la monarchia, non rifiutò la legittimità della democrazia, considerando che il governo popolare era il meno propenso a raggiungere il vero obiettivo: mantenere la pace nello stato. Hobbes vede solo punti deboli nella democrazia: in primo luogo, ci sono tanti governanti quanti sono i demagoghi, e tutti cercano potere e ricchezza, qui la maggioranza al potere ignora gli affari - le loro decisioni sono per lo più sbagliate; in secondo luogo, è esclusa la conduzione di affari segreti di Stato; in terzo luogo, la lotta infinita dei partiti come fonte di disordini (proponeva di scioglierli); in quarto luogo, in una democrazia “le leggi si spostano da una parte all’altra, come se galleggiassero sulle onde”.

La predicazione dell'assolutismo statale e dell'assolutismo del potere supremo era diretta contro il clericalismo. Capì che tutti i problemi e le cause delle guerre civili provenivano dalla lotta tra il potere spirituale e quello secolare. Vedeva la via d'uscita da questo stato nella subordinazione dell'autorità spirituale all'autorità secolare. La tesi della subordinazione del potere spirituale esistente al potere secolare fu vantaggiosa per Cromwell, che la utilizzò nelle sue richieste per il dominio incondizionato del potere secolare.

Durante la Restaurazione Stuart (1660-1685), Hobbes visse tempi molto difficili. Fu accusato di diffusione di eresia e fu costretto a difendersi in piccole opere speciali. Nel 1688, cioè nove anni dopo la sua morte, l'Università di Oxford incluse "Sul cittadino" e "Leviatano" di Hobbes tra le opere malefiche rivolte contro "i sacri personaggi dei monarchi, i loro governi e stati, e minando le fondamenta di ogni società umana" Queste opere, insieme ad altre opere sediziose, furono bruciate.

Uno dei primi ricerca scientifica Hobbes è stato tradotto da lui in lingua inglese nel 1628, “La storia della guerra del Peloponneso” di Tucidide, che è preceduta da una dedica al conte di Devonshire, una prefazione indirizzata ai lettori, nonché un saggio che racconta la vita di Tucidide, la sua opera e la storia della realizzazione della sua opera monumentale. L'appello a quest'opera non fu casuale, poiché Hobbes credeva che l'Inghilterra contemporanea si trovasse in circostanze simili alla Grecia dell'epoca descritta da Tucidide e suggerì che la società inglese imparasse dal passato lezioni utili. Notiamo in particolare che la prefazione alla traduzione può essere considerata, forse, la più fonte precoce, che registra la prima prova delle origini delle preferenze politiche di Hobbes e, di fatto, del suo interesse per le questioni vita politica.

Nel 1640 fu pubblicata la prima opera, in cui tutti i componenti principali erano chiaramente identificati dottrina politica pensatore - “Sugli elementi di diritto, moralità e politica (fu pubblicato solo dieci anni dopo), cioè maggior parte opera “Sugli elementi del diritto, della natura e della politica”. Si noti che successivamente gli "Elementi di diritto" iniziarono a essere pubblicati insieme all'opera "Sulla libertà e la necessità", pubblicata per la prima volta nel 1654.

Intorno al 1640, Hobbes concepì una trilogia, che avrebbe dovuto mostrare l'unità della visione dell'autore della natura, dell'uomo e della società. Nel 1642 fu pubblicato il trattato politico "Sulla società", pubblicato a Parigi, dove Hobbes era in esilio, lasciando frettolosamente l'Inghilterra dopo l'inizio dei disordini. “Accadde così”, scrisse in seguito, “che la mia Patria, diversi anni prima che scoppiasse la guerra civile, ribollisse di domande sui diritti del potere supremo e sulla corretta obbedienza dei cittadini. Questo era il motivo per cui la terza parte del sistema doveva maturare e uscire isolata dalle altre”. Cinque anni dopo (1647), apparve ad Amsterdam la seconda edizione latina di questo trattato, che il filosofo integrò con una dedica al conte di Devonshire e una prefazione (o indirizzo) “Ai lettori” e che furono successivamente incluse in tutte le ristampe. detto lavoro. traduzione inglese Hobbes completò “Sulla società” solo nel 1651, designandolo come “Principi filosofici riguardanti Stato e società”. Nel 1655 e nel 1658 a Londra sono stati pubblicati su latino e altre due parti mancanti della trilogia: "About the Body" ( posto centrale si concentra su questioni di metodologia) e “About Man” Gadzhiev K.S. Introduzione alla scienza politica. M.: Logos, 2001 - P.150.

