Amedeo Modigliani ragazzo in camicia blu. Artista Modigliani. Biografia e dipinti di Amedeo Modigliani, pittore impressionista italiano. Amedeo Modigliani. Due donne principali oltre alla madre

Il ricordo dell'artista italiano Amadeo Modigliani è stato impresso nel suo strano soprannome Modi (dal francese maudit - "dannato"), sia diminutivo che profetico. Tutto ciò che Modigliani ha ricevuto dopo la sua tragica morte, gli è mancato durante la sua vita: successo, fama, approvazione critica.

Nel giorno del suo compleanno, il 12 luglio, proviamo a raccontare la storia dell'artista, tenendo presente però che l'ultima pagina della sua biografia è stata chiusa da una tragica e prematura scomparsa.

Amedeo Modigliani è nato a città italiana Livorno nel 1884. Sulla casa che un tempo apparteneva alla famiglia Modigliani è appesa una targa commemorativa.

Un ruolo importante nella vita di Amadeo è stato svolto da sua madre Eugenia Garcin. Ricorda che suo figlio ha espresso per la prima volta il suo desiderio di diventare un artista all'età di 14 anni, essendo sull'orlo della vita o della morte, in un pericoloso attacco di febbre tifoide: “E improvvisamente - un desiderio inconscio, espresso nel delirio. Mai fino ad ora aveva parlato di quello che poteva sembrargli un sogno irrealizzabile". (Nella foto - la madre dell'artista Evgenia Garsen.)

Una grave malattia è stata l'impulso per il risveglio di un meraviglioso dono artistico. Evgenia ha promesso a suo figlio di invitare un insegnante di disegno non appena si fosse ripreso. E stranamente, il paziente ha iniziato a riprendersi molto rapidamente.

“Non fa altro che dipingere, con un fervore straordinario che mi sorprende e mi delizia… Il suo maestro è molto contento di lui”, scrive Evgenia pochi mesi dopo che Amadeo ha iniziato a prendere lezioni di pittura.

A 17 anni Amedeo Modigliani si iscrive alla Libera Accademia del Nudo di Firenze. Per gli abitanti ben intenzionati di quell'epoca, l'accademia sembrava essere un paradiso di pigrizia e ozio, ma al futuro artista importava poco l'opinione di qualcun altro. (La foto mostra una veduta della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze.)

Un anno dopo, Modi va a Venezia, dove continua i suoi studi di pittura. Qui incontra l'artista cileno Manuel Ortiz de Zarate, che fino all'ultimo giorno è rimasto tra i devoti amici di Amadeo. (Nella foto un ritratto a matita di Manuel Ortiz de Zarate di Amadeo Modigliani.)

Prima di venire a Venezia, Manuel ha vissuto a lungo a Parigi. Fu lui a raccontare ad Amadeo le tentazioni della capitale francese, la straordinaria libertà della società locale, l'atmosfera di Montmartre, la nuova movimenti artistici, la grazia aggraziata delle strade, l'intimità dei caffè e l'illusoria leggerezza della vita parigina.

Amadeo Modigliani partì per Parigi in un fresco pomeriggio di gennaio del 1906. Questo viaggio è stato doloroso e contraddittorio per lui: da un lato, un dolce momento di realizzazione del desiderio, e dall'altro, una sensazione di rottura e separazione dal passato.

Modi parlava un ottimo francese, la lingua che sua madre gli aveva insegnato da bambino. Era vestito con eleganza, forse anche un po' pomposo e chiaramente dissonante con l'immagine dell'artista. Amadeo votò, chiamò il taxi, caricò i bagagli e diede l'indirizzo dell'albergo in pieno centro. All'inizio indossava un elegante abito nero, accuratamente adattato alla figura, sotto la giacca: una camicia bianca e una cravatta. L'outfit era completato da un bastone da passeggio, che interferiva costantemente, Modigliani lo faceva roteare goffamente tra le mani o lo indossava sotto il braccio.

Durante le prime due settimane del suo soggiorno a Parigi, Modigliani cambia continuamente hotel, spostandosi da un luogo all'altro (il che sembra essere un segno di profonda ansia), fino a quando si stabilisce definitivamente sulla collina di Montmartre, famoso habitat di artisti. La collina era verde di orti e vigneti e grigia di caserme e mulini a vento, qui regnava uno stile di vita rurale. (Nella foto - Montmartre, 1907.)

Se è vera l'affermazione che "in realtà possiedi solo i soldi che spendi", allora Modigliani era un uomo ricco anche in povertà. Ha subito fatto saltare tutto quello che aveva. Un tale sconsiderato spreco di fondi ha dato origine a voci sulla sua prosperità, ma queste conversazioni sono rapidamente svanite. La presunta ricchezza si è rivelata essere solo una piccola quantità di risparmi di sua madre.

Come si usava all'epoca, quasi tutti gli artisti di Montmartre erano in uno stato di povertà. Conducevano una vita frenetica e caotica, ma Amadeo si distingueva anche dal loro background: si metteva costantemente nei guai e nei guai, e la sua figura, anche durante la sua vita, iniziò ad acquisire un alone di leggenda. In pochi mesi di vita parigina da modesta giovinezza Modigliani divenne uno degli alcolisti più famosi di Montmartre.

Raccontavano, per esempio, come una sera Modigliani si presentò ubriaco al cabaret Agile Rabbit (uno dei luoghi di ritrovo preferiti dalla boemia artistica di quel tempo) e provocò una rissa generale, durante la quale i piatti andarono in frantumi. Da quel momento il titolare del locale non ha più fatto entrare Modi sulla soglia. (Nella foto - il cabaret Agile Rabbit.)

Il modo di bere Amadeo Modigliani negava ogni rituale, beveva frettolosamente, a grandi sorsi, non provando alcun piacere dal bere. In breve tempo ne è diventato dipendente. Sembra che l'alcol abbia aiutato l'artista a superare la naturale timidezza che l'ubriaco Amadeo cercava di nascondere sotto la maschera di uno sfacciato sfacciato.

La reciproca dipendenza dall'alcol e il bere in comune hanno contribuito all'instaurazione di un rapporto di fiducia tra Amadeo Modigliani e il suo amico artista. "Era triste vederli abbracciati in una sorta di equilibrio instabile, uno riusciva a malapena a stare in piedi, l'altro stava anche per fare una capriola", ha ricordato il critico d'arte Andre Varno. Picasso una volta, alla vista di due amici, osservò seccamente: "Accanto a Utrillo, Modigliani è già ubriaco". (Nella foto - Maurice Utrillo.)

Alla fine del 1907 Amedeo Modigliani incontra il suo primo vero mecenate, Paul Alexander, un giovane medico di soli tre anni più grande di lui. Paul ha fatto sentire all'artista di apprezzare il suo talento, calmato, ammorbidito Conseguenze negative molte delle sue buffonate, hanno aiutato molto fornendo a Modigliani una stanza per lavorare, acquistando dipinti e disegni e negoziando con modelli. (La foto mostra un ritratto di Paul Alexander di Amadeo Modigliani.)

Con lo scoppio della prima guerra mondiale la vita a Parigi cambiò, molti artisti non si fecero da parte dalla mobilitazione generale. Amedeo Modigliani, che si proclamava socialista e oppositore della guerra, era desideroso di andare al fronte, ma fu rifiutato da un medico militare che si rifiutò di riconoscerlo idoneo al servizio per le sue cattive condizioni di salute. L'orgoglio italiano di Modigliani è stato ferito e ha reagito nel suo solito modo: ha iniziato a usare ancora più alcol e hashish. (Nella foto - Parigi, 1915.)

Modigliani capì che il sentimento che più spesso instillava nelle persone era la compassione nella migliore delle ipotesi, e il rifiuto e l'ostilità nella peggiore, ma non poteva farne a meno. Le persone intorno a lui erano già così abituate alla sua immagine di ubriacone, appena in piedi e pronto a scambiare i suoi disegni in cambio di un bicchiere di vino, che Amadeo fece proprio questo, dimostrando quello che in psicologia si chiama “comportamento atteso”.

Nel febbraio del 1917 Modigliani conosce Jeanne Hébuterne, una donna che condivide il suo destino per un breve periodo, rimanendo vicino alla fine. L'artista a quel tempo aveva trentatré anni, Jeanne - diciannove. (Nella foto - Jeanne Hébuterne.)

Qualche luce sulla natura del rapporto tra Jeanne e Amadeo viene fatta dalle memorie dei contemporanei: “Intossicato, si siede su una panchina, non sapendo cosa fare, dove andare. Jeanne appare dal boulevard Montparnasse. Indossa un cappotto e con una calda sciarpa tra le mani. Guardandosi intorno con ansia, finalmente lo notò, si sedette accanto a lui e gli legò una sciarpa al collo - dopotutto, aveva la tosse e la febbre alta. Modi tace, abbracciandola per le spalle, e si bloccano a lungo in questa posizione, aggrappandosi l'un l'altro e senza dire una parola. Poi, ancora abbracciati, tornano a casa insieme. (La foto mostra un ritratto di Jeanne Hébuterne di Amadeo Modigliani.)

Leopold Zborovsky, che a quel tempo era il filantropo di Amadeo Modigliani, era molto soddisfatto dell'apparizione di Zhanna nella vita di Modi e sperava che avrebbe influenza positiva, ti farà prendere cura della tua salute e rinunciare alle cattive abitudini. Questa speranza, però, si è rivelata vana. (La foto mostra un ritratto di Leopold Zborowski di Amadeo Modigliani.)

Nel tardo autunno del 1917, la proprietaria della prestigiosa galleria, Bertha Weill, annunciò che stava organizzando la prima mostra personale di Modigliani. Volendo attirare visitatori, Leopold Zborovsky ha messo in mostra un paio di nudi, che hanno dato un effetto immediato che ha superato le più audaci aspettative del committente. Molte persone si sono accalcate intorno alla finestra, si sono sentite grida indignate, qualcuno con battute unte ha iniziato a commentare ciò che vedeva.

La galleria dove si tenne questa prima mostra personale di Modigliani si trovava purtroppo nei pressi del commissariato. Il trambusto che ne scaturì attirò l'attenzione del commissario, che mandò a vedere cosa stesse accadendo, ea seguito di tale irruzione ordinò al titolare della galleria di chiudere immediatamente la mostra.

Questa prima e ultima mostra di Modigliani è stata comunque utile ad Amadeo. Lo scandalo che ne accompagnò la chiusura divenne noto a Parigi e il nome dell'artista era sulla bocca di tutti. Gli anni della guerra non contribuirono allo sviluppo del mercato dell'arte, quindi tale pubblicità involontaria fece il suo lavoro: i dipinti di Modigliani iniziarono ad essere acquistati.

Il 29 novembre 1918, Jeanne Hebuterne diede alla luce una figlia, lei, come sua madre, si chiamava Jeanne. Amadeo era così felice che, dopo aver lasciato l'ospedale, ha raccontato a tutti quelli che si sono messi sulla sua strada del neonato. Poi ha deciso di celebrare questo evento in un bistrot, e quando è venuto in ufficio per registrare la nascita di una ragazza, le sue porte erano chiuse. (Nella foto - Jeanne, figlia di Amadeo Modigliani.)

COSÌ, ultimo atto dramma. Il 1 gennaio 1920 Leopold Zborowski, preoccupato per la salute di Modigliani, lo rinchiuse in casa per tenerlo a letto. L'artista ha chiesto a gran voce di essere rilasciato e alla fine è scappato lungo la scala antincendio. Ma doveva succedere che Modigliani incontrasse Maurice Utrillo, svincolato da ospedale psichiatrico. Gioia, abbracci, una festa burrascosa, iniziata nel bistrot, e proseguita a casa di Amadeo, dove nel frattempo è arrivata Jeanne, incinta del suo secondo figlio.

Il giorno successivo Modigliani bevve di nuovo e vagò per le strade fredde e deserte fino a tarda notte. Una compagnia di amici convinse Amadeo a tornare a casa da Jeanne, ma lui non voleva ascoltare niente, e poi cominciò a insultare gli altri, imprecare, gridare che non aveva amici e non li aveva mai avuti. Poi improvvisamente si è seduto su una panchina di ghiaccio e ha invitato tutti a seguire il suo esempio. Modi ha poi sognato un molo nel porto di Livorno. L'artista esausto era delirante.

IN Ultimamente Modigliani sperimentava sempre più l'annebbiamento della ragione: nel suo delirio parlava con persone immaginarie, e nelle macchine illuminate che correvano lungo il viale vedeva draghi cinesi.

Il 25 gennaio, accompagnata dal padre, Jeanne Hébuterne è venuta in ospedale per salutare Modigliani, e la stessa notte si è suicidata uscendo dalla finestra della camera da letto nella casa dei suoi genitori. Jeanne era al nono mese di gravidanza.

Se il funerale di Amadeo fu molto solenne, lo stesso non si può dire della sepoltura di Giovanna. Invano gli amici tentarono di convincere i genitori della ragazza a seppellire i giovani nella stessa tomba. Questa proposta fu completamente respinta dagli Hebuternes.

Tuttavia, solo due anni dopo, i resti di Jeanne furono trasferiti nella tomba di Modi nel cimitero di Père Lachaise a Parigi. La lapide contiene l'ultima voce del libro della loro vita, realizzato in italiano: “Amadeo Modigliani. Artista. Nato a Livorno il 12 luglio 1884. Morì a Parigi il 24 gennaio 1920. La morte lo colse alla vigilia della gloria.
Jeanne Hébuterne. Nata a Parigi il 6 aprile 1898. Morta a Parigi il 25 gennaio 1920. Fedele compagna di Amedeo Modigliani, che gli sacrificò la vita.

Modigliani, che visse e morì a Montparnasse, straniero che perse il contatto con la sua terra e trovò nella Francia la vera patria della sua arte, è forse il più moderno dei nostri artisti contemporanei. Riuscì a esprimere non solo un acuto senso del tempo, ma anche la verità dell'umanità, indipendente dal tempo. Essere un artista contemporaneo significa, in sostanza, trasmettere creativamente l'emozione della propria epoca, esprimerne la psicologia vivace e profonda. Per fare questo non basta soffermarsi sull'aspetto esteriore delle cose, per questo occorre saper svelare la loro anima. Proprio questo ha fatto molto bene Modigliani, l'artista di Montparnasse, l'artista che appartiene a tutto il mondo.

1 (Citazione dal testo pubblicato sulla rivista "Monparnasse". Parigi, 1928, n. 50.)

Cosa aggiungere a queste belle parole di un sensibile, onesto contemporaneo di Modigliani? È solo che il suo lavoro rimane lo stesso oggi per noi, per tutti coloro che custodiscono la vera umanità nell'arte, catturata in immagini di alta e appassionata poesia.


Amedeo Modigliani

"Ti dico quali qualità determinano, secondo me, la vera arte?", chiese una volta il vecchio Renoir a uno dei suoi futuri biografi Walter Pach. "Deve essere indescrivibile e inimitabile ... Un'opera d'arte deve volare nello spettatore, abbracciare prendere è interamente con te. Attraverso l'opera d'arte, l'artista trasmette la sua passione, questa è la corrente che emette e con la quale attira lo spettatore nella sua ossessione." Mi sembra che, in ogni caso, questa definizione sia applicabile ad alcune opere del Modigliani maturo.


Autoritratto - 1919 - Dipinto - olio su tela

Pittore, scultore italiano; apparteneva alla Scuola di Parigi. La grazia delle sagome lineari, i migliori rapporti cromatici, l'accresciuta espressività degli stati emotivi creano un mondo speciale di immagini di ritratti.

L'amore di Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne è ammirevole. Zhanna amava il suo Modi con tutto il cuore e la sosteneva in tutto. Anche quando passava ore a disegnare modelle nude, lei non aveva nulla in contrario. Modigliani, testardo e irascibile, fu affascinato dalla dolce calma della sua amata. Sembra che proprio di recente abbia rotto i piatti durante rumorosi litigi con Beatrice Hastings, recentemente ha abbandonato Simone Thirou e suo figlio, e poi ... Era innamorato. Il destino di un artista povero, malato di tubercolosi e sconosciuto ha deciso di fargli un regalo d'addio. Gli ha dato il vero amore.


