L'antica musa greca Tersicore. La musa di Erato è la musa della poesia d'amore. Musa Calliope - Musa della poesia epica

Tersicore è una delle nove muse greche antiche che patrocinano le arti e le scienze, che, secondo la leggenda, nacquero dal potente Zeus e Mnemosyne, la dea della memoria. Una bellissima fanciulla con una lira in una corona di edera ha dato ispirazione a coloro che veneravano l'arte della danza e canto corale.

Belle Muse

Le muse, altrimenti venivano chiamate muse, erano raffigurate nella forma belle ragazze. Non solo potevano proteggere le persone d'arte: artisti, poeti, artisti, musicisti, ma punivano anche coloro che suscitavano la loro rabbia, privandoli di talento e ispirazione. Per placarli, costruirono templi, musei, dove si poteva chiedere protezione e compiacere con doni.

Come è stata rappresentata Tersicore

Tersicore è una musa che favoriva coloro che erano impegnati nella danza e nel canto corale. Era anche chiamata Tsets.

Tersicore è raffigurata con attributi che indicano il suo legame con le arti. Ha una corona d'edera in testa, che indica la sua relazione con Dioniso, tra le mani tiene una lira e un mediatore (plettro), che suona con un sorriso sul viso. Le Muse accompagnavano Dioniso alle feste e ai matrimoni, erano collegate a lui da poteri mistici e fuoco interiore.

In un dipinto di Francois Boucher, è raffigurata come una ragazza bionda con un tamburello, sdraiata su nuvole con angeli. Si presumeva che con l'aiuto della musa si potessero raggiungere vette straordinarie nell'arte, toccare il divino.

Fonte di ispirazione per poeti e artisti

Geosida nel suo testo sulle Muse “Teogonia” le descrive come nobili vergini che, dopo essersi lavate nelle acque delle fonti sante, esaltano belle voci e le graziose danze di Zeus. Platone eresse un tempio in loro onore ad Atene, a sud-ovest dell'Acropoli, e i loro santuari si trovavano in tutto il paese.

Vedendo fuori strada, gli antichi greci pronunciarono parole d'addio: "Che le muse siano con te!" Una visita alla musa è orgoglio, un segno di buona fortuna.

Eterni filosofi e ricercatori della verità, i Greci dedicarono le loro creazioni alle Muse, chiedendo loro di aprire la strada verso la perfezione, e gli artisti si raffigurarono accanto alle Muse e dipinsero con loro ritratti di grandi personaggi. IN opere greche antiche Proclo si avvicinò a loro con la richiesta di condurre l'anima alla luce sacra. Più di una volta Tersicore è menzionato da A. S. Pushkin in "Eugene Onegin".

Tersicore diede alla luce affascinanti sirene del dio del fiume Aheloy, che cantavano in modo tale che nessuno poteva resistere e disobbedire loro. Il famoso Ulisse personaggio principale poesie di Omero, resistettero a fatica al loro fascino.

Molti hanno provato a ritrarre Tersicore, questa dea della danza, cercando di trasmetterne la grazia, la spiritualità, la musicalità.

La danza della musa stessa era considerata l'armonia dei movimenti impeccabili dell'anima e del corpo. Pertanto, non è difficile svelare il significato dell'unità fraseologica “luce come Tersicore”.

Respiro cosmico della danza

Tradotto da greco Tersicore è "ammirazione", "consolazione", "godimento nella danza", "canto corale". La danza non era solo un modo per esprimere le proprie emozioni e passioni. L'armonia nei movimenti, la leggerezza, la grazia, secondo i filosofi, potrebbero essere un riflesso dell'anima, dei suoi impulsi luminosi e movimenti belli e fedeli, collegati ai ritmi, fondendosi con la musica, mettono i ballerini in trance e la danza si trasforma in un atto mistico. La danza ispirata dalla musa ha aiutato l'anima ad elevarsi, a connettersi con il Cosmo, a ricevere rivelazioni e guarigioni.

Secondo la leggenda, il culto delle Muse apparve tra i cantanti traci che vivevano a Pieria vicino al Monte Olimpo. Oltre a Dioniso, le Muse accompagnavano Apollo, che suonava la lira alle feste olimpiche, circondato dai suoi compagni, che conducevano le anime alla luce, al sole, alla verità, alla saggezza, alla comprensione del significato più alto delle parole, della musica, delle danze. Tersicore è la principale ispiratrice del canto e della danza corale, tanto amato dal popolo greco, quindi occupava di diritto un posto tra le muse, che erano la terza generazione degli abitanti dell'Olimpo.

Vivevano sul Parnaso, una fonte d'acqua situata nelle vicinanze. Hanno trasmesso il loro dono ad alcuni fin dall'infanzia, hanno visitato e patrocinato il loro prescelto per tutta la sua vita.