Nel 1651 nasce a Londra il trattato forse più famoso di Hobbes, divenuto un classico. pensiero politico, - "Leviatano", nella prefazione alla quale l'autore fornisce una breve spiegazione del contenuto e della struttura dell'opera. In generale, notiamo che la struttura del "Leviatano" ripete quasi completamente, senza cambiamenti significativi, la struttura e il contenuto delle opere precedentemente pubblicate del filosofo (anche i nomi delle parti e delle sezioni vengono ripetuti), il che indica la stabilità delle sue opinioni. La prima parte, “About Man”, parla di natura umana, la vita umana nello stato di natura, nonché il diritto naturale e le leggi naturali come prodotto della natura razionale dell'uomo. La seconda parte, intitolata “Sullo Stato”, parla delle origini, formazione e sviluppo dello Stato, del funzionamento delle sue singole istituzioni, del ruolo e dei diritti del sovrano, dei doveri dei sudditi (ovvero della teoria hobbesiana dello sovranità è presentata in dettaglio). Le disposizioni di questo capitolo sono in realtà duplicate nella terza parte del “Leviatano” “Sullo Stato cristiano”, dove si postula l’essenza dello potere statale sono stati giustificati da estratti da Sacra Scrittura. Attenzione speciale Merita il punto di vista di Hobbes qui presentato sull'indesiderabilità e la dannosità dell'intervento della Chiesa negli affari mondani e sulle invasioni dei suoi gerarchi sul potere dei governanti secolari. Una continuazione diretta della terza parte del trattato è il suo quarto capitolo ("Sul regno delle tenebre"), sulle pagine del quale Hobbes fornisce una descrizione devastante di varie formazioni settarie che diffondono eresie, e parla anche dell'errata interpretazione di Scrittura.

Il primo e unico, scritto nel 1668, merita una considerazione speciale. opera storica"Behemoth, ovvero le cause delle guerre civili in Inghilterra" di Hobbes, che si distingue da altri puramente lavori teorici filosofo, e che quasi tutti i ricercatori ignorano patrimonio creativo pensatore. Va però notato che l'opera fu accolta con molta freddezza dai suoi contemporanei (tra cui Carlo II Stuart, alla cui corte fu presentata) e fu pubblicata solo dopo la morte del filosofo, senza contare diverse pubblicazioni clandestine.

Le prime edizioni in lingua russa delle opere di Hobbes furono pubblicate durante il regno di Caterina II. Nel 1776, "On the Citizen" fu tradotto dal latino (la seconda traduzione fu fatta letteralmente alla vigilia della prima guerra mondiale) da Thomas Gobesia, i primi fondamenti filosofici sul cittadino. San Pietroburgo, 1776.. Il cammino del “Leviatano”, pubblicato cento anni dopo e quasi subito ritirato dalla censura, si rivelò più spinoso. IN Tempo sovietico Ci sono state diverse ristampe delle opere di Hobbes. Nota " Opere selezionate» 1964-1965 e “Opere scelte” 1989-1991, i cui contenuti sono pressoché identici, salvo che in ultima edizione Sono stati aggiunti “capitoli aggiuntivi al Leviatano”. Tra le ultime pubblicazioni ricordiamo “Fondamenti filosofici della dottrina del cittadino” (2001).

La dottrina hobbesiana dello Stato, della sovranità, del diritto, è indubbiamente generata condizioni storiche Durante la Rivoluzione inglese del 1640-1660 era in serbo uno strano destino. L'universalità della dottrina la rendeva accettabile per qualsiasi forma di Stato. Tuttavia, non fu accettato dai sostenitori della repubblica, che consideravano Hobbes un apologeta monarchia assoluta, né dalla maggioranza dei sostenitori delle prerogative reali, poiché il pensatore rifiutava l'idea dell'origine divina del potere del re, in quanto padre di tutto il popolo.