Jeanne Hébuterne - 1917-1918 - Collezione privata - Pittura - affresco


Caffè (Ritratto Jeanne Hébuterne) - 1919 - Barnes Foundation, Lincoln University, Merion, PA, USA - Pittura - olio su tela



Jeanne Hébuterne - 1919 - Museo di Israele - Pittura - olio su tela


Jeanne Hébuterne (conosciuta anche come Davanti a una porta) - 1919 - Collezione privata - Dipinto - olio su tela - Altezza 129,54 cm (51 in), Larghezza 81,6 cm (32,13 in)


Jeanne Hébuterne con cappello - 1919 - Collezione privata - Pittura - Olio su tela


Jeanne Hébuterne in a Large Hat (conosciuta anche come Portrait of Woman in Hat) - 1918 - Collezione privata - Dipinto - olio su tela Altezza 55 cm (21,65 in), Larghezza 38 cm (14,96 in)


Jeanne Hébuterne in una sciarpa - 1919 - PC - Pittura - olio su tela


Ritratto di Jeanne Hébuterne - 1917 - PC - Pittura - olio su tela



Ritratto di Jeanne Hébuterne - 1918 - Metropolitan Museum of Art - New York, NY - Pittura - olio su tela


Ritratto di Jeanne Hébuterne - 1918 - PC - Pittura - olio su tela


Ritratto di Jeanne Hébuterne - 1919 PC - Pittura - olio su tela


Ritratto di Jeanne Hébuterne seduta in poltrona - 1918 - PC - Pittura - olio su tela


Ritratto di Jeanne Hébuterne seduta di profilo - 1918 - The Barnes Foundation - Pittura - olio su c


Ritratto di Jeanne Hebutern - 1918 - Yale University Art Gallery - New Haven, CT - Pittura - olio su tela

Jeanne Hébuterne - Amore Amedeo Modigliani. Esatto, Amore con la A maiuscola. Il giorno dopo la morte di Amedeo, lei, incapace di sopportare il dolore, si butta dalla finestra.

La sua vita creativa è stata, in sostanza, istantanea, tutto rientrava in dieci o dodici anni di frenetico lavoro, e questo "periodo", saturo di ricerche incompiute, si è rivelato tragicamente l'unico.

Alla fine della sua biografia è consuetudine mettere un punto audace: finalmente Modigliani si è ritrovato e si è espresso fino in fondo. E si è esaurito a metà frase, il suo volo creativo si è concluso in modo catastrofico, si è anche rivelato essere uno di quelli che "non vivevano da soli nel mondo, non amavano i propri sulla terra" e, cosa più importante , non l'ha fatto. Anche sulla base di quanto fece innegabilmente perfettamente in questo unico "periodo", che ancora oggi continua a vivere per noi - chi può dire dove, in quali direzioni nuove e, forse, del tutto inaspettate, in quale ignoto avrebbe voluto questo appassionato , desiderando un'ultima, esauriente verità, il talento si precipita nelle profondità? A meno che non ci sia un solo dubbio: che non si sarebbe fermato a ciò che aveva già ottenuto.

Analizziamolo, proviamo a guardare attraverso l'inevitabile imperfezione di qualsiasi riproduzione di libri. Lentamente, uno dopo l'altro, dispieghiamo davanti a noi questi ritratti e disegni, così insoliti, strani e monotoni a prima vista, e poi sempre più attraenti con una diversità interiore significativa, un significato interiore profondo, non sempre immediatamente rivelato . Sarai probabilmente colpito, e forse catturato dall'appassionata insistenza di questo linguaggio poetico, e non ti sarà così facile sbarazzarti di ciò che esso ispira o implicitamente sussurra o suggerisce.

Con un attento esame, le prime impressioni dell'unicità e della monotonia di queste immagini vengono facilmente distrutte. Più scruti questi volti e contorni, più sei catturato dalla sensazione di profondità avvincenti che si nascondono sotto la superficie trasparente-chiara o sotto la superficie spostata, accartocciata e, come apposta, sfocata dell'immagine. Nella stessa ripetizione delle tecniche (a un esame più attento ce ne saranno parecchie) sentirai l'intenso impegno dell'artista per qualcosa di più importante per lui e, forse, il più segreto in tutte queste persone. Sentirai che non sono scelti a caso, che sembrano attratti dalla stessa calamita. E, forse, ti sembrerà che tutti loro, rimanendo se stessi, fossero coinvolti nello stesso mondo interiore lirico - un mondo irrequieto, disordinato, sensibilmente inquietante, pieno di domande irrisolte e desiderio segreto.

Modigliani scrive e disegna quasi esclusivamente ritratti da solo. È stato a lungo detto che anche i suoi famosi nudi e nudi sono psicologicamente "ritratti" a modo loro. In alcuni libri di riferimento ed enciclopedie, è chiamato "ritrattista", per eccellenza e per vocazione. Ma che strano ritrattista è questo, che sceglie solo lui i suoi modelli e non accetta ordini, se non forse dal proprio fratello, libero artista, o da un simpatico amante dell'arte? E chi gli ordinerà il suo ritratto se non rinuncia in anticipo a ogni speranza di una somiglianza diretta?


Nudo biondo - 1917 - Dipinto olio su tela

È un distorsore nato e incorreggibile dell'ovvio e familiare, questo eccentrico che si è condannato all'eterna ricerca di verità inaspettate. E una cosa strana: dietro la convenzionalità approssimativamente enfatizzata, possiamo improvvisamente scoprire nelle sue tele qualcosa di incondizionatamente reale, e dietro la deliberata semplificazione - qualcosa di vitalmente complesso e poeticamente sublime.

Qui in qualche ritratto - un impensabile naso a forma di freccia e un collo innaturalmente lungo, e per qualche ragione non ci sono occhi, né pupille, invece di loro - come da uno spoiler per bambini, piccoli ovali ombreggiati o dipinti con qualcosa di bluastro -verdastro. Ma c'è uno sguardo, e talvolta molto vicino; e c'è un carattere, uno stato d'animo, una vita interiore propria e un atteggiamento nei confronti della vita circostante. E anche qualcosa di più a volte: qualcosa che segretamente eccita, che riempie l'anima dell'artista stesso, collegandolo al modello in modi imperscrutabili e dettandogli l'immutabilità, la necessità, l'unicità proprio di questi, e non di qualsiasi altro mezzo artistico espressione. .


Lunia Czechovska - 1919 - PC - Pittura - olio su tela

In un altro ritratto, vicino, gli occhi saranno spalancati ed estremamente espressivi proprio nei minimi dettagli. Ma, forse, la semplificazione della tavolozza, la certezza "eccessiva" o, al contrario, l'"offuscamento" delle linee, O qualche altra "convenzionalità" avranno un effetto ancora più chiaro. Di per sé, per Modigliani, questo non significa nulla, né nell'uno né nell'altro caso. Questo è importante solo nel suo insieme, nell'apertura poetica dell'immagine.


Jeanne Hébuterne con cappello e collana - 1917 - Collezione privata - Pittura - Olio su tela

Ed ecco un disegno in cui, a quanto pare, non c'è nulla di finito, in cui manca ciò che è familiare ai nostri occhi, e per qualche motivo l'inaspettato e facoltativo diventa la cosa principale. Un disegno apparso come "dal nulla", dall'inafferrabilità, dal nulla. Ma questo disegno sorprendentemente libero di Modigliani non è né un capriccio, né una vaga allusione incurante. È il più magro, ma è anche il più definito. Nel suo eufemismo grammaticale c'è una pienezza quasi tangibile dell'immagine poeticamente espressa, riversata. E qui, nei disegni, come nei pittoreschi ritratti di Modigliani, ancora una volta c'è solo una somiglianza esterna con il modello, e qui è un dubbio "ritrattista", e qui la natura è trasformata dal prepotente, non in diretta relazione con essa la volontà dell'artista, le sue ricerche segrete e impazienti, i tocchi gentili o impetuosi. Come scrutando colui che ora gli sta di fronte, avendolo affrontato in un sol colpo quasi in una caricatura o elevandolo quasi a simbolo, getta subito questo suo modello su una tela irrimediabilmente incompiuta, su una mezza -un pezzo di carta accartocciato, e una certa forza lo attirerà ulteriormente, verso un altro, verso altri, verso nuove ricerche dell'Uomo.

Modigliani ha bisogno della sua nuova forma, delle sue tecniche di scrittura a causa della sua franchezza e sincerità. Ma solo. È antiformalista per natura spirituale, ed è sorprendente quanto raramente si contraddica in questo senso, vivendo a Parigi in un'epoca di frenetico fascino per la forma in quanto tale - forma per amore della forma. Non lo mette mai consapevolmente tra sé e la vita che lo circonda. Pertanto, è così alienato da qualsiasi astrattismo. Jean Cocteau è stato uno dei primi a vederlo con astuzia: 1 "Modigliani non allunga i volti, non sottolinea la loro asimmetria, non cava un occhio per qualche motivo, non allunga il collo. Tutto questo si sviluppa da solo nella sua anima . Così ci dipingeva ai tavoli di "Rotonde", dipingeva all'infinito, così ci percepiva, giudicava, amava o confutava. Il suo disegno era una conversazione silenziosa. Era un dialogo tra la sua linea e le nostre linee "2.

1 (La traduzione di questo testo e di tutti i successivi testi in francese, inglese e tedesco è a cura dell'autore.)
2 (Jean Cocteau. Modigliani. Parigi, Hazan, 1951.)

Il mondo che crea è incredibilmente reale. Attraverso l'insolito, e talvolta anche la raffinatezza di alcune delle sue tecniche, emerge l'immutabilità del vero essere delle sue immagini. Li ha sistemati sulla terra, e da allora sono vissuti in mezzo a noi, facilmente riconoscibili dall'interno, anche se non abbiamo mai visto chi gli è servito da modello. Ha trovato la sua strada, la sua speciale capacità di conoscere i passi con coloro che ha scelto, lo ha tirato fuori dalla folla, dall'ambiente, dal suo tempo, avendo amato o non accettato. Ci ha fatto desiderare di capire il loro desiderio e sogno, il loro dolore o disprezzo nascosto, l'oppressione o l'orgoglio, la sfida o l'umiltà. Anche i suoi ritratti più "condizionali" e "semplificati" ci sono incredibilmente vicini, commossi dall'artista. Questo è il loro impatto speciale. Di solito nessuno presenta nessuno a nessuno: è molto in qualche modo immediatamente e molto intimamente.

Certo, non è un rivoluzionario, né nella vita né nell'arte. E il sociale nel suo lavoro non equivale affatto al rivoluzionario. Una sfida aperta e diretta ai fenomeni ostili della vita intorno a lui, contraria alla sua natura, si trova raramente nel suo lavoro. E, tuttavia, Cocteau ha ragione quando dice che questo artista non è mai stato indifferente a ciò che lo circondava, che ha sempre "giudicato, amato o confutato". Non solo nella famosa "Coppia di sposi" sarcastica, quasi da poster, ma anche su altre tele e in numerosi disegni, non si può fare a meno di sentire quanto l'odioso Modigliani sia pieno compiacimento, snobismo a buon mercato, volgarità cospicua o abilmente velata, tutto tipi di borghesi.


Sposa e sposo (noto anche come gli sposi novelli) - 1915-1916 - olio su tela

Ma la comprensione e la simpatia prevalgono chiaramente sul giudizio e sulla confutazione nel suo lavoro. L'amore prevale. Con quale sensibilità accresciuta e sottile coglie e ci trasmette i drammi umani, con quale cauta oscurità penetra nelle profondità stesse del desiderio nascosto, inevitabile e ostinatamente nascosto a sguardi indifferenti. Come sa ascoltare il muto rimprovero tacito di un'infanzia offesa e indigente, di una giovinezza ingannata e fallita. Di tutto questo ce n'è tanto, per un altro amante dell'ottimismo sconsiderato, forse anche troppo nella galleria delle persone più vicine a Modigliani. Ma cosa deve fare se lo vede, prima di tutto, e il più delle volte nelle persone "comuni", nelle persone non della "società", da cui è sempre così attratto: nei giovani delle classi inferiori urbane e rurali , cameriere e portinaie, modelle e modiste, fattorine e apprendiste, e talvolta anche nelle donne dei marciapiedi parigini. Ciò non significa affatto che Modigliani sia incatenato alla sola sofferenza, che sia un artista del dolore irrimediabilmente rassegnato. No, coglie avidamente e sa far trasparire la vera forza della dignità umana, della gentilezza umana attiva e sensibile e della salda integrità spirituale. Soprattutto - negli artisti e nei poeti, e tra loro - soprattutto in coloro che, con silenziosa testardaggine, stringendo i denti, hanno percorso il duro sentiero di un talento emarginato, ma non piegato. E non c'è da stupirsi. Dopotutto, questo era anche il suo percorso: il percorso della "vita breve, al massimo", che una volta aveva profetizzato a se stesso.


The Pretty Housewife - 1915 - The Barnes Foundation - Pittura - olio su tela
Bella casalinga, 1915


Servitrice (detta anche La Fantesca) - 1915 - PC - Pittura - olio su tela
Cameriera (La Francesca)

Tuttavia, in questi anni e in seguito, Modigliani preferisce scrivere non borghesi parigini ben nutriti, "maestri di vita", ma coloro che gli sono spiritualmente vicini: Max Jacob, Picasso, Cendrars, Zborovsky, Lipchitz, Diego Rivera, Kisliig, scultori Laurent e Meshchaninov, il dottore più gentile Devrenya in giacca militare, l'attore Gaston Modot in vacanza, in camicia con il colletto aperto, qualche simpatico notaio di provincia dalla barba grigia con la pipa in mano, qualche giovane contadino con le mani pesanti, non abituato a poggiare sulle ginocchia, innumerevoli amici dalle classi inferiori parigine.



Ritratto di Max Jacob - 1916 - Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen - Dusseldorf - Pittura - olio su tela

Nel 1897 Max Jacob si trasferì a Parigi. Stava cercando se stesso da molto tempo, un'occupazione è stata rapidamente sostituita da un'altra. Jacob ha lavorato come giornalista, mago di strada, impiegato e persino falegname. Aveva un talento artistico speciale: era esperto di pittura e scriveva articoli critici. Max Jacob ha visitato spesso mostre, dove ha incontrato Pablo Picasso e successivamente Modigliani.
Gli amici di Jacob lo consideravano una persona ambigua, un inventore e un sognatore, amante del misticismo.
Jacob è stato ritratto nelle sue tele da molti artisti, ma il ritratto di Modigliani è diventato il più famoso.



Ritratto di Pablo Picasso - 1915 - PC - Pittura - olio su cartone

Modigliani incontrò per la prima volta Picasso quando arrivò a Parigi nel 1906. Le loro strade si incrociarono spesso durante la prima guerra mondiale: quando la maggior parte dei loro comuni amici andò al fronte con l'esercito francese, rimasero a Parigi. Modigliani, pur non essendo francese, come Picasso, voleva andare al fronte, ma gli fu rifiutato per motivi di salute.
Il luogo d'incontro abituale di Picasso e Modigliani era il Rotunda Cafe, uno dei locali più frequentati dai bohémien. Gli artisti trascorrevano ore lì in conversazioni intime. Picasso ammirava il senso dello stile insito in Modigliani, e anche una volta disse che Modigliani era quasi l'unico che conosceva che sapeva molto di moda.
Entrambi gli artisti non erano indifferenti all'arte africana, che in seguito si rifletteva sul loro lavoro.

Gli sceneggiatori del film "Modigliani" sottolineano la presunta forte competizione tra artisti, ma i ricordi degli amici non lo confermano. Picasso e Modigliani non erano migliori amici, ma l'idea della loro rivalità è stata inventata per aggiungere contrasto alla trama.



1917 Ritratto di Blaise Cendrars. 61x50 cm Roma, Collezione Gualino



Ritratto di Leopold Zborowski - 1917-18 - PC - Pittura - olio su tela

Amedeo Modigliani ha incontrato Zborowski in un momento difficile. Era il 1916, la guerra, e pochi compravano quadri, anche di artisti famosi. A nessuno importava dei giovani talenti, Modigliani non guadagnava niente ed era praticamente affamato.
Il poeta polacco Leopold Zborowski fu subito intriso dell'opera di Modigliani quando vide per la prima volta i dipinti. Sono diventati amici intimi. Zborovsky credeva così tanto nel grande futuro di Modigliani che giurò di renderlo un artista famoso a tutti i costi. Avendo assegnato la stanza più grande della sua casa come studio per l'artista, vagò instancabilmente per Parigi nella speranza di vendere almeno qualcosa. Ma, sfortunatamente, i dipinti venivano venduti raramente. La moglie di Zborovsky, Khanka, si è presa pazientemente cura di Amedeo, chiudendo un occhio sul suo carattere difficile.
Alla fine, gli sforzi di Zborowski non furono vani e nel 1917 riuscì a organizzare una mostra per Modigliani nella piccola galleria di Bertha Weil, che da tempo apprezzava i suoi dipinti.
La mostra, purtroppo, non può essere definita un successo.