Frase su Tersicore

Il significato di "luce come Tersicore" è ammirato non solo dai ballerini di talento, ma anche dalle donne aggraziate che, indipendentemente dall'età e dal peso, possono muoversi magnificamente, nobilmente ed evocare sguardi ammirati. I movimenti, come gli occhi, riflettono lo stato, l'umore, camminando puoi scoprire il carattere di una persona.

Quelli dotati di abilità nel ballo possono considerarsi se stessi gente felice, parla ai cieli nel linguaggio della danza.

L'Hellas ha regalato al mondo non solo affascinanti miti su dei ed eroi. Le Muse dell'antica Grecia, queste immagini delle figlie di Zeus, sono state a lungo associate all'arte, all'ispirazione, all'intuizione, ai sogni e ai momenti luminosi. Ognuno di loro era dotato di caratteristiche e attributi speciali, si rivolgevano a loro per ricevere benedizioni e aprivano templi in onore delle muse. Quali erano queste nove muse e quale traccia hanno lasciato nella cultura mondiale?

Muse dell'antica Grecia. Artista Yannis Stefanidis www.art-book.gr/

9 Muse dell'antica Grecia

Come credevano i greci, ciascuna delle aree più importanti della vita ha la sua protettrice. E poiché la loro madre era Mnemosyne, che personificava la memoria, "musa" è tradotta come "pensante". E le montagne (Helikon o Parnaso) con sorgenti trasparenti e foreste ombrose erano certamente l'habitat delle nove muse. Qui ballavano al suono della lira del dio Apollo. È questa trama che spesso può essere vista sia negli affreschi antichi che sulle tele. artisti europei ispirato alla mitologia greca.

Musa Kalliopi

Calliope (Καλλιόπη) patrocinava la poesia epica e la retorica ed era considerata la più nobile delle muse. Molto spesso veniva raffigurata in una posa sognante con uno stilo (bastone per scrivere) e tavolette, o con un rotolo.

Calliope era spesso percepita dai Greci come la principale di tutte le muse: non per niente la sua testa era decorata con una corona di alloro o d'oro. Questa musa simboleggiava l'amore per la propria terra, quindi i guerrieri che andavano in battaglia portavano con sé le sue immagini. Capace di pronunciare discorsi infuocati e distinta dalla sua eloquenza, Calliope suscitò immediatamente in una persona l'eroismo e un senso di sacrificio.

Secondo alcune fonti Calliope era considerata vergine, secondo altre versioni era la madre di Orfeo, Lina o Iolem di Apollo. Alcuni sostenevano addirittura che Homer fosse suo figlio.

Euterpe (Ευτέρπη) considerata una musa lirica e la musica, spesso raffigurata in compagnia delle ninfe della foresta. Era chiamata la Donatrice di Piacere.

Tra le altre muse, si distinse per la sua raffinatezza e femminilità, e gli dei potevano godersi le sue poesie all'infinito. Gli attributi di Euterpe erano strumenti musicali la syringa e l'aulos (progenitori del flauto e dell'oboe), oltre ad una ghirlanda di fiori.

Dall'unione di Euterpe e del dio fluviale Strimone nacque l'eroe Rhysos. Comandò un distaccamento di Traci nella guerra di Troia e fu ucciso da Diomede, come descritto nell'Iliade di Omero.

Una delle muse più famose, il cui nome è familiare a tutti, è Melpomene (Μελπομένη). Non era solo la patrona della tragedia, ma anche la madre dei proprietari di voci affascinanti che sfidarono le muse e, prevedibilmente, persero: gli dei li trasformarono in sirene.

Quindi Melpomene, rimpiangendo la sorte delle sue figlie, acquisì per sempre i suoi attributi: una maschera tragica, un mantello teatrale e una spada a ricordare l'inevitabilità della punizione per coloro che violano la volontà degli dei.

Melpomene, insieme ad altre muse, accompagnò Apollo. È considerata la creatrice di varvitos, un'antica strumento a corda tipo di lira. Attraverso catastrofi e fallimenti, la musa ha conosciuto la tragedia da tutti i lati, ma sempre nella tragedia nasce il trionfo dello spirito umano, che Melpomene mostra alle persone.

Come l'opposto di Melpomene - Vita (Θάλεια). Questa musa della commedia è stata ritratta con una maschera comica. A differenza della sorella, era caratterizzata dall'ottimismo e da un carattere leggero, che causava litigi con Melpomene, ed era la più vicina a Tersicore.

C'è un'interpretazione diffusa secondo cui la maschera nella mano di Talia simboleggiava la risata. Ma sempre più spesso ci sono versioni secondo cui le maschere di questa musa e Melpomene significavano la recitazione di una persona nel teatro degli dei. Talia era considerata una divinità Buon umore e divertimento.

Per quanto riguarda la musica Erato (Ερατώ), ha patrocinato la lirica o poesia d'amore ed era anche il protettore dell'amore e del matrimonio.