L'eredità creativa di Thomas Hobbes ha suscitato e continua a suscitare un genuino interesse tra più di una generazione di storici, filosofi e sociologi. Ciò, senza dubbio, testimonia l’alto significato, la pertinenza e l’originalità dell’insegnamento del pensatore. Un'attenzione particolare è rivolta alle opere del filosofo in tempi di instabilità, intensa politica e conflitti sociali, che è così in sintonia con l'epoca in cui Hobbes visse e lavorò. Tuttavia, la ricerca è insufficiente storici moderni molti aspetti dell'insegnamento socio-politico del filosofo, come la teoria della sovranità, il rapporto tra diritti e doveri del sovrano e dei sudditi, nonché la visione dello scienziato sulle cause delle guerre civili in Inghilterra, che lo riportò a un livello “stato naturale”, ci costringe a rivolgerci allo studio di questi problemi.

Thomas Hobbes, la cui foto è presentata nell'articolo, nacque a Malmesbury nel 1588, il 5 aprile. I suoi concetti si diffusero in campi scientifici come la geometria, la teologia e l'etica. Diamo un'occhiata più avanti a ciò per cui Thomas Hobbes è diventato famoso. breve biografia La figura sarà descritta anche nell'articolo.

Riferimento storico

Thomas Hobbes, la cui biografia è piena principalmente del lavoro sulle sue opere e della formulazione di concetti, è nato prematuramente. Ciò era dovuto all'allarme di sua madre per l'avvicinarsi dell'Armada spagnola all'Inghilterra. Tuttavia, è riuscito a vivere fino all'età di 91 anni, mantenendo la lucidità mentale durante tutti i suoi anni. Questa figura ha ricevuto la sua educazione a Oxford. Era interessato Mappe geografiche, viaggi di marittimi. Le idee di Thomas Hobbes si formarono sotto l'influenza di eminenti pensatori del suo tempo. In particolare, aveva familiarità con Cartesio, Gassendi e Mersenne. Un tempo ha lavorato come segretario di Bacon. Le conversazioni con lui non hanno avuto l'ultima influenza sulle opinioni di Thomas Hobbes. Si interessò anche alle opere di Keplero e Galileo. Incontrò quest'ultimo in Italia nel 1637.

Thomas Hobbes: biografia

Nella sua visione del mondo era un monarchico. Dal 1640 al 1651. Thomas Hobbes era in esilio in Francia. I suoi concetti di base si formarono sotto l'influenza di Ritornato in questo paese dopo la fine della guerra civile, ruppe con i realisti. A Londra Hobbes cercò di giustificarsi ideologicamente attività politica Cromwell, la cui dittatura fu instaurata dopo la rivoluzione.

Domande umane

Thomas Hobbes era molto vicino agli avvenimenti del suo tempo. Il suo idea principale c'era pace e sicurezza dei concittadini. I problemi della società divennero centrali nel lavoro iniziato da Thomas Hobbes. Le idee principali del pensatore riguardavano le questioni umane. All'inizio della sua carriera, ha deciso di pubblicare una trilogia. La prima parte avrebbe dovuto descrivere il corpo, la seconda la persona e la terza il cittadino. Il primo volume, però, era l'ultimo previsto. Il trattato "Sul cittadino" fu pubblicato nel 1642. L'opera "Sul corpo" fu pubblicata nel 1655 e tre anni dopo fu pubblicata la parte "Sull'uomo". Nel 1651 fu pubblicato Leviatano, l'opera più voluminosa e significativa creata da Thomas Hobbes. Filosofia (brevemente e in vista generale) è stato da lui descritto nei capitoli iniziali dell'opera. Il resto del libro trattava questioni di struttura sociale e governativa.

Thomas Hobbes: una breve panoramica del concetto

Il pensatore si lamentava degli insufficienti progressi dei suoi predecessori. Il suo lavoro avrebbe dovuto correggere l'attuale situazione insoddisfacente. Si pose il compito di stabilire gli elementi che sarebbero diventati la base per lo sviluppo della scienza “vera” e “pura”, a condizione che fosse utilizzato il metodo proposto. Pertanto, intendeva prevenire l'emergere di concetti errati. Thomas Hobbes ha sottolineato l'importanza della metodologia sul campo conoscenza scientifica. Questi pensieri riecheggiano la visione del mondo di Bacon, che si opponeva alla scolastica. Va detto che l'interesse per la metodologia era caratteristico di molte figure del XVII secolo.