Leopold Zborowski - 1919 - Museu de Arte Moderna de Sao Paulo. Dipinto - olio su tela

Modigliani sa poeticizzare l'immagine di una persona che ama e onora, sa elevarla al di sopra della prosa del quotidiano: c'è qualcosa di maestoso nella pace interiore, nella dignità e nella semplicità, nella stessa femminilità della sua "Anna Zborowska " dalla collezione della Galleria Romana d'Arte Moderna. Un lussureggiante colletto bianco, sollevato in alto a destra e dietro, come se sostenesse leggermente la testa della modella su uno sfondo rosso scuro, non per niente ad alcuni critici d'arte sembrava quasi un attributo delle regine spagnole.



Anna (Hanka) Zborowska - Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Roma (Italia)



Anna (Hanka) Zabrowska - Pittura - olio su tela


Ritratto di Anna Zborowska - 1917 - Museum of Modern Art - New York - Pittura - Olio su tela


Ritratto di Anna Zborowska - 1919 - PC - Pittura - olio su tela


1917 Jacques Lipchitz et sa femme 81x54 cm Chicago, Art Institute



Ritratto di Diego Rivera - 1914 - PC - Pittura - olio su tela

Alla fine di giugno 1911 arriva a Parigi il pittore e politico messicano Diego Rivera. Presto conobbe Modigliani. Sono stati spesso visti insieme in un caffè: bevevano e talvolta chiassosi, lanciavano frasi oscene dietro ai passanti.
Durante questo periodo, Rivera dipinse "Paesaggio catalano", che stabilì una nuova direzione nel suo lavoro: scoprì una tecnica completamente nuova.



Ritratto di Diego Rivera - 1914 - Huile sur Toile. 100x81 cm Collezione Particulière



1915 Ritratto di Moise Kisling Milano, Collezione Emilio Jesi



Ritratto di Henri Laurent, 1915, espressionismo, Collezione privata, olio su tela



Ritratto di Oscar Meistchaninoff - 1916 - PC - Pittura - olio su tela



Ritratto del dottor Devaraigne - 1917 - PC - Pittura - olio su tela


Ritratto di Chaïm Soutine - 1916 - 100x65 cm Parigi, Collection Particulière

Chaim Soutine si trasferì a Parigi, diplomandosi alla Scuola di Belle Arti di Vilnius, nel 1913. Ebreo di origine bielorussa, decimo figlio di una famiglia di 11 figli, poteva contare solo su se stesso. I primi anni vissuti nella fame e nella povertà, lavorò all'"Alveare", un ostello per artisti poveri, dove conobbe Amedeo Modigliani. Hanno iniziato un'amicizia molto forte, ma, purtroppo, di breve durata a causa della morte prematura di Modigliani.
Chaim sviluppò rapidamente la propria tecnica e il proprio stile pittorico e il suo lavoro divenne un contributo significativo allo sviluppo dell'espressionismo.
A causa della fame costante, Chaim ha sviluppato un'ulcera. Il suo viso, incorniciato dai capelli arruffati, si contorceva continuamente per il dolore. Ma il disegno è stata la sua salvezza, lo ha portato in un altro mondo magico, in cui si è dimenticato del suo stomaco vuoto e dolorante.


1916 Ritratto di Chaïm Soutine Huile sur Toile 92x60 cm wngoa

Così ha scritto agli amici. Ma nessuna amicizia può offuscare la vigilanza del suo occhio (Vlaminck ricordava l'autorevolezza del suo sguardo sulla modella durante il lavoro). Non perdona a un amico ciò che non accetta, che gli rimane sempre estraneo o addirittura suscita la sua ostilità. In questi casi Modigliani diventa ironico, se non arrabbiato. Ecco Beatrice Hastings con un'espressione sicura di sé, capricciosa e arrogante sul viso.
Beatrice Hastings ha avuto una relazione con Amedeo durata circa 2 anni.


Ritratto di Beatrice Hastings - 1915 - PC - Pittura - olio su tela


Ritratto di Beatrice Hastings - 1916 - The Barnes Foundation - Pittura - olio su tela



Ritratto di Beatrice Hastings - 1915 - PC - Pittura - olio su tela 2


Beatrice Hastings appoggiata al suo gomito


Beatrice Hastings


Beatrice Hastings Seduta - 1915 - Collezione privata


Beatrice Hastings

Ma annoiato, come se guardasse le persone, il pretenzioso Paul Guillaume si appoggiò deliberatamente con disinvoltura allo schienale di una sedia.


1916 Ritratto de Paul Guillaume 81x54 cm Milano Civicca Galeria d'Arte Moderna

Jean Cocteau Modigliani conosceva molto bene una persona insolitamente dotata. Conosceva la sua mente brillante e acuta, il suo talento poliedrico di poeta, artista, critico, compositore di famosi balletti, romanziere e drammaturgo. Ma allo stesso tempo Cocteau era anche considerato il fondatore dello stile della "boemia elegante", "l'inventore della moda e delle idee", la personificazione della "furbizia alata", "un acrobata della parola", un maestro insuperabile di conversazione in salone su tutto e niente. C'è qualcosa di Cocteau nel ritratto di Modigliani, dove sembra essere proporzionato in anticipo con lo schienale esageratamente alto e i comodi braccioli di una sedia elegante, tutta di linee rette e angoli acuti - spalle, gomiti, sopracciglia, persino la punta del naso: il freddo dandismo emana dalla postura adottata, dall'abito blu più elegante e dall'impeccabile "farfalla" - una cravatta.



Ritratto di Jean Cocteau - 1917 - PC - Pittura - olio su tela

Non ho accesso a un'analisi oggettiva esauriente dello stile di Modigliani. Ma ce ne sono alcuni caratteristiche comuni, che sono evidenti, probabilmente, a qualsiasi spettatore attento. Impossibile non notare, ad esempio, quanto abbia, soprattutto tra le sue opere precedenti, di incompiuto - o meglio, tale che molti altri artisti probabilmente riconoscerebbero come incompiuto. A volte può sembrare uno schizzo, che per qualche motivo non vuole sviluppare e migliorare, forse perché apprezza troppo la prima impressione. Qualcuno è fastidioso; parlare di convenzionalità ingiustificata, anche di pittura "imprecisa". Juan Gris ha un aforisma: "In generale, si dovrebbe tendere alla buona pittura, che è sempre condizionale e precisa, in opposizione alla cattiva pittura, incondizionata, ma non accurata" ("C" est, somme toute, faire une peinture inexacte et precise, lout le contraire de la mauvaise peinlure qui est exacle el imprecise").

1 (Citato da: Pierre Courthion. Paris de temps nouveaux. Geneve, Skira, 1957.)

O forse questo eufemismo, unito all'imperiosità dell'abilità, è per noi l'attrazione principale di Modigliani?

Lionello Venturi e un certo numero di altri ricercatori del suo lavoro sono sicuri che la base del suo originalità stilistica- una linea, come se guidasse un colore. E infatti: liscia, morbida o, al contrario, dura, ruvida, esagerata, ispessita, viola continuamente la realtà e allo stesso tempo la ravviva in una qualità inaspettata, stupefacente. Catturando liberamente piani sovrapposti uno sull'altro, crea un senso di profondità, volume, "la visibilità dell'invisibile". Sembra portare avanti questa bellissima "corporeità" di Modigliani, il gioco delle sfumature e delle modulazioni dei colori più fini, costringendoli a respirare, pulsare, riempirsi di luce calda dall'interno.


1918 Ritratto di Jeanne Nebuterne. 46x29 cm. Parigi Collection Particulière


Elvire au col blanc - 1918 - 92x65 cm - Collezione Parigi - Particulière



Studio per il ritratto di Franck Burty Havilland - 1914 - Huile sur Toile. Museo della contea di Los Angeles



Frans Hellens - 1919 - PC - Olio su tela


Giovanotto dai Capelli Rosse - 1919 - olio su tela


Ragazza su una sedia (conosciuta anche come Mademoiselle Huguette) - 1918 - PC - olio su tela - Altezza 91,4 cm (35,98 pollici) Larghezza 60,3 cm (23,74 pollici)


Jacques e Berthe Lipchitz - 1917 - The Art Institute of Chicago (USA) - olio su tela



Joseph Levi - 1910 - Collezione privata - Dipinto - olio su tela


Bambina in grembiule nero - 1918 - Kunstmuseum Basel - Pittura - olio su tela

Nella primavera del 1919 Modigliani trascorse nuovamente un periodo a Cape. Inviando da lì una cartolina alla madre in vista, le scrisse il 12 aprile: "Appena mi sarò sistemato, ti manderò l'indirizzo esatto". Ma presto tornò a Nizza, dove per l'ultima volta il suo lavoro fu ostacolato dagli sforzi per ripristinare le carte mancanti. Inoltre, lì ha anche preso l '"influenza spagnola", una pericolosa malattia infettiva che poi imperversava in tutta Europa. Non appena si è alzato dal letto, è tornato al lavoro.

L'intensità del suo lavoro di questo e dei successivi periodi parigini è davvero sorprendente, soprattutto se si pensa al fatto che per tutto questo tempo era già malato terminale, come si è scoperto in seguito. Quanti ritratti di Jeanne ha dipinto allora e quanti disegni ha fatto di lei! E la famosa "Girl in Blue", ei meravigliosi ritratti di Germaine Survage e Madame Osterlind, e "The Nurse with a Child", che di solito si chiama "Gypsy", e tutta una serie dei suoi nudi sempre più perfetti .. Tutto questo è stato creato per circa un anno e mezzo.


Bambina in blu - 1918 - PC - Pittura - olio su tela


La graziosa venditrice di verdure (nota anche come La Belle Epicière) - 1918 - PC - Pittura - olio su tela


Camicetta rosa - 1919 - Musee Angladon - Avignone - Pittura - Olio su tela


Portrait de Madame L - 1917 - Pittura - olio su tela



Ritratto di una ragazza (noto anche come Victoria) - 1917 Tate Modern - Londra - Pittura - olio su tela

Ilya Ehrenburg, poeta, scrittore di prosa e fotografo russo, emigrò in Francia nel 1909. A Parigi, mentre è impegnato in attività letterarie e si muove nei circoli di giovani artisti, conosce Modigliani. Come Modigliani, Cocteau e altri artisti, trascorreva le serate al Rotunda Café. Ehrenburg impiegò molto tempo per svelare il mistero del carattere irrequieto di Modigliani, che descrisse in Poesie alla vigilia del 1915:

Eri seduto sulle scale basse
Modigliani.
Le tue grida - procellaria, i trucchi della scimmia.
E la luce oleosa di una lampada abbassata,
E caldi capelli blu! ..
E improvvisamente ho sentito il terribile Dante -
Parole oscure ronzate e versate.
Hai lasciato cadere il libro
Sei caduto e sei saltato
Hai fatto il giro del corridoio
E le candele volanti ti hanno avvolto.
Oh, sciocco senza nome!
Hai urlato: "Posso! Io posso!"
E alcune linee chiare
Cresciuto in un cervello in fiamme.
Grande creatura -
Sei uscito, hai pianto e ti sei sdraiato sotto la lanterna.
http://www.a-modigliani.ru/okruzhenie/druzya.html

Grazie per l'attenzione! Continua...

Testo basato sul libro Vilenkin Vitaly Yakovlevich "Amadeo Modigliani"

Invia il tuo buon lavoro nella base di conoscenza è semplice. Utilizza il modulo sottostante

Buon lavoro al sito">

Studenti, dottorandi, giovani scienziati che utilizzano la base di conoscenza nei loro studi e nel loro lavoro ti saranno molto grati.

postato su http://www.allbest.ru/

Ministero dell'Istruzione e della Scienza dell'Ucraina

Università Statale Mariupol

Dipartimento di storia

Tema: Amedeo Modigliani

Eseguita:

la studentessa Solieva M.

Insegnante:

Mariupol2013

introduzione

1. Vita ed epoca

2. Creatività

3. Opere famose

Conclusione

Bibliografia

introduzione

All'inizio del 1906, tra i giovani artisti, scrittori, attori che vivevano a Montmartre, apparve e attirò subito l'attenzione una specie di colonia in cui tutti, in un modo o nell'altro, si conoscevano nuova figura. Si trattava di Amedeo Modigliani, appena arrivato dall'Italia e stabilitosi in rue Caulaincourt, in un piccolo capannone di officina in mezzo a una terra desolata ricoperta di cespugli, che chiamavano “papaveri” e proprio in quel momento cominciarono a costruire nuove case. Aveva ventidue anni. Era incredibilmente bello, ma apparentemente attratto da lui con qualcosa di ancora più insolito. Molti di coloro che lo incontrarono allora per la prima volta ricordarono, prima di tutto, il bagliore febbrile di grandi occhi neri a bruciapelo su un viso spento e scuro. La voce bassa sembrava "calda", l'andatura - volante e l'intero aspetto - forte e armonioso.

L'ultimo dei Mohicani Boemi, Amedeo Modigliani, visse una vita completamente bohémien. La povertà, la malattia, l'alcool, la droga, le notti insonni, la promiscuità erano i suoi compagni costanti. Ma questo non gli ha impedito di diventare il più grande artista innovativo che ha creato l'unico "mondo di Modigliani".1

Non abbiamo Modigliani né nei musei né nelle collezioni private (pochi disegni superstiti, ovviamente, non colmano in alcun modo questa lacuna). All'inizio degli anni '20, quando ci fu una "distribuzione" spontanea e per lo più speculativa dei suoi dipinti sul mercato mondiale dell'arte, il nostro paese visse così duramente che non ebbe il tempo di preoccuparsi di acquisire l'ultima pittura occidentale.2 Modigliani era qui rappresentato per la prima volta nel 1928 tolu in una delle mostre di arte straniera. Dopo una lunga pausa, alcuni dei suoi ritratti sono apparsi più volte in mostre di opere provenienti da musei e collezioni private negli Stati Uniti, in Francia e in Giappone.

È caratteristico che, nonostante una tale varietà di opere su Modigliani, gli storici dell'arte occidentali esprimano sempre più l'opinione che il suo lavoro debba ancora essere studiato più a fondo, che non sia stato ancora compreso appieno e non sia stato valutato in modo sufficientemente obiettivo. Ci pensi davvero involontariamente quando conosci le sue opere e allo stesso tempo leggi almeno tutto il meglio che è scritto su di lui. È difficile non notare che anche l'analisi più seria e professionalmente acuta del suo lavoro in Occidente è ancora limitata principalmente a problemi di "forma pura". Viene considerato astrattamente e scrupolosamente per stabilire o il tradizionalismo o l'originalità delle tecniche della sua abilità. Considerate, per così dire, in uno spazio senz'aria, in una sfera forzatamente chiusa, queste tecniche di padronanza o vengono compresse in un protocollo senz'anima, che ricorda una "case history", o forniscono costantemente un pretesto per confronti illimitati, a volte più o meno giustificato, a volte arbitrario. Con il quale non si riunisce solo Modigliani, le cui uniche influenze non gli vengono imposte! Nomi e scuole sono incollati al suo lavoro in tale abbondanza che a qualcuno può già sembrare o un imitatore generale, o uno studente eclettico - in ogni caso, fino a quando, dopo aver attraversato varie "fasi", non riesce, infine, per volere di un altro ricercatore, il proprio stile inimitabile e inimitabile. E diventa già difficile in questo caleidoscopio di "influenze" e "avvicinamenti" determinare quelle vere fonti e hobby che realmente hanno illuminato il suo percorso e lo hanno aiutato a diventare se stesso nell'arte ancora giovanissimo. Non è chiaro perché la sua arte sia forzatamente privata del contenuto sociale e filosofico. Lo ammirano, lodano la bellezza della sua pittura e l'eleganza del suo disegno, ignorando la sua influenza spirituale.

Quindi, lo scopo di questo lavoro è quello di tracciare la vita e il percorso creativo di Amedeo Modigliani, e per questo è necessario:

delineare le tappe principali di una breve, ma movimentata, vita dell'artista;

evidenziare l'opera di Modigliani;

analizzare il lavoro principale del maestro.

Lavorando con la letteratura su questo argomento, l'autore nota il loro numero limitato, ma si può notare il crescente interesse per l'opera di Modigliani negli ultimi 10-20 anni nella storia dell'arte domestica. Lo studio sovietico più famoso sull'opera di questo maestro può essere definito una monografia di Vilenkin V.Ya. "Amedeo Modigliani". L'autore del libro introduce il lettore alla vita e all'opera in dettaglio, offre un'analisi profonda, ma forse non del tutto obiettiva, delle opere dell'autore. L'opera di Werner "Amedeo Modigliani" è più oggettiva, ne contiene anche molte fatti interessanti sulla vita di Modigliani, un'analisi delle opere, ma più concisa, ma diversa dall'opera di Vilenkin, contiene un gran numero di illustrazioni a colori e in bianco e nero. Maggior parte raccolta completa riproduzioni di opere di Modigliani, a nostro avviso, sono contenute nel libro “Il mondo dei capolavori. 100 nomi mondiali nell'arte. Oltre alle riproduzioni, il libro contiene un ampio articolo introduttivo con biografia dettagliata Amedeo Modigliani e una breve analisi delle opere.

1. Vita ed epoca

Amedeo Modigliani nasce il 12 luglio 1884 a Livorno, sulla costa occidentale dell'Italia. I suoi genitori provenivano da ricche famiglie ebree (uno dei nonni del futuro artista era un tempo un ricco banchiere). Ma il mondo ha incontrato il bambino nato in modo scortese: nell'anno della nascita di Amedeo, suo padre, Flaminio, è fallito e la famiglia era sull'orlo della povertà. In questa situazione, la madre del futuro artista, Eugenia, che aveva un carattere indistruttibile, divenne il vero capofamiglia. Ha ricevuto un'ottima educazione, si è cimentata nella letteratura, ha lavorato come traduttrice e ha insegnato inglese e francese ai bambini.

Amedeo era il più giovane e il più bello dei quattro figli Modigliani. La madre non cercava anime in lui anche perché il ragazzo cresceva debole. Nel 1895 si ammalò gravemente di pleurite. Secondo la tradizione di famiglia, Amedeo iniziò a disegnare solo dopo essersi ammalato gravemente di febbre tifoide nel 1898. La madre ha detto che al figlio è capitato un girovagare insolitamente pittoresco e terribile, durante il quale Amedeo ha descritto immagini che non aveva mai visto prima, e che presumibilmente è stato durante la sua malattia che è stata scoperta la sua passione per il disegno. In questo periodo Amedeo si interessò seriamente al disegno. Del tutto indifferente ai compiti scolastici, a quattordici anni entrò come apprendista nella bottega dell'artista e scultore locale G. Micheli.

"Dedo (così si chiamava il ragazzo della famiglia) ha abbandonato completamente tutti i suoi affari", ha scritto sua madre nel suo diario, "e non fa altro che disegnare ... Disegna tutto il giorno, colpendomi e imbarazzandomi con la sua passione . Il suo insegnante è molto contento di lui. Dice che Dedo disegna molto bene per uno studente che ha studiato pittura solo per tre mesi».

Nel 1900, quando Amedeo si ammalò nuovamente di pleurite, gli furono trovati focolai di tubercolosi nel polmone sinistro, che divenne poi una delle cause della morte prematura dell'artista. La madre ha portato il figlio a migliorare la sua salute sull'isola di Capri. Sulla via del ritorno, l'adolescente ha visitato Roma, Firenze e Venezia. Di questo viaggio si sono conservate lettere da lui inviate ad un amico - con ardenti dichiarazioni d'amore per l'arte e con accenni a belle immagini che "disturbano l'immaginazione". Tuttavia, avevano anche qualcos'altro. In una delle sue lettere da Capri, il giovane viaggiatore parla di "una passeggiata notte di luna con una ragazza norvegese, molto attraente da guardare.

Nel 1902 Modigliani partì per Firenze, dove entrò nella scuola di pittura. Trasferitosi a Venezia nel marzo 1903, proseguì gli studi presso la locale Accademia. Ci sono pervenuti pochissimi disegni e lettere dell'artista relativi a questo periodo. Venezia era colorata composizione nazionale una città con ricche tradizioni culturali. Ma Modigliani, come tutti i giovani artisti della sua generazione, era attratto da Parigi. Nel gennaio 1906, l'artista ventunenne mise piede nella terra promessa di Parigi. Il suo amato zio, Amedeo Garcin, che lo aveva aiutato prima, era morto un anno prima, e ora Modigliani riceveva solo un modesto "stipendio" da sua madre.

Iniziò a vagare per stanze arredate a buon mercato - prima a Montmartre, e dal 1909 - a Montparnasse, nel quartiere degli artisti. Amedeo parlava correntemente il francese e quindi acquisì facilmente amici parigini, con i quali godeva dei piaceri della vita metropolitana, non aggirando i bar con i bordelli (Fig. 1).

Nel novembre 1907 Modigliani incontra un giovane medico e amante dell'arte, Paul Alexander, il primo collezionista delle sue opere. Solo la guerra mondiale li separò (il dottor Alexander fu poi mobilitato per lavorare in un ospedale militare). Fu Alessandro che nel 1909 portò Modigliani insieme all'eccezionale scultore rumeno Constantin Brancusi. Sotto l'influenza di Brancusi, Amedeo si interessò alla scultura, abbandonando la pittura per diversi anni (ill. 2,3). Tuttavia, la polvere è così dannosa per il suo petto debole che è temporaneamente costretto a rinunciare alla sua scultura preferita. Per qualche tempo frequenta anche l'Accademia Colarossi, e questa visita la dobbiamo quasi ai suoi ultimi disegni di modelle nude, realizzati in maniera accademica. Quindi inizia la ricerca di qualcosa di nuovo.

Inoltre, sta cercando di risolvere i due compiti principali che lo attendono: il primo è guadagnare denaro, e il secondo è ciò di cui ha scritto da Roma, "pervenire alla propria verità sulla vita, la bellezza e l'arte", cioè , per trovare il tuo argomento e trovare la tua lingua. Con il primo compito, non ha affrontato fino alla fine della sua vita. La sua frase giovanilemente romantica che "la gente comune non ci capirà mai" ha trovato qui, ahimè, la sua cruda concretezza. Nessun commerciante parigino ha accettato di acquistare tele per nessuno famoso pittoreÈ un investimento troppo rischioso.

La vita bohémien si è fatta sentire. La salute dell'artista è peggiorata. Nel 1909 e nel 1912 Modigliani andò dai suoi parenti in Italia per correggerlo, ma, tornato a Parigi, preferì di nuovo vivere come prima. Beveva Modigliani molto e spesso; ubriaco è diventato insopportabile. In uno stato "nebbioso", poteva insultare una donna, essere coinvolto in uno scandalo, iniziare una rissa, persino essere nudo in pubblico. Allo stesso tempo, quasi tutti quelli che lo conoscevano bene notano che l'artista sobrio era una persona comune, non diversa dalla maggior parte delle persone di quel tempo.

Prima della prima guerra mondiale, Modigliani si stabilì nel famoso "Alveare", o altrimenti la "Rotonda", senza menzionare il quale non si potrebbe fare una sola storia sulla vita dei leggendari artisti di Montparnasse. Un edificio goffo e strano, che era il padiglione dei vini all'Esposizione Mondiale del 1900, fu trascinato da un eccentrico benefattore nel terreno che acquistò a buon mercato quasi alla periferia di Parigi e allestì un ostello per i poveri senza tetto e senza speranza colleghi artisti. Che tipo di celebrità non hanno visto attraverso i suoi sporchi armadi-laboratori, più simili a bare con le alette sopra le porte invece che ai letti. Fernand Léger, Marc Chagall, il poeta francese Blaise Cendrars hanno vissuto qui, e anche il nostro Lunacharsky una volta ha visitato Modigliani. A questo misterioso "alveare" Modigliani deve la sua conoscenza con un uomo che amava teneramente e considerava uno dei più grandi artisti del suo tempo. Questo è Chaim Soutine, un ebreo di provincia che è fuggito dalla provinciale Smilovichi, dove i compagni di fede lo hanno picchiato per i suoi dipinti, e per miracolo è volato nella brillante Parigi. Soutine si è rivelato un artista originale con un grande futuro. Modigliani ha dipinto due dei suoi ritratti, uno dei quali, dove Soutine ha una faccia aperta e vivace di un ragazzo canaglia, è molto bello nella pittura.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la vita di Modigliani divenne ancora più cupa. Molti dei suoi amici furono arruolati nell'esercito, la solitudine iniziò. Inoltre, i prezzi sono aumentati vertiginosamente; la pietra e il marmo divennero un lusso inaccessibile e Modigliani dovette dimenticare la scultura. Presto incontrò la scrittrice Beatrice Hastings. La conoscenza si trasformò in una tempestosa storia d'amore che durò due anni. Il rapporto tra gli innamorati può essere giudicato almeno dal fatto che una volta Modigliani ha ammesso di aver gettato Beatrice dalla finestra, e un'altra volta, arrossendo di vergogna, ha detto a Jacques Lipchitz che Beatrice lo aveva picchiato con uno straccio.

Fu durante gli anni della guerra che Modigliani riuscì a ottenere un certo successo. Nel 1914 Paul Guillaume iniziò ad acquistare le opere dell'artista. Nel 1916 questo "mercante d'arte" fu sostituito da un nativo della Polonia, Leopold Zborowski. Nel dicembre 1917 Zborovsky si accordò con la proprietaria della galleria d'arte, Berta Weil, per organizzare una mostra personale di Modigliani (questa era la sua unica "mostra personale" in vita). Sembrava che il muro del non riconoscimento stesse per crollare. Tuttavia, l'idea della mostra si è trasformata in una farsa. La galleria era proprio di fronte alla stazione di polizia, e quando una piccola folla si radunò vicino alla finestra della galleria con un nudo di Modigliani esposto per attirare il pubblico, uno dei poliziotti decise di vedere cosa stava succedendo lì. Mezz'ora dopo, a Madame Veil fu ordinato di rimuovere l '"abominio" dalla finestra e la mostra dovette essere ridotta prima della sua apertura ufficiale.

Pochi mesi prima della sfortunata mostra, Modigliani conosce una studentessa diciannovenne, Jeanne Hébuterne (ill. 4). La ragazza si innamorò dell'artista e rimase con lui fino alla sua morte. Tuttavia, il suo comportamento non è migliorato da questo. Con Jeanne Modigliani era terribilmente maleducato. Il poeta André Salmon descrisse così uno dei tanti scandali pubblici di Modigliani: “La trascinò (Jeanne) per mano. Afferrandola per i capelli, la tirò con forza e si comportò come un pazzo, come un selvaggio.

Nel marzo 1918 Zborovsky si trasferì nel sud della Francia, lontano dalla capitale, impantanato nel trambusto militare. Per tenersi compagnia, ha invitato diversi artisti, tra cui Modigliani. Così finì a Cannes, e poi a Nizza, dove nel novembre 1918 Jeanne ebbe una figlia (anche lei Jeanne). Alla fine del 1919 Modigliani (ill. 5) torna a Parigi con entrambe le Jeannes, e pochi mesi dopo si ammala di meningite tubercolare.

Il 12 luglio 1920 morì. Il tragico poscritto alla vita di Modigliani è stato il suicidio di Jeanne Hébuterne. La mattina dopo il funerale, lei, incinta di otto mesi, si è gettata dalla finestra.

Alla fine della sua biografia è consuetudine mettere un punto audace: finalmente Modigliani si è ritrovato e si è espresso fino in fondo. E si è esaurito a metà frase, il suo volo creativo si è concluso in modo catastrofico, si è anche rivelato essere uno di quelli che "non vivevano da soli nel mondo, non amavano i propri sulla terra" e, cosa più importante , non l'ha fatto. Anche sulla base di ciò che ha fatto innegabilmente perfettamente in questo unico e unico "periodo", che continua a vivere per noi anche oggi - chi può dire dove, in quali direzioni nuove e, forse, del tutto inaspettate, in quali profondità sconosciute. appassionato, desideroso di un'ultima, esauriente corsa al talento per la verità? C'è solo una cosa di cui puoi essere certo: che non si sarebbe fermato a ciò che aveva già ottenuto.

2. Creatività

Negli anni 1898-1900 Amedeo Modigliani lavorò nello studio di Guglielmo Micheli, e quindi si può dire che la fase iniziale del suo lavoro fu segnata dall'arte italiana dell'Ottocento. Poiché questo secolo in un paese dal glorioso passato artistico non è ricco di risultati eccezionali, molti tendono a sottovalutare i maestri di questo tempo e le loro creazioni. Nel frattempo, sono un'indiscutibile fonte di ispirazione per un artista alle prime armi, e questo fatto non può essere confutato dal fatto che pochi dei primi lavori di Modigliani, completati prima di trasferirsi a Parigi, sono pervenuti fino a noi. Forse a Livorno, Firenze o Venezia si troveranno ancora opere sconosciute di Modigliani del 1898-1906, che contribuiranno a far luce sulla fase iniziale biografia creativa artista. Inoltre, possiamo attingere ad alcuni feedback sui primi lavori di Modigliani. E in generale è difficile immaginare che sia passato dall'arte moderna del suo paese natale: è ovvio che l'arte dell'Italia dell'Ottocento fece sul giovane Modigliani non meno impressione delle opere del Rinascimento, e Boldini lo è proprio come si sentiva nelle prime opere parigine di Modigliani, come Toulouse-Lautrec.

Durante il suo soggiorno romano nel 1901, Modigliani ammira la pittura di Domenico Morelli (1826-1901) e la sua scuola. Dipinti sentimentali di Morelli temi biblici, le sue tele storiche e tele su trame tratte dalle opere di Tasso, Shakespeare e Byron sono ormai completamente dimenticate. Un passo coraggioso, che ha portato molto più avanti di Morelli, è stato fatto da un gruppo di giovanissimi artisti "macchiaioli" (da macchia - macchia colorata). Questa scuola, giovani innovatori, erano accomunati dal rifiuto dei gusti borghesi che prevalevano nell'arte, i cui apologeti erano artisti accademici pittori di genere. Per quanto riguarda i soggetti, gli artisti del gruppo dei Macchiaioli erano vicini agli impressionisti: amavano anche raffigurare case contadine, strade rurali, terre assolate e riflessi di sole sull'acqua, ma non si distinguevano per il coraggio dell'arte decisioni inerenti ai seguaci di Monet.

A quanto pare, durante il periodo del suo apprendistato, Modigliani fu per qualche tempo un sostenitore dei principi artistici dei "macchiaioli". Micheli, suo maestro, fu egli stesso allievo prediletto di uno dei fondatori di questa scuola, il livornese Giovanni Fattori (1828-1905). Micheli era un paesaggista abbastanza noto, e si guadagnò popolarità tra gli amanti dell'arte locale con i suoi paesaggi marini, pieni di un senso di freschezza e luce.

Modigliani ha lavorato con la stessa passione con cui ha vissuto. Alcol e hashish non hanno mai smorzato la sua infaticabile voglia di lavorare. Probabilmente ci sono stati periodi in cui, a causa della mancanza di un ampio riconoscimento, è caduto nella disperazione e si è arreso. Una volta, rispondendo a un amico che gli rimproverava l'ozio, disse: “Faccio almeno tre immagini al giorno nella mia testa. Che senso ha rovinare la tela se nessuno la comprerà comunque?" D'altra parte, Arthur Pfannstiel, autore di Modigliani e la sua opera, riferisce che il giovane artista disegnava costantemente, riempiendo febbrilmente di disegni i suoi taccuini dalla copertina blu, fino a cento al giorno.

Va ricordato che in questo periodo Modigliani sognava ancora di diventare uno scultore e spese una parte significativa, se non la parte del leone, dei suoi sforzi nella scultura. Uomo con una mentalità critica, distruggeva periodicamente quelle cose che gli sembravano infruttuose. Ma ha anche perso molti posti di lavoro in spostamenti frettolosi da un luogo all'altro, quasi sempre di nascosto e senza pagare il proprietario per i locali presi in affitto. I proprietari di case arrabbiati hanno distrutto i dipinti "pazzi" che ha lasciato loro al posto del pagamento; i proprietari dei bistrot non apprezzavano troppo il suo lavoro, con i quali scambiava le sue opere più spesso per bere che per mangiare. Ha sconsideratamente regalato molte opere alle sue numerose amiche casuali che non si sono prese cura di loro. Modigliani non tenne mai traccia delle sue opere.