Specificità del pensiero

È difficile nominarne solo uno direzione specifica scienza, di cui Thomas Hobbes era un sostenitore. La filosofia del pensatore, da un lato, era basata sulla ricerca empirica. D'altra parte, era un sostenitore dell'uso del metodo matematico. Lo applicò direttamente non solo nella scienza esatta, ma anche in altri campi del sapere. Prima di tutto metodo matematico da lui utilizzato in scienze politiche. Questa disciplina comprendeva un insieme di conoscenze sullo stato della società che consentivano al governo di creare e mantenere condizioni pacifiche. La specificità del pensiero consisteva innanzitutto nell'utilizzo di un metodo derivato dalla fisica di Galileo. Quest'ultimo utilizzava la meccanica e la geometria per analizzare e fare previsioni su fenomeni ed eventi nel mondo fisico. Thomas Hobbes trasferì tutto questo nello studio dell'attività umana. Credeva che quando vengono stabiliti alcuni fatti sulla natura umana, è possibile identificare da essi i modi in cui gli individui si comportano in circostanze specifiche. Le persone, a suo avviso, dovrebbero essere studiate come uno degli aspetti del mondo materiale. Quanto alle inclinazioni e alle passioni umane, esse possono essere studiate sulla base dei movimenti fisici e delle loro cause. La teoria di Thomas Hobbes si basava quindi su un principio derivato da Galileo. Sosteneva che tutto ciò che esiste è in movimento.

L'essenza del concetto

Hobbes vedeva il mondo circostante e la natura come un complesso di corpi estesi. Le cose, i loro cambiamenti, secondo lui, avvengono perché si muovono elementi materiali. Ha capito questo fenomeno come movimento meccanico. I movimenti vengono trasmessi utilizzando una spinta. Provoca uno sforzo nel corpo. A sua volta, si trasforma in movimento. Allo stesso modo, Hobbes interpreta la vita spirituale delle persone e degli animali, costituita da sensazioni. Queste disposizioni esprimono il concetto meccanico di Thomas Hobbes.

Cognizione

Hobbes credeva che si realizzasse attraverso le "idee". La loro fonte sono esclusivamente le percezioni sensoriali del mondo circostante. Nessuna idea, riteneva Hobbes, può essere innata. Allo stesso tempo, i sentimenti esterni, tra le altre cose, fungevano da cognizione in generale. Il contenuto delle idee non può dipendere dalla coscienza umana. La mente è attiva ed elabora i pensieri attraverso il confronto, la separazione e la connessione. Questo concetto ha costituito la base della dottrina della conoscenza. Come Bacon, Hobbes enfatizza l’interpretazione empirica allineandosi con la posizione sensualista. Credeva che nella mente umana non esiste un unico concetto che inizialmente sorgerebbe parzialmente o interamente negli organi di sensazione. Hobbes credeva che la conoscenza si acquisisse attraverso l’esperienza. Secondo lui tutta la scienza proveniva dalle sensazioni. Considerava la conoscenza razionale come una questione di sentimenti, falsi o genuini, espressi in parole e linguaggio. I giudizi si formano attraverso una combinazione di elementi linguistici che denotano sensazioni oltre le quali non c'è nulla.

Verità matematiche

Hobbes credeva che la semplice conoscenza dei fatti fosse sufficiente per pensare nelle condizioni quotidiane. Ma questo è ben poco per la conoscenza scientifica. Quest’area richiede necessità e universalità. A loro volta, sono raggiunti esclusivamente dalla matematica. È in questo che Hobbes si identificò, ma combinò le sue posizioni razionalistiche, simili a quelle di Cartesio, con il concetto empirico. A suo avviso, il raggiungimento della verità in matematica si ottiene attraverso le parole e non attraverso l'esperienza sensoriale diretta.