È interessante notare che il giovane pittore fu così poco influenzato dal fauvismo e dal cubismo. I fauvisti mettono il colore alla base di tutto, e per Modigliani la cosa principale è la linea. All'inizio si lamentò che i suoi "dannati occhi italiani" non riuscivano ad abituarsi alla speciale illuminazione parigina. La sua tavolozza non era molto varia e solo una o due volte ricorse a un esperimento coloristico nello spirito dei neoimpressionisti o dei fauvisti. Di norma, racchiudeva grandi superfici di colore uniforme in contorni lineari sottili ma chiaramente tracciati. Il cubismo, con la sua tendenza alla disumanizzazione, era troppo razionale per Modigliani, che cercava nella sua opera la possibilità di esprimere forti emozioni.

Se le prime tele di Modigliani, nonostante la loro eccellente abilità tecnica e i singoli scorci di un fascino e di un lirismo peculiari, non sono ancora autentiche opere eccezionali, poi i suoi disegni del 1906-1909 anticipano già il maestro maturo del 1915-1920.

Trascorse l'estate del 1909 con la sua famiglia a Livorno e vi dipinse numerosi quadri, tra cui una tela intitolata Il mendicante. Questa tela, così come due versioni de Il violoncellista, erano tra le sei cose che espose al Salon des Indépendants nel 1910. A questo punto, molti critici, poeti e colleghi artisti lo avevano già riconosciuto, tuttavia, ad eccezione del dottor Paul Alexander, che gli era devoto, nessuno voleva acquistare le sue opere. Si è trasferito da un posto all'altro, perché non c'erano mai soldi per un laboratorio decente. Un tempo viveva nel cosiddetto "Hive" - ​​​​una strana casa fatiscente in Danzig Street, dove anche Chagall, Kisling, Soutine e molti altri artisti stranieri affittavano minuscoli laboratori.

Nel 1909-1915 si considerava uno scultore e lavorava pochissimo con gli oli. In questo periodo Modigliani fece molte conoscenze interessanti e necessarie. Nel 1913 conobbe Chaim Soutine, un rozzo immigrato dalla Lituania, e successivamente, come amico intimo, cercò di insegnargli le buone maniere. Soutine aveva una dozzina di anni in meno e la sua pittura esuberante con le caratteristiche "esplosioni" di tratti pastosi difficilmente potrebbe piacere a un amico italiano. Nel 1914, Max Jacob presentò Modigliani a Paul Guillaume, il primo mercante che riuscì a suscitare interesse per il lavoro dell'artista tra i clienti. Ma Modigliani ebbe un rapporto molto più stretto con un altro Marchand, Leopold Zborowski, che incontrò nel 1916. Una parte significativa delle opere realizzate dall'artista negli ultimi tre o quattro anni è apparsa grazie al supporto di Zborowski e di sua moglie. Zborowski era un fenomeno insolito tra i mercanti dell'epoca: aveva un affetto fanatico per il suo rione, nonostante tutti i difetti dell'artista - principalmente incoscienza e irascibilità - che avrebbero alienato una persona meno devota.

Nel dicembre 1917, l'unica vera mostra personale di Modigliani fu organizzata da Zborowski alla Galleria Bertha Weil. Invece del successo atteso, scoppiò un rumoroso scandalo. Una folla si è radunata davanti alla teca, in cui era esposto il dipinto di nudo. La polizia ha insistito affinché questa tela e altri quattro nudi venissero rimossi dalla mostra. Nessuno dei dipinti è stato venduto.

Nel maggio 1919 Modigliani tornò a Parigi e Jeanne vi arrivò poco dopo. Sono comparsi i primi segni di successo. I giornali iniziarono a scrivere sull'artista. Molte delle sue tele sono state presentate alla mostra d'arte francese a Londra. Il suo lavoro iniziò ad essere richiesto dagli acquirenti. Modigliani aveva finalmente un motivo per rianimarsi, se non per un nuovo deterioramento della salute. Modigliani è riuscito ad affermarsi contemporaneamente come realista e non obiettivo. Questo eclettico ispirato - un aristocratico, un socialista e un sensuale in uno - utilizza le tecniche sia dei maestri della Costa d'Avorio (le cui statue stupiscono l'immaginazione senza suscitare un senso di appartenenza) sia dei pittori di icone di Bisanzio e del primo Rinascimento ( che ci toccano, ma non possono scuoterci fino in fondo). Da tutto questo si forma il tremante, emozionante - in una parola, unico - Modigliani!

3. Opere famose

Amedeo Modigliani artista d'arte

La straordinaria maniera di Modigliani era particolarmente pronunciata nei suoi nudi e ritratti. Sono state queste opere che, prima di tutto, lo hanno posto ai vertici dell'arte del Novecento.

Il percorso creativo di Modigliani si è rivelato tragicamente breve. Gli è stato concesso pochissimo tempo: la maggior parte dei suoi lavori migliori cade negli ultimi cinque anni della sua vita. Questo spiega le dimensioni relativamente modeste della sua eredità e una certa ristrettezza nella scelta dei temi: in generale, Modigliani ha lavorato solo in due generi (nudo e ritratto). Tuttavia, anche in un'epoca così generosa di talenti come l'inizio del secolo scorso, riuscì a non perdersi nella massa “artistica” generale e si dichiarò uno dei pittori contemporanei più originali e poetici. E lo stile che ha creato perseguita ancora molti artisti, provocandoli (spesso inconsapevolmente) a imitare e ripetere.

Le forme allungate di Modigliani hanno sempre suscitato grande interesse. Le loro origini sono state variamente spiegate dalla critica. Alcune di queste spiegazioni sono piuttosto aneddotiche, ad esempio, relativamente parlando, "alcoliche". È stato affermato che le forme allungate sono il risultato della dipendenza dall'alcol dell'artista, guardando le donne attraverso il fondo di un bicchiere o il collo ricurvo di una bottiglia. Intanto forme simili si ritrovano anche tra i maestri del Rinascimento, davanti ai quali Modigliani si inchinava, e sulle maschere africane che amava. Le maschere africane non hanno esaurito i suoi hobby artistici. Fu anche attratto dall'arte dell'Antico Egitto, dalle statue delle isole dell'Oceania e molto altro. Tuttavia, non si parlava di prestito diretto; se le sculture antiche hanno avuto un'influenza sullo stile di Modigliani, allora solo indirettamente. Modigliani accettò solo ciò che corrispondeva alle sue stesse ricerche.

Nei suoi cinque anni "scultorei", l'artista ha dipinto solo circa due dozzine di dipinti, mentre il numero totale dei suoi dipinti sopravvissuti è vicino a 350. In seguito ha abbandonato la scultura. Forse scolpire è diventato semplicemente troppo per lui. L'intaglio della pietra è un duro lavoro fisico e la polvere di pietra che volava allo stesso tempo era controindicata dal polmone dell'artista rovinato dalla tubercolosi. Comunque sia, creato dall'autore opere scultoree- parte integrante del lavoro di Amedeo. Tutte le sculture esistenti di Modigliani sono state create tra il 1909 e il 1914. Si tratta di 23 teste di pietra e due figure ( donna in piedi e cariatidi). Modigliani fece più volte schizzi di cariatidi, con l'intenzione di creare un'intera serie di teste e figure per il tempio della bellezza che aveva concepito. Questo piano non era destinato a diventare realtà. È vero, ha mostrato sette teste (anche una specie di serie) al Salon d'autunno nel 1912. Un amico dell'artista, il famoso scultore Jacob Epstein, ha notato nella sua autobiografia che di notte Modigliani accendeva candele montate su teste di pietra e con esse illuminava lo studio, cercando di “imitare l'illuminazione di un antico tempio pagano.

Modigliani era uno scultore autodidatta, motivo per cui le sue prime sculture sembrano ruvide (e persino goffe). Ma, lavorando intensamente, ha presto trovato il suo proprio stile, elegante e potente. Le teste di pietra di Modigliani hanno una forza attrattiva, quasi magnetica. Si può presumere quanto possa essere maestoso il Tempio della Bellezza concepito dall'artista.

Il lavoro di Modigliani è più spesso associato allo spettatore proprio con i suoi nudi. Modigliani era sempre stato interessato al nudo, ma fu solo nel 1916 che si dedicò seriamente all'argomento. I magnifici nudi dipinti dall'artista negli ultimi tre o quattro anni della sua vita sono molto diversi da tutto ciò che ha creato in precedenza. Le immagini femminili del defunto Modigliani divennero più sensuali e dirette, avendo perso la loro precedente tristezza e contemplazione. Lavorando in questo genere, l'artista ha raramente fatto ricorso all'aiuto delle sue amiche o amanti - le uniche eccezioni sono un nudo con Beatrice Hastings come modella e molte cose simili per le quali ha posato Jeanne Hebuterne. Di solito modelli pagati o conoscenti casuali servivano da modelli per l'artista. Modigliani ha dato la preferenza ai nudi sdraiati (sebbene questa non sia una posizione esclusiva per lui). Ha sempre ritratto il corpo femminile grande, succoso, con le braccia gettate dietro la testa o le gambe piegate.

Al tempo di Modigliani, la natura femminile nuda non era ancora diventata un luogo comune in pittura. Era preoccupata, persino scioccata. L'immagine dei peli pubici era considerata particolarmente oscena. Ma la creazione di un'atmosfera erotica non era fine a se stessa per Modigliani; questo, ovviamente, è presente nelle sue tele, ma, inoltre, sono eleganti nella composizione e squisite nel colore. Prima di tutto, sono opere d'arte. Gli esempi includono Nude on a White Cushion (1917-1918), Seated Nude (ill. 6) senza data e Young Seated Woman (1918). Un eccellente esempio del genere, che unisce purezza ed eleganza di linea, semplicità di composizione, espressione e profondo erotismo - "Seated Nude" (1916). Questo è uno dei primi nudi di Modigliani, relativo al suo periodo maturo. Nel suo libro (1984), dedicato alla creatività artista, Douglas Heasle definisce questa immagine "forse il più bello dei nudi di Modigliani"1. Il viso della donna è stilizzato, ma in esso puoi trovare somiglianze con Beatrice Hastings. Al momento della creazione della tela, vivevano ancora insieme. Tuttavia, è improbabile che Beatrice abbia posato per l'artista; molto probabilmente Modigliani, come al solito, ha invitato una modella professionista per questo. Ma nel processo di lavoro, Beatrice, ovviamente, era davanti ai suoi occhi. Il volto allungato e scultoreo della donna raffigurata ricorda le maschere africane tanto ammirate da Modigliani, mentre l'inclinazione della testa e le ciglia abbassate riecheggiano i dipinti abitualmente esposti al Salon. Tuttavia, quest'opera di Modigliani è del tutto originale ed è giustamente considerata una delle perle della serie di nudi, che successivamente ha glorificato l'artista.

"Nudo sdraiato" (1917-1918), l'opera di Modigliani è spesso associata allo spettatore proprio con il suo nudo, e questo capolavoro è un eccellente esempio del genere, che unisce purezza ed eleganza della linea, semplicità di composizione, espressione e profondo erotismo .

Modigliani era un disegnatore eccezionale, quindi il fascino principale dell'immagine è dato dalla linea, che descrive dolcemente i contorni del corpo della donna, il suo collo e l'ovale del viso. I contorni morbidi della figura sono enfatizzati dall'elegante sfondo dell'immagine, elegantemente abbinato al tono. La posa e i tratti del viso della modella sono molto intimi, ma allo stesso tempo volutamente stilizzati, motivo per cui l'immagine perde la sua individualità e diventa collettiva. Le braccia e le gambe dell'eroina di quest'opera, tagliate dal bordo della tela, la avvicinano visivamente allo spettatore, esaltando ulteriormente il suono erotico dell'immagine.

Oltre ai nudi, i ritratti di Modigliani sono molto noti. Disse: “L'uomo è ciò che mi interessa. Il volto umano è la più alta creazione della natura. Per me, questa è una fonte inesauribile. Molto spesso, Modigliani è stato messo in posa dai suoi amici più stretti, grazie ai quali molte delle tele dell'artista sembrano una curiosa galleria di rappresentanti del mondo artistico dell'epoca, le cui immagini hanno catturato l '"età d'oro" dell'arte parigina. Modigliani ci ha lasciato i ritratti degli artisti Diego Rivera, Juan Gris, Pablo Picasso e Chaim Soutine, degli scultori Henri Lauren e Jacques Lipchitz, degli scrittori Guillaume Apollinaire e Max Jacob. Ci è pervenuto un solo autoritratto di Modigliani (ill. 7), da lui scritto nel 1919, pochi mesi prima della morte.

I nudi ei ritratti, dipinti dall'artista alla fine della sua vita, segnano un'importante pietra miliare nella storia della pittura moderna. Sebbene gli ultimi ritratti di Modigliani rechino tracce di declino emotivo (il che non sorprende, se non si dimentica come viveva in quel periodo), conservano comunque la trasparenza e la maestosità insite nei maestri del Rinascimento.

Ma Modigliani non ha portato fama durante la sua vita. Era conosciuto solo da una ristretta cerchia di artisti, lo stesso di lui, disinteressatamente innamorato dell'arte. E questo, di regola, non porta soldi durante la vita. Sì, Modigliani (come molti dei suoi amici) attendeva ancora un riconoscimento incondizionato, ma questo è avvenuto dopo la sua morte. Per i suoi quadri, che ha regalato per pane e vino, ora pagano soldi mozzafiato; nelle gallerie d'arte occupano i posti più onorevoli e sull'artista stesso sono stati scritti centinaia di libri. Storia ordinaria.

Conclusione

Lo stile pittorico di Modigliani, con la sua piattezza decorativa, la tagliente brevità della composizione, la musicalità dei ritmi lineari della silhouette e la saturazione del colore, fu determinato all'inizio degli anni '10. Nei suoi dipinti, di regola, a una figura - ritratti e nudi - Modigliani ha creato uno speciale mondo di immagini, intimamente individuale e, allo stesso tempo, simile a una generale introspezione malinconica; il loro psicologismo peculiare e sottilmente sfumato, la poesia illuminata si combinano con un senso costante, a volte tragico, dell'insicurezza di una persona nel mondo.

Modigliani è riuscito ad affermarsi contemporaneamente come realista e non obiettivo. La sua arte soddisfa i requisiti dei puristi che insistevano sul fatto che l'immagine è solo un piano su cui vengono applicati i colori in un certo ordine; ma allo stesso tempo metteva nelle sue tele un ricco contenuto umano, sessuale e sociale. Rivela e nasconde, seleziona e porta, seduce e lenisce. Questo eclettico ispirato - un aristocratico, un socialista e un sensuale in uno - utilizza le tecniche sia dei maestri della Costa d'Avorio (le cui statue stupiscono l'immaginazione senza suscitare un senso di appartenenza) sia dei pittori di icone di Bisanzio e del primo Rinascimento ( che ci toccano, ma non possono scuoterci fino in fondo). Da tutto questo si forma il tremante, emozionante - in una parola, unico - Modigliani!

Cosa resta di Modigliani a sette decenni dalla sua morte? Prima, ovviamente, patrimonio creativo, che è ancora oggetto di studio approfondito e, in secondo luogo, una leggenda che è diventata proprietà di milioni.

La leggenda è nata dai ricordi di persone che hanno conosciuto l'artista durante la sua tragica vita parigina, e ancor più dai libri basati su informazioni sorprendenti, ma non sempre affidabili, di seconda o addirittura terza mano. Le avventure di Modigliani sono oggetto di diversi romanzi e film mediocri.1

L'alcool e la droga possono essere stati semplicemente necessari per lo straniero fisicamente debole, sfortunato e solitario a Parigi, che soffre anche di insicurezza e amare delusioni, ma non hanno affatto creato e liberato il suo genio. Modigliani era quasi sempre disperatamente povero, e più anche per il suo "terribile carattere", che respingeva i possibili mecenati, che per la totale indifferenza nei suoi confronti da parte dei collezionisti. Sfatando la “romantica leggenda della morte per fame, alcol e, Dio solo sa, quali tormenti metafisici”2, la figlia dell'artista Jeanne Modigliani attribuisce tutto, prima di tutto, alla tubercolosi, di cui fu malato per tutta la vita.