L'importanza del linguaggio

Hobbes ha sviluppato attivamente questo concetto. Credeva che qualsiasi lingua agisse come risultato dell'accordo umano. Sulla base delle posizioni del nominalismo, le parole venivano chiamate nomi caratterizzati da convenzione. Gli apparivano sotto forma di un segno arbitrario riguardo a qualcosa. Al momento dell'acquisto di questi articoli significato generale per un gruppo di persone rispettabili in un modo o nell'altro, entrano nella categoria dei segni di nome. Nel Leviatano, Hobbes parla della necessità che una persona che cerca la verità esatta ricordi il significato di ogni nome che usa. Altrimenti cadrà nella trappola delle parole. Come più persone spenderà energie per uscirne, più resterà invischiato. L'accuratezza delle parole secondo Hobbes dovrebbe essere determinata da definizioni attraverso le quali viene eliminata l'ambiguità, ma non dall'intuizione, come credeva Cartesio. Secondo il concetto nominalistico, le cose o i pensieri possono essere privati. Le parole, a loro volta, possono essere generali. Tuttavia, non esiste un “comune” secondo il concetto di nominalismo.

Sorgente di movimento

Viste ontologiche attraverso le quali il il mondo, ha incontrato alcuni ostacoli. In particolare, sono sorte difficoltà riguardo alla fonte del movimento. Dio fu dichiarato come lui nel Leviatano e nel trattato Sul Cittadino. I successivi movimenti delle cose, secondo Hobbes, avvengono indipendentemente da lui. Le opinioni del pensatore, quindi, divergevano dalle idee religiose prevalenti di quel periodo.

Problemi di materialismo meccanico

Uno di questi era la comprensione umana. Hobbes considerava la sua attività vitale come un processo esclusivamente meccanico. In lui il cuore fungeva da molla, i nervi da fili, le articolazioni da ruote. Questi elementi danno movimento all'intera macchina. La psiche umana è stata completamente spiegata meccanicamente. La seconda questione era il libero arbitrio. Hobbes ha risposto in modo abbastanza chiaro e diretto nelle sue opere, in conformità con i suoi principi. Ha parlato di come tutto accade perché è necessario. Le persone fanno parte di questo sistema causale. Allo stesso tempo, la libertà umana non può essere intesa come indipendenza dalla necessità. Ha detto che il movimento di un individuo verso ciò che vuole potrebbe non avere ostacoli. In questo caso l'azione è considerata gratuita. Se si presentano ostacoli, il movimento è limitato. In questo caso stiamo parlando di problemi esterni. Se qualcosa dentro una persona impedisce il raggiungimento di ciò che desidera, allora ciò non viene considerato, ma appare piuttosto come un difetto naturale dell'individuo.

Sfera sociale

Occupa molto spazio nella filosofia di Hobbes. Il "Leviatano" e il trattato "Sul cittadino" sono dedicati all'aspetto sociale. Seguendo alcuni umanisti, si concentrò sul ruolo dell'individuo nella vita della società. Il capitolo 13 del Leviatano contiene una descrizione dello "stato naturale" delle persone. In esso, cioè, per natura, le persone differiscono poco l'una dall'altra nelle capacità. Allo stesso tempo, Hobbes crede che l’essere umano e la natura stessa non siano né cattivi né buoni. Nello stato di natura tutti gli individui si sforzano di preservare la vita ed evitare la morte. La "felicità dell'esistenza" sta nel costante successo nel soddisfare i desideri. Tuttavia, non può sempre trattarsi di un sereno appagamento, poiché, secondo Hobbes, la vita non esiste senza sentimenti e bisogni. Lo stato naturale delle persone è che quando si muovono verso ciò che vogliono, ogni persona incontra un altro individuo. Nella loro ricerca di pace e sicurezza, le persone sono costantemente coinvolte nel conflitto. Nel suo stato naturale, l'uomo segue le leggi naturali dell'autoconservazione. Tutti qui hanno diritto a tutto ciò che possono ottenere con l'uso della forza. Hobbes interpreta questa situazione come una guerra contro tutti, quando “l’uomo è un altro lupo”.