Per quanto a volte possa sembrare insopportabile e irresponsabile l'artista, in fondo era - e tutti i suoi amici sono unanimi in questo - un uomo dal comportamento aristocratico, una mente brillante, ampiamente istruito, capace di buoni sentimenti e compassione. Data la durata limitata - tredici anni - della sua attività creativa e di tutte le circostanze della vita, i suoi risultati sono sorprendenti non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi. Nel libro Modigliani and His Work (1956), Arthur Pfannstiel elenca e descrive 372 dipinti dell'artista realizzati dopo il suo arrivo a Parigi nel 1906. Nella prefazione all'album "Amedeo Modigliani. Disegni e scultura (1965) Ambrogio Ceroni sostiene tale quantità dipinti originali Modigliani - 222, che indica un approccio molto rigoroso alla loro valutazione. Diversi primi dipinti di Modigliani sono già stati scoperti negli ultimi anni, e non molto tempo fa sono state messe in vendita un certo numero di tele autentiche molto convincenti del periodo parigino, non menzionate né da Pfannstiel né da Ceroni.3 Sfortunatamente, il mercato è stato sommerso con falsi sotto Modigliani, e alcuni di loro con tale abilità da poter fuorviare sia lo specialista che il collezionista. Non sorprende che i maestri della falsificazione abbiano intensificato così tanto le loro attività: il prezzo per il lavoro di prima classe di Modigliani è salito a centomila dollari. Di conseguenza sono comparsi molti "Modigliani", che stanno cercando di ridurre a formule banali le tecniche originali sviluppate dal maestro.

Non sapremo mai quante opere non ci sono arrivate, quante sono state distrutte dall'artista stesso, ma quante sono andate perdute.

Bibliografia

Werner Alfred. Amedeo Modigliani (tradotto da Fateev). - San Pietroburgo: ICAR, 1994. - 126 p., riprod.

Vilenkin V.Ya. Amedeo Modigliani. - 2a ed., corretta. e aggiuntivi - M.: Arte, 1989. - 175 p., L. malato. - (La vita nell'arte).

europeo pittura XIII- XX secoli. Dizionario enciclopedico. - M.: Arte, 1999. - 526 p., riprod.

Modigliani. - M .: Centro editoriale "Classici", 2001. - 64 p., riprod. Il mondo dei capolavori. 100 nomi mondiali nell'arte.

Pinacoteca: Modigliani. - N. 26. - M., 2005. - 31 p.

Enciclopedia della pittura mondiale / Comp. TG Petrovets, Yu.V. Sadomnikov. - M.: OLMA - PRESS, 2000. - 431 p.: riprod.

Ospitato su Allbest.ru

...

Documenti simili

    Origine e pietre miliari della vita Artista italiano. Creatività Modigliani: primi lavori, l'influenza del fauvismo e del cubismo sulla tecnica del pittore, l'esperienza dello scultore, la conoscenza di Soutine e Zborowski. Analisi delle caratteristiche delle principali opere del maestro.

    test, aggiunto il 01/03/2011

    Le principali date della vita di Amedeo Modigliani, cause della morte. Fasi della creazione del dipinto "Nudo sdraiato", tavolozza ed elementi di sfondo. Caratteristiche di stile: tratti del viso stilizzati, forma scultorea, tono strutturato. Talento compositivo dell'artista.

    presentazione, aggiunta il 14/03/2011

    L'essenza del fenomeno "Akhmatov-Modigliani". Pittoresco canone nel "ritratto" di Modigliani. La "Traccia" di Modigliani nell'opera di Akhmatova. "Periodo Akhmatova" nelle opere di Modigliani. Segni segreti nell'opera di Amedeo. Il tema del "diavolo" nell'opera di Akhmatova e Modigliani.

    abstract, aggiunto il 13/11/2010

    Lo studio dell'opera dello scrittore, scultore e artista Ernst Barlach, la cui figura in tedesco cultura artistica Il XX secolo si distingue. Atteggiamento, poetica, stile di Barlach. Il Doukhoborets nella Chiesa di San Nicola è una delle opere più importanti del maestro.

    abstract, aggiunto il 03/04/2013

    Infanzia e giovinezza dell'artista, inizio modo creativo. Lavora sui dipinti. Rassegna dell'opera di Surikov, lavoro su una serie di dipinti, le loro caratteristiche e il ruolo dei mezzi espressivi da lui utilizzati. viaggio all'estero artista, gli ultimi anni della sua vita.

    tesina, aggiunta il 15/02/2011

    L'inizio del percorso creativo dell'archeologo, architetto e grafico italiano Giovanni Piranesi. Il ruolo della creatività architettonica grafica e delle fantasie architettoniche e spaziali del maestro. Foglio "Tempio della Sibilla a Tivoli". L'eredità del grande maestro.

    tesina, aggiunta il 13/10/2014

    L'arte del grande artista Caravaggio. Una panoramica dei dipinti eccezionali del maestro di diversi periodi di creatività. I tratti caratteristici del modo di dipingere, le qualità distintive dello stile delle opere, l'equilibrio tra pathos drammatico e dettagli naturalistici.

    presentazione, aggiunta il 16/04/2010

    Il racconto della vita e dell'opera del grande artista, pittore, scultore, architetto e scienziato italiano, uno dei massimi rappresentanti dell'arte Alto Rinascimento Leonardo da Vinci, che ha superato il suo maestro. Gli ultimi anni della vita del maestro.

    presentazione, aggiunta il 03/04/2012

    L'inizio del percorso creativo dell'artista rinascimentale italiano Sandro Botticelli. Studio nella bottega di Fra Filippo Lippi, l'influenza di Andrea Verrocchio e le prime opere. Soggetti dei dipinti dell'artista: "Primavera", "La nascita di Venere", "Madonna con melograno".

    abstract, aggiunto il 05/06/2009

    Un breve riassunto della vita, fasi dello sviluppo personale e creativo di Pablo Picasso come famoso pittore impressionista italiano. Periodi nel lavoro del maestro, i loro risultati e direzioni di lavoro. Riflessione della vita e delle esperienze dell'artista nei suoi dipinti.

Questo genio non riconosciuto è morto in estrema povertà, e ora per i suoi dipinti alle aste stanzia una fortuna. Il nome dell'artista scandaloso, di cui uno dei suoi colleghi ha detto che "il pittore originale era un divo, e per lui la realtà non esisteva", è avvolto nella leggenda. L'opera del grande creatore, che non ha fatto nulla per lo spettacolo, non può essere collocata nell'ambito di una direzione artistica.

Amedeo Modigliani: una breve biografia

Il pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani nasce a Livorno nel 1884 da una famiglia ebrea. Il padre si dichiara fallito e la madre del ragazzo, che ha ricevuto un'ottima educazione, diventa il capofamiglia in tempi difficili. Possedendo un carattere forte e una volontà inflessibile, una donna che conosce diverse lingue guadagna perfettamente traducendo. Figlio minore Amedeo è un bambino molto bello e malaticcio, ed Eugenia Modigliani non ha un'anima nel suo bambino.

Il ragazzo è fortemente legato a sua madre, che riconosce subito la sua capacità di disegnare. Manda il figlio quattordicenne alla scuola dell'artista locale Micheli. Un adolescente, che a quel tempo aveva ricevuto un'educazione versatile, si dimentica di tutto, fa solo quello che disegna per giorni, arrendendosi completamente alla sua passione.

Conoscenza dei capolavori dell'arte mondiale

Un ragazzo spesso malato, a cui fu diagnosticata anche la tubercolosi, fu portato dalla madre nell'isola di Capri nel 1900 per migliorare la sua salute. Amedeo Modigliani, che ha visitato Roma, Venezia, Firenze, conosce i più grandi capolavori dell'arte mondiale e menziona nelle sue lettere che " belle immagini da allora, la sua immaginazione è stata disturbata.I maestri italiani riconosciuti, tra cui Botticelli, diventano i maestri del giovane pittore.In seguito, l'artista, che sogna di dedicare la sua vita all'arte, farà risorgere la raffinatezza e il lirismo delle loro immagini nel suo lavori.

Due anni dopo, il giovane si trasferì a Firenze ed entrò nella scuola di pittura, per poi proseguire gli studi a Venezia, dove, secondo i ricercatori del genio, divenne dipendente dall'hashish. Il giovane sviluppa uno stile di scrittura individuale, fondamentalmente diverso dalle tendenze artistiche esistenti.

Vita bohémien a Parigi

Qualche anno dopo, Amedeo Modigliani, che ha perso la sua ispirazione in Italia, pensa alla vita bohémien in Francia. Desidera la libertà e sua madre aiuta il suo amato figlio a trasferirsi a Parigi a Montmartre e sostiene tutto il suo ricerca creativa. Dal 1906 Modi, come lo chiamano i nuovi amici dell'artista (a proposito, la parola maudit è tradotta dal francese come "dannato"), gode dello spirito speciale della città. Un bel pittore, che non ha fine ai fan, non ha abbastanza soldi.

Si aggira per le stanze arredate più economiche, beve molto e prova droghe. Tuttavia, tutti notano che l'artista, dipendente dall'alcol, ha un amore speciale per la pulizia e ogni giorno lava la sua unica camicia. Nessuno poteva competere in termini di eleganza con l'irresistibile Amedeo Modigliani. Le foto dell'artista, che sono sopravvissute fino ad oggi, trasmettono perfettamente la sua straordinaria bellezza e raffinatezza. Tutte le signore impazziscono alla vista di un pittore alto vestito con un abito di velluto che cammina per strada con un album da disegno pronto. E nessuno di loro ha resistito al fascino del povero padrone.

Molti lo scambiano per un italiano, ma Modigliani, che si oppone agli antisemiti, non nasconde di essere ebreo. Una persona indipendente che si considera un emarginato nella società non inganna nessuno.

Genio non riconosciuto

In Francia Amedeo cerca il suo stile, dipinge e tratta nuovi amici nei bar con il ricavato della loro vendita. Per tre anni trascorsi a Parigi, Modigliani non riceve riconoscimenti da spettatori e critici, sebbene gli amici dell'artista lo considerino un genio non riconosciuto.

Nel 1909 Amedeo Modigliani, la cui biografia è ricca di eventi drammatici, incontra l'eccentrico scultore Brancusi e ama lavorare la pietra. Soldi per legno o arenaria per futuri capolavori giovanotto non basta, e di notte ruba il materiale necessario dal cantiere della metropolitana cittadina. Successivamente, smette di scolpire a causa di un polmone malato.

Storia d'amore platonica con Akhmatova

Inizia un nuovo periodo nel lavoro del maestro dopo l'incontro con A. Akhmatova, arrivata a Parigi con il marito N. Gumilyov. Amedeo è affezionato alla poetessa, la chiama la regina d'Egitto e ammira all'infinito il suo talento. Come ammette in seguito Anna, erano collegati solo da una relazione platonica e questa insolita storia d'amore ha dato energia a due persone creative. Ispirato da un nuovo sentimento, un uomo ardente dipinge ritratti di Akhmatova, che non sono sopravvissuti fino ad oggi.

La maggior parte delle opere inviate in Russia sono scomparse durante la rivoluzione. Ad Anna era rimasto un ritratto, che amava incredibilmente e considerava la sua principale ricchezza. Di recente sono stati trovati tre schizzi sopravvissuti di una poetessa nuda, anche se la stessa Akhmatova ha affermato di non aver mai posato senza vestiti, e tutti i disegni di Modi sono solo la sua fantasia.

Nuova relazione

Nel 1914, l'artista Amedeo Modigliani incontrò la viaggiatrice, poetessa, giornalista inglese B. Hastings, e tutta Parigi assistette alla burrascosa resa dei conti tra le due persone. La musa emancipata di un genio era una partita per la sua amata, e dopo violenti litigi, insulti, scandali che hanno scosso la città, segue una tregua. Un pittore emotivo è geloso della sua ragazza, batte, sospettando flirt e tradimento. La trascina per i capelli e la lancia persino dalla finestra. Beatrice cerca di liberare il suo amante dalle dipendenze, ma non è molto brava. Stanco di interminabili litigi, il giornalista lascia due anni dopo Modigliani, che scrive la sua miglior lavoro. Non si sono più rivisti.

L'amore principale della vita del pittore

Nel 1917, lo scandaloso artista incontrò una studentessa di 19 anni Jeanne, che divenne la sua modella preferita, musa ispiratrice e amica più devota. Gli innamorati si stabiliscono insieme, nonostante le proteste dei genitori della ragazza, che non vogliono vedere come genero un ebreo ribelle. Nel 1918 la coppia si trasferisce a Nizza, dove un clima confortevole influisce favorevolmente sulla salute del maestro, minata da alcol e droghe, ma la tubercolosi trascurata non è più curabile. In autunno, i felici Amedeo Modigliani e Jeanne Hebuterne diventano genitori, e il pittore innamorato invita la sua ragazza a registrare un matrimonio, ma una malattia in rapido sviluppo rovina tutti i piani.

In questo momento, l'agente dell'artista organizza mostre e vende dipinti e l'interesse per il lavoro di un brillante creatore aumenta insieme ai prezzi delle opere d'arte. Nel maggio 1919 i giovani genitori tornarono a Parigi. Modi è molto debole e sette mesi dopo muore in un ospedale per senzatetto in assoluta povertà. Dopo aver appreso della morte del suo amato, Jeanne, che aspetta il suo secondo figlio, viene scaraventata dal sesto piano. La vita senza Amedeo le sembra priva di significato, ed Hebuterne sogna di unirsi a lui per godere della beatitudine eterna in un altro mondo. La ragazza ha portato il suo amore fino all'ultimo respiro, e nei momenti più difficili era lei l'unico sostegno per il suo amato ribelle ed era il suo fedele angelo custode.

L'intera Parigi ha salutato l'artista nel suo ultimo viaggio e la sua amata, che il circolo bohémien ha riconosciuto come sua moglie, è stata modestamente sepolta il giorno successivo. Dieci anni dopo, la famiglia di Giovanna acconsentì a trasferire le sue ceneri nella tomba di Amedeo Modigliani, affinché le anime degli innamorati trovassero finalmente pace.

La figlia Jeanne, dal nome di sua madre, è morta nel 1984. Ha dedicato la sua vita allo studio della creatività dei suoi genitori.

L'uomo è il mondo intero

L'artista non vuole sapere nulla se non la persona stessa, la cui personalità è la sua unica fonte di ispirazione. Non dipinge nature morte e paesaggi, ma si dedica alla ritrattistica. Estratto dalla realtà della vita, il creatore lavora giorno e notte, per cui riceve il soprannome di "pazzo". Vivendo nel suo mondo, non si accorge di cosa sta succedendo fuori dalla finestra e non segue lo scorrere del tempo. Per niente come il resto, Amedeo Modigliani, che ammira la bellezza corporea, vede le persone. Le opere del maestro lo confermano: sulle sue tele tutti i personaggi sono come gli antichi dei. L'artista dichiara che "l'uomo è un intero mondo che vale molti mondi".

Sulle sue tele vivono non solo gli eroi immersi nella quieta tristezza, ma anche i loro caratteri pronunciati. L'artista, che spesso paga con schizzi a matita per il cibo, permette ai suoi modelli di guardare negli occhi del creatore, come nell'obiettivo di una macchina fotografica. Dipinge persone familiari, bambini per strada, modelli e non è minimamente interessato alla natura. È nel genere del ritratto che l'autore sviluppa uno stile di scrittura individuale, il proprio canone pittorico. E quando lo trova, non lo cambia più.

Talento unico

Il creatore ammira il nudo corpo femminile e trova armonia tra lui e l'anima tremante delle eroine. Sagome aggraziate, secondo i ricercatori del suo lavoro, sembrano "frammenti di un affresco, scritti non da certi modelli, ma come sintetizzati da altri modelli". Amedeo Modigliani vede in loro prima di tutto il suo ideale di femminilità, e le sue tele vivono nello spazio secondo leggi proprie. Glorificare la bellezza corpo umano le opere diventano famose dopo la morte del maestro, ei collezionisti di tutto il mondo iniziano a cacciare le sue tele, sulle quali le persone hanno teste impensabilmente allungate e lunghi colli di forma ideale.

Secondo gli storici dell'arte, facce così allungate apparivano dalla plastica africana.

La propria visione degli eroi dei dipinti

Amedeo Modigliani, le cui opere non possono essere viste brevemente, presta molta attenzione ai volti caratteristici che a prima vista ricordano una maschera piatta. Più scruti le tele del maestro, più chiaramente capisci che tutti i suoi modelli sono individuali.

Molti ritratti di un genio che crea il proprio mondo sono scultorei, è chiaro che il maestro elabora con cura la silhouette. Nelle opere successive, il pittore aggiunge rotondità ai volti allungati, tinge di rosa le guance delle eroine. Questa è una mossa tipica di un vero scultore.