Formazione dello Stato

Questo è ciò che secondo Hobbes può aiutare a cambiare la situazione. Per sopravvivere ogni individuo deve trasferire al soggetto parte della sua libertà originaria. In cambio della pace, eserciterà un potere illimitato. Le persone rinunciano a parte della loro libertà a favore del monarca. Lui, a sua volta, garantirà da solo la loro coesione sociale. Di conseguenza, si forma lo stato del Leviatano. Questa è una creatura potente, orgogliosa, ma mortale che è la più alta sulla Terra e obbedisce alle leggi divine.

Energia

Viene creato attraverso un contratto sociale tra gli individui partecipanti. Il potere centralizzato mantiene l’ordine nella società e garantisce la sopravvivenza della popolazione. Il trattato garantisce un’esistenza pacifica in un solo modo. Si esprime nella concentrazione di tutto il potere e l'autorità nell'assemblea certe persone o in un individuo, che potrebbe riunire tutte le volontà dei cittadini in una sola. Allo stesso tempo, esistono leggi naturali che limitano l’influenza del sovrano. Secondo Hobbes ce ne sono 12, ma sono tutti accomunati da un unico pensiero: non si dovrebbe fare a un altro ciò che una persona non vorrebbe fosse fatta a se stessa. Questa norma morale era considerata un importante meccanismo autolimitante per il costante egoismo umano, costringendo a fare i conti con la sua presenza negli altri.

Conclusione

La concezione sociale di Hobbes venne criticata in vari modi dai suoi contemporanei. Innanzitutto si opponevano a considerare l’essere umano come una materia in movimento. Anche la sua cupa rappresentazione della natura umana e dell'esistenza degli individui nello stato di natura provocò una reazione negativa. È stata criticata anche la sua posizione riguardo al potere assoluto, la sua negazione potere divino sovrano e così via. Tuttavia significato storico I concetti di Hobbes e il loro impatto sulla vita dei discendenti sono davvero enormi.

La Riforma era in piena espansione in Europa. I nuovi cristiani volevano liberarsi dal potere del Papa, impantanato nei vizi. I dogmi della Chiesa cattolica furono respinti in Germania, Olanda, Inghilterra e altri paesi. Insieme alle icone e alle statue dei santi, all'infallibilità papale e alle indulgenze, anche la sacralità del potere reale divenne cosa del passato. Chi dà i poteri ai monarchi? Dov’è il limite della loro sovranità? Quali diritti hanno i semplici mortali? Thomas Hobbes ha creato nuovo modello rapporti tra Stato e società, non sanzionati da Dio e Chiesa cattolica. La sua allegoria della grandezza dello stato ricevette il nome del mostro biblico Leviatano. Solo lui è in grado di frenare la follia della natura umana.

La passione di Hobbes

Ha vissuto un periodo di rapidi cambiamenti. La flotta spagnola, che si avvicinò alle coste dell'Inghilterra, fece l'impressione più deprimente sulla madre incinta di Thomas Hobbes: partorì prematuramente. Suo padre, un prete del villaggio, non si distingueva per un buon comportamento e litigava non solo con i parrocchiani, ma anche con i colleghi. Il ragazzo è stato allevato da suo zio, che lo ha mandato in una scuola parrocchiale. In privato Istituto d'Istruzione Latimer ha notato le abilità di Thomas. La sera il direttore stesso fa da tutor allo studente dotato. All'età di 14 anni, il futuro filosofo mostrò per la prima volta il suo talento creando Traduzione latina antica tragedia greca"Medea". Con l'aiuto di Latimer e di suo zio, entra in uno dei college dell'Università di Oxford. Per cinque anni Hobbes studiò qui la logica e la fisica aristotelica. La scolastica non era per il gusto dello studente dotato. Invece di assumere una posizione di insegnante, diventa mentore e compagno del barone Cavendish, in seguito conte di Devonshire.

Il servizio presso il barone consente a Hobbes di viaggiare. In Francia osserva i tumulti provocati dall'assassinio del re Enrico IV, e in Italia respira aria di rinascita. È interessato a comunicare con Galileo Galilei e René Descartes. Viene pubblicato a Londra il libro di Francis Bacon "The New Organon". L'anno successivo, 1621, Hobbes incontrò personalmente l'autore, che era già stato allontanato dagli affari governativi. Il disonorato Bacon a cui si dedicò interamente attività scientifica, e Hobbes lo aiuta in questo. Conobbe anche un altro pensatore inglese, Herbert Cherbury, il fondatore del concetto religioso e filosofico del deismo. Hobbes assorbì le idee dei suoi contemporanei per creare il primo concetto di governo che nacque in modo naturale.