Amedeo Modigliani, non riconosciuto durante la sua vita, le cui fotografie dei suoi dipinti trasmettono il suo talento unico, dipinge ritratti che non sembrano affatto riflessi in uno specchio. Trasmettono i sentimenti interiori del maestro, che non gioca con lo spazio. L'autore stilizza fortemente la natura, ma coglie qualcosa di sfuggente. Un maestro di talento non si limita a copiare le caratteristiche dei modelli, ma li confronta con il suo istinto interiore. Il pittore vede le immagini coperte di tristezza e usa una sofisticata stilizzazione. L'integrità scultorea si combina con l'armonia della linea e del colore e lo spazio viene premuto sul piano della tela.

Amedeo Modigliani: opere

I dipinti, realizzati senza una sola correzione e impressionanti per l'accuratezza delle forme, sono dettati dalla natura. Vede il suo amico poeta immerso nei sogni ("Ritratto di Zborovsky"), e il suo collega - impulsivo e aperto a tutte le persone ("Ritratto di Soutine").

Sulla tela "Alice" vediamo una ragazza con un viso che ricorda una maschera africana. Adorando le forme allungate, Modigliani disegna una silhouette allungata, ed è chiaro che le proporzioni dell'eroina sono tutt'altro che classiche. L'autore trasmette lo stato interiore della giovane creatura, nei cui occhi si leggono distacco e freddezza. Si può vedere che il maestro simpatizza con la ragazza seria oltre i suoi anni e il pubblico sente l'atteggiamento caloroso del pittore nei suoi confronti. Disegna spesso bambini e adolescenti, ei suoi personaggi ricordano le opere di Dostoevskij, che Amedeo Modigliani leggeva.

Dipinti con i nomi "Nudo", "Ritratto di ragazza", "Signora con cravatta nera", "Ragazza in blu", "Maglione giallo", "Piccolo contadino" sono conosciuti non solo in Italia, ma anche in altri paesi . Provano compassione per la persona e ogni immagine è irta di uno speciale segreto e di una bellezza straordinaria. Non una singola tela può essere definita senz'anima.

"Jeanne Hebuterne in uno scialle rosso" è una delle ultime opere dell'autore. La donna che aspetta il suo secondo figlio è raffigurata con grande amore. Modigliani, che idolatra la sua amata, simpatizza con il suo desiderio di isolarsi dal mondo esterno ostile, e la spiritualità dell'immagine in quest'opera raggiunge altezze senza precedenti. Amedeo Modigliani, il cui lavoro è trattato nell'articolo, penetra nell'essenza stessa delle esperienze umane, e la sua Jeanne, che sembra indifesa e condannata, accetta umilmente tutti i colpi del destino.

Il genio incredibilmente solitario, purtroppo, divenne famoso solo dopo la sua morte, e le sue inestimabili opere, che spesso regalava ai passanti, guadagnarono fama mondiale.

A tarda notte, Modigliani e Jeanne Hebuterne hanno camminato lungo il recinto dei Giardini del Lussemburgo. All'improvviso, una specie di urlo disumano gli sfuggì dal petto, che ricordava il ruggito di una bestia ferita. Si precipitò da Jeanne e gridò: “Voglio vivere! Senti? Voglio vivere!" ha iniziato a picchiarla. Poi l'afferrò per i capelli e spinse con tutte le sue forze contro la grata di ferro del giardino. Jeanne non ha emesso un solo suono. Riprendendosi leggermente dal colpo, lei stessa si alzò, si avvicinò a Modigliani e gli prese la mano. La sua furia improvvisa si era già sciolta come neve al sole, e rivoli di lacrime gli rigavano il viso. "Non voglio morire", disse a Jeanne. "Non credo che ci sia niente lì."

Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920)
“Modi”, disse Jeanne affettuosamente e molto dolcemente con un tono che persuade un bambino testardo, “te l'ho detto tante volte di questo. Perché dubiti ancora?" Si aggrappò fiduciosamente a lei e, dopo un paio di minuti, una strana coppia scomparve dietro una curva della strada.

Modigliani stava morendo. Di recente è cambiato in modo irriconoscibile ed è diventato come un fantasma: ossuto come uno scheletro, con una carnagione bluastra e mani tremanti. Certo, non era un segreto per nessuno - non ci sono segreti a Montparnasse - che Modi avesse la tubercolosi, ma questa malattia lo perseguitava fin dalla prima giovinezza e sapeva come affrontarla in circostanze molto peggiori. A Parigi sono circolate voci secondo cui da quando Modi ha contattato Jeanne Hebuterne, lei, come un vampiro, ha risucchiato da lui la potente forza vitale di Modigliani.

Se non fosse stato per questo potere, sarebbe morto in uno dei fossi parigini tredici anni fa. Poi, nell'autunno del 1906, arrivò a Parigi il viziato dandy Amedeo, oa casa Dedo, figlio di una famiglia ebrea un tempo prospera, ma ora povera, della città italiana di Livorno. Un bel giovane dai capelli neri e ricci, vestito con un rigoroso abito scuro con un colletto duro, un gilet abbottonato e una camicia bianca come la neve con i polsini inamidati, a Montparnasse fu inizialmente scambiato per un agente di cambio. Amedeo ne rimase estremamente ferito, perché il broker era in realtà suo padre Flaminio Modigliani, di cui il giovane non voleva parlare. Preferì presentarsi come figlio di un ricco banchiere romano e pronipote di Benedetto Spinoza. (Il nome da nubile di una delle bisnonne, a quanto pare, era in realtà Spinoza. Il che, a sua volta, dava motivo di presumere che ci fosse un legame familiare con il grande filosofo. Niente di più.)



1906
Amedeo si è immaginato un artista fin dalla tenera età: ha studiato pittura un po 'a Firenze e Venezia, ma è venuto a Parigi per conoscere nuove arti e, naturalmente, diventare famoso. Pochi degli artisti emergenti erano fiduciosi nel loro talento come questo bel italiano. Tuttavia, Montparnasse pullulava di geni non riconosciuti come lui, che venivano qui da tutto il mondo.

Si è scoperto che per essere un artista a Parigi non è necessario tanto saper disegnare, quanto essere in grado di condurre una vita molto speciale. Una misera baracca fatta di assi di legno e lastre di lamiera, questa fu la prima dimora di Amedeo. Alle pareti sono appesi disegni e schizzi, mobili costituiti da due sedie di vimini con le gambe rotte trovate per strada. Uno straccio gettato in un angolo serviva da letto, una scatola rovesciata serviva da tavola. Amedeo si è ambientato con entusiasmo nuovo appartamento dopotutto, l'importante è che ora sia a Parigi, e molto presto diventerà famoso e poi troverà qualcosa di decente per se stesso, e questa baracca sarà trasformata in un museo. Amedeo sapeva che non c'era nulla su cui contare sull'aiuto della famiglia: suo padre li aveva lasciati molto tempo fa e il denaro che sua madre gli aveva inviato era appena sufficiente per tele e colori. Inoltre, le condizioni di vita di Modigliani erano generalmente normali per Montparnasse. Il vicino laboratorio di Picasso, ad esempio, non era molto più lussuoso.



Eugenia Garcin e Flaminio Modigliani, nell'anno di nascita di Amedeo, 1884
Amadeo con sua madre, Eugenia Garcin, 1886


Eugenia Garsen 1925

A Livorno Amedeo era abituato a comunicare con giovani puliti, educati e di buona famiglia, dovette subito fare conoscenza con un pubblico molto strano: il bohémien artistico parigino era composto per lo più da omosessuali, tossicodipendenti, gigolò, fanatici religiosi di ogni genere direzioni, cabalisti, mistici e semplicemente pazzi. Furiose controversie sull'arte, che di solito iniziavano nella bottega di Picasso, furono trasferite al famoso caffè Rotunda, dove l'entusiasmo dei dibattiti era alimentato da dosi equine di alcol e hashish.

Una volta, alla vigilia di Natale, Modigliani si travestì da Babbo Natale e distribuì gratuitamente pastiglie di hashish all'ingresso del Rotunda Cafe. Ignari della presenza di un "ripieno segreto", i visitatori del caffè li hanno inghiottiti con piacere. Quella sera, i bohémien ubriachi hanno quasi distrutto la Rotonda: i rappresentanti dei più alti circoli creativi di Parigi hanno frantumato le lampade, inzuppato il soffitto e le pareti di rum.




La famosa "Rotonda" dove Amedeo Modigliani era un habitué



Modigliani divenne ben presto solo Modi e tutti i cani della zona lo conoscevano già. (Modi, come veniva spesso chiamato da amici e colleghi, è foneticamente uguale alla parola francese maudit, che significa "dannato"). Poiché nessuno era disposto a dare un centesimo per i suoi disegni, Modi presto non ebbe nulla da pagare nemmeno per una baracca. A volte passava le notti sotto un tavolo in una taverna, a volte su una panchina in un parco, e poi si stabiliva in un monastero abbandonato dietro Place Blanche, dove gli piaceva lavorare di notte con l'accompagnamento tonante del vento impetuoso. attraverso le orbite delle finestre.

Modi aveva le sue stranezze, per le quali, tra l'altro, molti a Montparnasse lo rispettavano: ad esempio, preferiva morire di fame, ma rifiutava categoricamente, a differenza di altri, di lavorare solo per amore del denaro, ad esempio per dipingere cartelli . Era un grande massimalista e non voleva sprecare il suo talento. Più di una volta i suoi compagni lo hanno convinto a usare un modo semplice e affidabile per riempirsi lo stomaco la mattina presto, sotto le porte di ricchi cittadini, i venditori ambulanti lasciavano le loro merci: focacce, pancetta, latte, caffè. Un po 'di destrezza e abilità - e ti viene offerta una deliziosa colazione. Tuttavia, l'orgoglioso e scrupoloso Modigliani non ha mai accettato di partecipare a questo.



Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920) "Testa di donna con macchia di bellezza" 1906
Perché aveva tanto bisogno? I suoi dipinti tra gli artisti erano considerati "imbrattature", nessuno li prendeva sul serio. Offeso da questo atteggiamento, Modigliani smise di andare da Picasso e si allontanò gradualmente dalla sua cerchia, soprattutto perché quasi non era interessato all'arte d'avanguardia. In splendida solitudine, cercava di dare forma su tela o carta a ciò che vagamente sentiva, ma non sapeva ancora esprimere.

Invece dell'ambita fama, questo ebreo italiano, bello come un dio antico, è pittoresco, e ben presto acquisì la fama del primo amante di Montparnasse. Il paradosso era che il povero Modi non era affatto interessato alle donne. Non era affatto omosessuale. ma considerava le signorine solo come nature più o meno riuscite.

Tutte le sue modelle sono rimaste nel suo letto: prostitute, cameriere, fioraie, lavandaie. Offrire a una modella di condividere il letto con lui dopo una sessione di posa era per Modigliani lo stesso atto di cortesia di un borghese offrire il tè agli ospiti, e significava esattamente lo stesso: né più né meno. Non voleva godere, ma incarnare. Stava cercando il suo materiale per dipingere. Tuttavia, le donne non sono entrate in tutte queste sottigliezze e hanno preso la sua galanteria per valore nominale. Cioè, per amore, o almeno per innamoramento.

Nell'estate del 1910 arrivarono a Parigi gli sposi Anna Akhmatova e Nikolai Gumilev. Akhmatova è rimasta affascinata da questo "punto di riferimento di Montparnasse" a prima vista. Modigliani le sembrava l'uomo più pittoresco che avesse mai visto: quel giorno era vestito con pantaloni di velluto a coste gialli e una giacca ampia dello stesso colore. Invece di una cravatta - un fiocco di seta arancione brillante, intorno alla vita - una sciarpa rosso fuoco. Passando di corsa con la sua invariabile cartella blu con i disegni, Modigliani ha anche fissato gli occhi sull'elegante russo. "Una natura molto, molto curiosa", pensò, e sorridendo ampiamente, strizzò l'occhio alla ragazza in modo cospiratorio, poi raccolse un fiore dall'aiuola e lo gettò ai suoi piedi. Gumilyov era in piedi accanto ad Anna, ma si è limitato a scrollare le spalle: sapeva che qui, a Montparnasse, le leggi della moralità generalmente accettata vengono cancellate.




Anna Akhmatova in un disegno di Modigliani 1911
Modi non si è mai concentrato sulle donne, sono entrate nella sua vita e l'hanno lasciata, lasciando il suo cuore intatto: Madeleine, Natalie, Elvira, Anna, Marie - una serie infinita di bellezze, il cui fascino ha immortalato con le sue tele. Con una di loro, la giornalista inglese Beatrice Hastings, Modigliani riuscì a vivere per due interi turbolenti anni, ma in lei vedeva più il "suo fidanzato" che la sua amante. Hanno bevuto insieme, si sono ribellati, hanno litigato e si sono strappati i capelli a vicenda. E quando Beatrice ha detto che ne aveva abbastanza di "tutto questo esotismo", Modi non era molto turbato.


Beatrice Hastings
Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920) "Ritratto di Beatrice Hastings"
Una volta Modigliani ammise al suo amico del cuore, lo scultore Brancusi, che “aspettando l'unica e unica donna che diventerà la sua eterna vero amore e che spesso gli viene in sogno. E proprio lì, su un tovagliolo sporco che gli è passato sotto il braccio, ha abbozzato un ritratto di quel “solo e solo”. Brancusi ricordava solo che aveva i capelli lunghi e lisci.

Nonostante la vita frenetica e la cattiva salute, l'energia di Modigliani era in pieno svolgimento: a volte riusciva a dipingere diversi quadri al giorno, usava miscele così esplosive di hashish con l'alcol da abbattere altre persone sane, partecipava a tutti i tipi di carnevali, divertimenti, buffonata - in una parola vissuta al massimo. Non ha mai esaurito l'entusiasmo e la speranza di essere notato, apprezzato, scoperto ... Dopotutto, alla fine, anche l'arrogante Picasso ha ammesso che Modi aveva talento. Nel corso del tempo, Modigliani ha persino ottenuto il suo agente, il polacco Zborowski, che ha iniziato a trovare acquirenti per i suoi dipinti. E all'improvviso, dall'oggi al domani, qualcosa sembrò rompersi in Modi: una ragazza dai lunghi capelli lisci apparve all'orizzonte...

Per la prima volta l'ha vista tutta nella stessa "Rotonda", dove la diciannovenne Jeanne Hebuterne, studentessa dell'Accademia d'Arte Colarossi, vagava in qualche modo con la sua amica per bere un aperitivo. Modigliani, che come al solito occupava il suo posto preferito al bar, notò un volto nuovo, lo fissò e lo studiò a lungo.


È così che si vedeva prima di incontrare Amadeo.
(autoritratto dipinto da Jeanne nel 1916)


Ed è così che Amadeo ha visto:



"Siediti così", dopo pochi minuti si rivolse a Jeanne e iniziò subito a disegnare il suo ritratto su un pezzo di carta. Quella stessa sera lasciarono il ristorante abbracciati e così iniziò una delle più strane storie d'amore di Montparnasse. Il giorno dopo il loro incontro, ovunque Modi riuscisse a girovagare durante il giorno per bere qualcosa - al Rotunda, da Rosalie's, all'Agile Rabbit - dava l'impressione di una persona completamente pazza. I suoi occhi brillavano di eccitazione, non riusciva a stare fermo, e ogni tanto saltava dalla sedia e gridava: "No, ascolta!" Gli amici si guardarono sorpresi: che fine ha fatto Modi? “Ho incontrato la donna dei miei sogni! È decisamente lei! - ripeteva ogni tanto l'artista, come se qualcuno gli si opponesse. "Posso dimostrartelo: ho i suoi ritratti - una somiglianza incredibile!" Gli amici hanno reagito a questi discorsi con allegre risate - ovviamente nessuno dubitava che Modi fosse così acuto. A Montparnasse non è consuetudine parlare seriamente di amore eterno. È insapore, borghese e tutti ne sono stufi.

Tuttavia, Jeanne si è rivelata davvero la donna di Modigliani, il suo tipo ideale. E lui, ovviamente, lo capì a colpo d'occhio. Non aveva bisogno di allungare artificialmente il collo e l'ovale del viso, cosa che faceva quando dipingeva ritratti di altre donne. Tutta la sua sagoma sembrava tendere verso l'alto, allungata e sottile, come una statua gotica. Capelli lunghi, lunghi fino alla vita, intrecciati in due trecce, occhi blu a mandorla sembravano guardare da qualche parte in questo mondo mortale e vedere qualcosa di inaccessibile agli altri. Nessuno chiamerebbe Jeanne una bellezza, ma c'era qualcosa di ammaliante in lei: tutti lo riconoscevano.

Ma cosa ha trovato la ragazzina nel mezzo vagabondo di trentadue anni con gli occhi ardenti di un malato di tubercolosi? Nel 1917, quando si incontrarono, Modi non era più il bell'uomo romantico che una volta aveva attirato l'attenzione di Akhmatova. I riccioli neri selvaggi si sono diradati, i denti - o meglio, ciò che ne restava - sono diventati neri. Quando Madame e Monsieur Hebuterne, rispettabili cattolici filistei, hanno scoperto con chi aveva contattato la loro figlia, l'hanno immediatamente minacciata con una maledizione dei genitori se non avesse lasciato immediatamente questo sporco ebreo irsuto. Il padre di famiglia Ashil-Casimir Hebuterne ricopriva una posizione estremamente solida, dal suo punto di vista, di cassiere senior in un negozio di merceria. Indossava colletti rigidi, una redingote nera e non aveva alcun senso dell'umorismo. Gli Hebuternes coltivavano il sogno di crescere i loro figli - il figlio Andre e la figlia Jeanne - come persone rispettabili come si consideravano.


... Ora Modigliani appariva quotidianamente alla Rotonda oa Rosalie in compagnia di Jeanne. Come al solito, prima disegnava qualcosa ai visitatori a cui piaceva, offriva i suoi disegni agli stranieri che vagavano per ammirare la colorata società locale (Modi chiedeva sempre un compenso esiguo, e se non si adattava a un potenziale acquirente, strappava immediatamente il disegno in piccoli pezzi davanti ai suoi occhi). Al calar della notte, essendosi piuttosto ubriacato, iniziò certamente a fare il prepotente con qualcuno. Ma anche se Modi fosse entrato in una rissa da ubriaco, Zhanna non avrebbe fatto alcun gesto per fermarlo e l'avrebbe guardato con incredibile imparzialità. Non c'era paura o preoccupazione nei suoi occhi azzurri. Alle due del mattino, Modi è stato letteralmente buttato fuori dallo stabilimento per la collottola, come un cane birichino. Dopo aver aspettato un minuto, Jeanne si alzò e lo seguì come un'ombra silenziosa.

Spesso sedevano sulla panchina fino al mattino in completo silenzio, respirando l'aria fredda della notte e osservando le stelle impallidire gradualmente e lasciare il posto all'alba. Modi iniziò a sonnecchiare, poi si svegliò di nuovo, finché Zhanna non gli tirò la manica: questo significava che era ora di portarla a casa. Modi seguì obbediente Jeanne lungo i rumorosi e deserti viali parigini fino a Rue Amiot, dove vivevano i suoi genitori, e poi rimase a lungo sotto le finestre, ascoltando le urla di madre Hebuterne, incontrando la sua nefasta figlia oltre la soglia, nella prima dell'alba silenzio - " una troia, una prostituta e una puttana ebrea".

L'avrebbe subito portata via da quei pomposi cretini degli Hebuternes, ma Modi dove avrebbe potuto portare Jeanne? In camere d'albergo economiche con cimici e scarafaggi? Sulle panchine del parco?

Ben presto, però, il problema fu risolto: l'amico e agente di Modigliani, Monsieur Zborovsky, fece un gesto grandioso, offrendosi di pagare un appartamento nella casa dove lui stesso abitava, per il quale l'artista si impegnò a fornirgli almeno due dipinti o disegni a settimana. Zbo non aveva il minimo dubbio che Modigliani fosse un talento da sostenere in tutti i modi possibili, e che un giorno questi idioti collezionisti avrebbero capito chi doveva essere comprato a Parigi.



1917 Jeanne in posa in studio
All'inizio del 1917 Modi e Jeanne si trasferirono in Rue Grande Chaumière. E il giorno dopo, Modi ha organizzato una festa in un ristorante da Rosalie: in occasione di una festa di inaugurazione della casa, Zborowski ha prestato denaro a Modigliani. All'improvviso, Simone Tiru, ​​artista e modella, ex fidanzata di Modi, apparve sulla soglia, circondata da una banda di suoi amici. Tutti erano preoccupati. La Simone dai capelli rossi avanzava dritta verso Jeanne, mettendo in avanti il ​​ventre enorme. "Lo sai, bambola, che eccolo qui", indicando Modi e picchiettandosi lo stomaco, "il padre di questo sfortunato bambino?" “Hai dormito con me esattamente come con tutti qui! Quindi rendi felice qualcun altro con tuo figlio! gridò Modi saltando su dalla sedia. - Riconosco il bambino solo da lei! Modi indicò Zhanna. "Lei sola porterà i miei figli!" Si guardarono intorno perplessi: Modi si comportava in modo del tutto inappropriato. In primo luogo, tutti sapevano che aveva vissuto a lungo con Simone, ed è molto probabile che il bambino che porta in grembo provenga da lui; inoltre, una storia del genere era la più ordinaria a Montparnasse: qui spesso non riuscivano a capire chi stesse partorendo chi. Se Modi, con la stessa serenità con cui beveva un bicchierino di brandy, riconoscesse il bambino, sembrerebbe normale.

Tutti intorno, incluso Simone, sapevano bene che non c'era assolutamente nulla da togliergli, quindi avrebbe ammesso - e quella era la fine. Molto probabilmente Simone si aspettava qualcosa del genere, ma Modigliani si mise a urlare e Jeanne la guardò e tacque. Simone colse il suo sguardo impassibile enigmatico, e all'improvviso ebbe paura. "Sei una strega! sibilò come un gatto alla sua rivale. - O pazzo! aggiunse subito: "Dio maledirà te ei tuoi figli". “E tu, bello,” disse Simone, rivolgendosi a Modi, “la tua dea ti porterà presto nella tomba. Quindi ci vediamo nell'altro mondo! E Simone tossì disperatamente: lei, come Modigliani, soffriva di tubercolosi.



Gerard Modigliani, unico figlio di Amedeo

A pagina 99 del libro della figlia di Amedeo Modigliani, Modigliani: Man and Myth, c'è un'interessante nota a piè di pagina che afferma che Simone Thirou è morto a Parigi. Simone ha posato per Modigliani. Si innamorò di lui, ma i sentimenti non erano corrisposti. Quando la ragazza rimase incinta, Amedeo si rifiutò di riconoscersi come il padre del bambino. Ha dato alla luce un bambino, di cui Modigliani non voleva nemmeno sentir parlare. Dopo la morte di Simone, il ragazzo è stato adottato da una famiglia francese.

Con l'avvento di Jeanne, la vita di Modigliani non solo non è entrata in un canale calmo, ma, al contrario, è andata completamente storta. Ora, invece di riprendere in mano la spazzola al mattino, Modi ha cercato di sottrarsi rapidamente alla pausa, lasciando la sua Zhanna tutta sola per l'intera giornata. Girava da un caffè all'altro, vendeva a qualcuno i suoi disegni frettolosamente fatti sul posto e si comprava da bere con quei miseri centesimi. Modi perse presto la capacità di lavorare sobrio. Dopo mezzanotte, Zhanna lo cercava in uno degli stabilimenti per bere, e spesso al commissariato di polizia, e lo riportava a casa. Lo spogliò, lo lavò, lo mise a letto, senza pronunciare un solo rimprovero. Generalmente si parlavano stranamente poco.



Nel caffè. Modigliani secondo da destra
Niente affatto Zhanna, che Modi chiamava sua moglie, ma Zborowski fin dalla mattina presto, prima che Modi avesse il tempo di sgattaiolare via, cominciò a pregarlo di "lavorare un po'". Modi era capriccioso, gridando che non poteva scrivere nella stanza, "gelido, come le steppe della Siberia"! Zbo ha portato la legna da ardere, è diventato caldo da morire, e poi Modi "si è ricordato" che non aveva vernici. Zbo ha corso per le vernici. In quel momento, una modella nuda osservava pazientemente tutto questo, appollaiata in un angolo di un divano duro e scomodo. Hanka, la moglie di Zbo, è arrivata di corsa, preoccupata che suo marito stesse fissando troppo a lungo una ragazza nuda (inoltre, era arrabbiata perché Modigliani stava dipingendo "tutti i tipi di stupide pecore" e non lei). Tra questa bolgia, urla, urla e persuasione, solo Jeanne ha mantenuto la completa imperturbabilità. Stava tranquillamente cucinando in un'altra stanza o dipingendo. Il suo viso, come al solito, rimase perfettamente limpido e sereno.

Di solito finiva con Zbo che portava con le proprie mani una bottiglia di rum da un negozio vicino. Ha capito che se Modi avesse smesso completamente di funzionare, domani lui e Jeanne non avrebbero avuto niente da mangiare. Zbo non ha quasi più disegni di Modi da vendere velocemente, quindi dovrà correre ancora una volta al banco dei pegni e impegnare il suo ultimo abito estivo. Altrimenti, le sue pazze colombe moriranno di fame.

Dopo aver svuotato il bicchiere, Modi ha ripreso il pennello imprecando. Ogni cinque minuti entrava con un attacco di tosse e sputava sangue come se volesse sputare le viscere. Ma anche questi suoni strazianti non hanno causato a Jeanne alcun segno di ansia.



Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920) "Ritratto del poeta e mercante d'arte polacco Leopold Zborovsk"
Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920) "Anna (Hanka) Zabrowska" 1916-17


Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920) "Ritratto di Leopold Zborowski" 1916-17
Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920) "Anna (Hanka) Zabrowska"

Una volta, quando Modi, come al solito, scomparve da qualche parte, Zborovsky e sua moglie trascinarono Zhanna quasi con la forza. A due voci, preoccupandosi e interrompendosi a vicenda, iniziarono a spiegarle che Modi aveva bisogno di essere salvato, che stava morendo: di ubriachezza, tubercolosi progressiva e, soprattutto, stava perdendo fiducia nel suo talento. Zhanna li ascoltò educatamente, bevve un sorso da una tazza di tè, alzò gli occhi azzurri, coperti da una specie di velo mistico, verso gli Zborowski, e disse con morbida sicurezza: "Non capisci - Modi deve assolutamente morire .” La fissarono attoniti. "È un genio e un angelo", continuò Jeanne con calma. "Quando morirà, tutti lo capiranno immediatamente." Gli Zborowski si guardarono impauriti e si affrettarono a spostare la conversazione su un altro argomento.

La prima guerra mondiale era in corso. Inizia il bombardamento di Parigi. Montparnasse era vuoto: tutti quelli che potevano andavano al fronte. Anche Modigliani era ansioso, ma gli stranieri, inoltre, malati di tubercolosi, non furono portati nell'esercito. Durante i raid aerei sulla città, Modi e Zhanna potevano essere visti spesso per strada: camminavano tranquillamente sotto i proiettili esplosivi e non avevano fretta di mettersi al riparo in un rifugio antiaereo ...

Subito dopo la fine della guerra, la richiesta dei dipinti di Modigliani aumentò improvvisamente; Non ultimo ruolo questa è stata una grande mostra pittura francese aperto nell'estate del 1919 a Londra. Per la prima volta i critici hanno prestato attenzione non solo ai dipinti di Picasso e Matisse, ma anche ai dipinti di Modigliani. Ora Zborowski dava a Modi 600 franchi al mese (per confronto: un pranzo molto dignitoso a base di zuppa, carne, verdure, formaggio e un litro di vino costava circa un franco e venticinque centesimi)! Con questa cifra, una persona moderata potrebbe condurre una vita abbastanza prospera, ma Modi, che aveva sognato la ricchezza per tutta la vita, ora era completamente indifferente al denaro.



Lo stesso valeva per la sua amata: nonostante il fatto che nel novembre 1918 fosse nata la loro figlia, Zhanna non mostrava il bisogno di nuovi mobili, vestiti decenti o giocattoli per il bambino. E Modi, avendo ricevuto un'altra somma da Zborowski, è andato subito con uno dei suoi innumerevoli amici al ristorante. Ora bastava già un bicchiere ad Amedeo per cadere in uno stato di squilibrio e iniziare a distruggere tavoli e stoviglie. Quando l'umore aggressivo lo lasciò, iniziò un nuovo spettacolo: tirò fuori dalla tasca dei pantaloni le banconote rimanenti e le sparse come fuochi d'artificio sulle teste dei visitatori.

Modigliani divenne sempre più ossessionato dall'idea propria morte. La sua salute peggiorava ogni giorno, ma non voleva sentir parlare di medici e cure. Ha rinunciato del tutto al lavoro. Come un fantasma, Modi vagava per le strade di Parigi e molestava tutti con piagnucolii senza fine: “Ecco, ho finito! Lo sai che adesso ho definitivamente finito? Zhanna lo cercò di notte e più di una volta lo trovò sdraiato in un fosso, a volte in un abbraccio con le stesse prostitute ubriache di fumo.



1919, una delle ultime fotografie di Modigliani
All'inizio dell'inverno del 1920, Modigliani andò da Rosalie, si versò un brandy, dicendo solennemente: "Al riposo dell'anima di Modigliani", lo bevve tutto d'un fiato e improvvisamente trascinò la preghiera ebraica per i morti, che aveva sentito da bambino a Livorno. Zborovsky, arrivato in tempo, con difficoltà tirò fuori dal ristorante il testardo Modigliani, lo riportò a casa e lo mise a letto con la forza. Zhanna se ne andò da qualche parte, Zbo andò nella stanza accanto per qualcosa e ... si bloccò per l'orrore: due dipinti incompiuti di Zhanna stavano sulle sedie - su uno giaceva morta; D'altra parte, si è suicidata...



Quando Zbo è tornato nella stanza di Modi, Zhanna era già seduta al capezzale del paziente: stavano parlando serenamente di qualcosa. Un'ora dopo, Modi è andato in delirio e Zbo ha deciso di portarlo all'ospedale per i poveri senza perdere tempo.

Lì a Modigliani fu diagnosticata la meningite dovuta alla tubercolosi. Ha sofferto terribilmente e gli è stata fatta un'iniezione, dopo di che Modi non è tornato in sé. Quando i medici sono usciti per annunciare che Modigliani era morto, Jeanne ha sorriso con calma, ha annuito e ha detto: "Lo so". Entrata in corsia (Jeanne stava per partorire di nuovo e camminava ondeggiando come un'anatra), si è aggrappata a lungo alle labbra del suo amante morto. Il giorno dopo, all'obitorio, Jeanne incontrò Simone Thirou e all'improvviso, fermandosi, le diede due schiaffi in faccia, dicendo piano: "Questo è per te per i miei dannati figli".



maschera mortuaria di Modigliani
Il giorno della morte di Modigliani, il 24 gennaio 1920, gli amici non permisero a Jeanne incinta di rimanere sola e la scortarono quasi con la forza dai suoi genitori. Per gli Hebuternes, tutto ciò che accadeva era solo una terribile, indelebile macchia di vergogna. Jeanne era sdraiata sul divano della sua stanza con la faccia rivolta al muro, mentre i suoi genitori in soggiorno discutevano ad alta voce su di lei destino futuro. Padre Hebuterne ha insistito affinché la figlia caduta lasciasse la sua casa per sempre. Nel frattempo, il fratello di Jeanne, Andre, si avvicinò silenziosamente a sua sorella. "Non preoccuparti per me, andrà tutto bene," gli sussurrò. E poi ha raccontato ad Andre delle visioni che l'hanno visitata più di una volta, che Modi è un angelo e un genio, che sta aspettando la felicità eterna in paradiso, e qui, sulla terra, viene riconosciuto solo dopo la morte; e che lei, Jeanne, è stata mandata in questo mondo solo per accompagnare Modi dove nessuno avrebbe impedito loro di amarsi...

Improvvisamente Jeanne chiuse gli occhi e tacque, come se si fosse addormentata a metà frase. Andre presto si addormentò, ma fu immediatamente svegliato dal forte sbattere del telaio della finestra. Jeanne non era nella stanza. E sotto, per strada, si stava già radunando una folla di curiosi, che fissavano il corpo mutilato disteso di una donna incinta ...
testo in parte di E. Golovina

Come aveva predetto Jeanne, le opere di Modigliani divennero note e richieste subito dopo la sua morte: iniziarono ad essere acquistate
già durante il suo funerale. Durante la sua vita, a differenza di Picasso o Chagall, era completamente sconosciuto, ma ne passerà qualcuno
decenni, e all'asta di Christie, un ritratto di Jeanne Hebuterne, una volta dipinto dal suo amante impoverito, sarà venduto per 42,5 milioni di dollari:


Amedeo Clemente Modigliani (italiano, 1884-1920) "Jeanne Hébuterne (Au chapeau)" 1919