L'Inghilterra del suo tempo era divisa. I fanatici di una fede attaccano i rappresentanti di altre fedi. Puritani e cattolici, anglicani e presbiteriani risolvono i loro rapporti non nelle aule universitarie, ma nelle piazze e nei vicoli. Come sapete, le guerre di religione sono le più sanguinose. Nella feroce lotta per la verità, l’uomo rivela la sua bestialità, e Hobbes ne è testimone. Cercando di comprendere la natura umana, si rivolge agli antichi e traduce la storia della guerra del Peloponneso di Tucidide. È affascinato dalla chiarezza cristallina delle dimostrazioni dei teoremi negli Elementi di Euclide. Sta pensando di usarlo questo metodo in filosofia, e nel frattempo torna di nuovo nel continente, essendo insegnante del figlio di un nobile scozzese.

Sin dai tempi antichi, il viaggio è stato la fase più importante formazione della personalità di un filosofo. Nel suo terzo viaggio, Hobbes si ritrova nel salotto dei francesi illuminati, visitato da Fermat, Pascal, Cartesio, Huygens e altri. E in questo momento in Inghilterra sta maturando situazione rivoluzionaria. Inizialmente la Scozia si oppose alle abitudini assolutiste di Carlo I. Protesta contro la doppia oppressione della corona inglese: politica e religiosa. Nello scoppio guerra civile Hobbes non sostiene i repubblicani calvinisti, ma i realisti. Ben presto, però, prende le distanze dai sostenitori di Stuart, o meglio, questi lo espellono dalle loro fila.

Nel Leviatano Hobbes parla del potere non concesso al re per un uso pieno e incondizionato, ma della sua natura contrattuale. Tuttavia, anche prima della comparsa del Leviatano, lui, come sostenitore dell'autocrazia del re, fu costretto a lasciare l'Inghilterra rivoluzionaria. Il filosofo trascorre dieci anni (1640-1651) in Francia, dove l’onnipotente cardinale Richelieu governa alle spalle del re. Qui si ritrova di nuovo tra i colleghi scienziati del circolo di Mersenne. Si oppone fortemente ai principi fondamentali dell'insegnamento di Cartesio, che idealizza l'uomo. Il rapporto tra Hobbes e Cartesio diventa sempre più freddo.

In Francia Hobbes comincia a creare sistema filosofico, che comprende tre componenti: mondo fisico, società umana e civile. Pertanto, i suoi "Fondamenti di filosofia" sono costituiti da tre parti: "Sul corpo", "Sull'uomo" e "Sul cittadino", e ha scritto l'ultima parte prima delle altre, sperando di essere ascoltato nella sua terra natale. Nel 1646 Hobbes fu invitato a diventare insegnante di matematica per l'erede al trono inglese e l'anno successivo si ammalò gravemente. Il letto della malattia divenne quasi un letto di morte. Hobbes capisce che il lavoro della sua vita non può più essere rinviato. Inizia a lavorare sul Leviatano.

Leviatano

Il libro era dedicato al futuro al re inglese Carlo II, però, l'erede al trono, non apprezzò il saggio. Viveva ancora nelle idee del passato, dove il potere del monarca era irremovibile e soprannaturale. Hobbes scrive che tutte le persone sono uguali per natura e che l’emergere del potere è il risultato di un accordo tra loro. Il filosofo è estremamente scettico riguardo alla natura umana. Le persone, come i lupi, sono pronte a divorarsi a vicenda in nome delle proprie idee e desideri materiali. La salvezza sta solo in un certo drago, capace di sottomettere gruppi disparati di persone con la forza e la crudeltà. Leviatano è un mostro biblico che è diventato un'allegoria dello stato. Non ha pietà per individui, ma questo drago è in grado di imporre ordine e vita pacifica. Naturalmente, lo Stato persegue i propri interessi e una persona è obbligata a difendere i propri diritti alla vita e alla libertà. Nessuno stato concederà mai volontariamente tali diritti a nessuno, ma una persona ha il diritto e il potere di creare un contrappeso a questo mostro.

La società civile è un tale contrappeso e ha tutte le possibilità di successo, soprattutto perché Leviatano è un dio mortale. Prima o poi diventerà decrepito e morirà, gettando il mondo nell'abisso di nuove guerre e disordini. E poi le persone agiranno nuovo tentativo crea un dio per te stesso per ricominciare a difendere il tuo diritto alla vita e alla libertà. Hobbes è un filosofo religioso, quindi crede nel prossimo regno di Cristo, ma quando arriverà? La natura malvagia dell’uomo non ci dà motivo di aspettarci questo nel prossimo futuro. Nel presente infinito, ci troviamo di fronte alla meschinità, all’ipocrisia e ad una lotta per i nostri diritti senza fine in vista. Il Dio onnipotente e misericordioso sembra essere assente dal concetto di Hobbes. È inutile che preghi. È vano aspettarsi favori da lui. Non sorprende che nella sua terra natale il filosofo sia stato dichiarato ateo e il Leviatano sia stato bandito. Come spesso accade, il divieto non ha fatto altro che stimolare l'interesse per lo scrittore. Nel 1652 tornò in Inghilterra, dove fu accolto con calorosa accoglienza.

Una nuova parola nella filosofia politica

Nel 1560 Carlo II Stuart entrò trionfalmente a Londra. Il re capisce che le idee di Hobbes sono saldamente radicate nelle teste dei suoi sudditi: deve governare insieme al parlamento. Il favore reale del filosofo ritorna. Charles incontrò più volte Hobbes, gli concesse una pensione e gli commissionò il ritratto. Hobbes non partecipa alla vita politica del paese, ma la moda per lui sta crescendo. Tuttavia i vertici della Chiesa anglicana non lo favoriscono. Ben presto negli ambienti giudiziari apparvero intonazioni negative. I realisti volevano tornare al vecchio ordine e al potere assoluto.

Hobbes, che chiedeva obbedienza all'usurpatore Cromwell, cominciò a ricordare la sua empietà. Il vecchio filosofo cerca di difendersi. Riscrive Leviatano, dove sottolinea con forza ancora maggiore la sua lealtà alla monarchia restaurata. Alla fine della sua vita è ancora pieno di progetti. Scrive la storia della chiesa e traduce molto dal greco antico. Tuttavia, difficilmente legge. Lo stesso Hobbes diceva che se avesse letto tanto quanto gli altri, sarebbe stato ignorante quanto loro. Alla lettura preferiva la conversazione vivace e spiritosa persone interessanti, e ce n'erano abbastanza nella sua vita.

Sta per farlo Gli ultimi giorni gestiva senza aiuti esterni, e solo il tremore senile delle sue mani testimoniava la sua vecchiaia. Non aveva paura della morte, anzi, lei aveva paura di lui. Thomas Hobbes morì all'età di 92 anni ed è sepolto cripta di famiglia Cavendish. L'epitaffio sulla sua tomba testimonia eloquentemente l'importanza del filosofo non solo per l'Inghilterra, ma per tutta l'Inghilterra civiltà occidentale- "Un uomo degno, ampiamente conosciuto per il suo apprendimento in patria e all'estero."

Senza accorgercene, viviamo nel paradigma sociale stabilito da Thomas Hobbes. Le idee di uguaglianza naturale delle persone, contratto sociale e società civile furono sviluppate dai filosofi successivi e costituirono la base del liberalismo. IN sistemi politici Nella maggior parte dei paesi del pianeta, le idee di Hobbes si dissolvono sotto forma di principi generali (visione del mondo). Tuttavia, i successori ideologici del filosofo non accettarono una visione troppo cupa dell’uomo. Mi piace di più il concetto del buon selvaggio (Jean-Jacques Rousseau) corrotto dalla civiltà élite politiche Inghilterra, Francia e Germania. Le persone di questi paesi possono vedere sulla propria pelle il virtù meravigliose selvaggi provenienti dalla Siria, dall’Algeria e dalla Libia. È abbastanza ovvio che gli stessi selvaggi preferirebbero Thomas Hobbes ai più ottimisti John Locke e Jean-Jacques Rousseau. Certo, se fossi interessato alla filosofia politica.