Erato ha ispirato i poeti a creare opere romantiche, e i suoi attributi invariabili erano il tamburello e la lira. Spesso veniva raffigurata completamente nuda.

come simbolo amore eterno- rose che adornano la testa. Ispirati da Erato, poeti e musicisti hanno creato opere tali che ogni coppia innamorata che le ha ascoltate ha sentito immediatamente il desiderio di stare insieme per sempre.

E qui Polimnia (Πολύμνια) nella mitologia era considerata la musa della pantomima e degli inni. Ha patrocinato lo studio oratorio e scrivere inni. Da qui l'interpretazione più antica del suo nome: πολύ + ύμνος . Lo è per lei mondo antico era grata per le danze e i canti rituali che glorificavano gli dei olimpici, e fu per sua volontà che il discorso dell'oratore divenne infuocato.

Questa musa veniva sempre rappresentata seria, immersa nei suoi pensieri, a volte con un dito premuto sulle labbra in un invito al silenzio. Versione successiva del suo nome πολύ + μνεία significava aiuto nell'apprendimento, nella memorizzazione, cioè ecco che si avvicina a Mnemosyne.

Con fede nella forza di Polimnia, i Greci andarono a discorsi importanti- era solo necessario chiamarla in anticipo affinché la musa avesse il tempo di dotare la persona delle qualità oratorie necessarie. A volte Polimnia era considerata anche la musa ispiratrice della geometria, della meditazione e dell'agricoltura.

Musa Tersicore (Τερψιχόρη), a sua volta, era "responsabile" del canto e della danza corale. Era spesso raffigurata mentre suonava la lira o nella posa di una ballerina.

Si ritiene che l'arte di Tersicore simboleggiasse l'unità di impulsi spirituali, principi naturali e movimenti del corpo. Era l'espressione della completa unità dell'uomo e della natura obiettivo principale ballare. Se un ballerino voleva imparare a muoversi al ritmo del suo cuore, chiamava immediatamente Tersicore per chiedere aiuto.

Nella mitologia, era la patrona della storia Clio (Κλειώ), che era raffigurato con un volto spiritualizzato e pensieroso. Nelle sue mani teneva un rotolo di papiro o una scatola di pergamene. Clio gli ha decorato la testa Corona di alloro- un simbolo di nobiltà. Era spesso raffigurata con clessidra o con il corno suonava per annunciare qualche glorioso avvenimento.

La musa ha ispirato l'amore per il passato e la storia, che è sempre stato prezioso per i Greci. Clio ha portato nelle sue pergamene anche gli eventi più piccoli: nulla è sfuggito alla sua attenzione e non è stato dimenticato. Era responsabile dell'accuratezza della descrizione degli eventi sia oralmente che per iscritto.

In qualche modo, Clio si permise di ironizzare sui sentimenti di Afrodite per Adone, in rappresaglia per questo, inviò a Clio una passione per l'eroe Pier (per suo conto - la regione greca di Pieria). Come risultato di questa relazione, Clio ebbe un figlio, Iakinf.

Un'altra, nona, musa - Urania (Ουρανία). Questa musa patrocinò l'astronomia e l'astrologia ed era una delle figlie più sagge di Zeus. Nelle sue mani aveva sempre una bussola per determinare le distanze tra le stelle e un globo.

Inoltre i Greci consideravano Urania la protettrice anche di altre scienze. È interessante notare che questa musa, tra le altre, non ha patrocinato l'arte, e quindi simboleggiava la completa armonia tra musica, poesia e sfere celesti: l'una è impossibile senza l'altra. Spesso a Urania venivano attribuite le qualità di un indovino.

Il luogo di residenza di Urania era la sfera celeste, il cielo - ουρανός.

Culto delle Muse nella cultura

Le Muse dell'antica Grecia, sebbene fossero frutto dell'immaginazione, hanno dato un contributo molto reale cultura mondiale. Basti ricordare quante poesie e poesie sono state loro dedicate, per non parlare del nome stesso "Musa", che è diventato un nome familiare. Tra i poeti che li cantavano c'erano Byron, Esenin, Fet, Pushkin e, ovviamente, Omero. In onore di loro furono costruiti musei: templi che concentravano opere artistiche e vita culturale Grecia. Il museo di Alessandria divenne il più famoso, e in seguito questa parola diede origine al nome "museo".

Muse ispirate artisti famosi che li ha ritratti nel modo in cui li rappresentavano. Ad esempio, Gustave Moreau ha trasferito le immagini delle muse sulla tela “Apollo e le 9 Muse”, in cui le ragazze si librano con noncuranza dietro Apollo seduto. Anche Jean-Marc Nattier nel film "Thalia" e Eustache Lesueur nel film "Muse" hanno affrontato le immagini delle muse. Andrea Appiani ha raffigurato le Muse sul Parnaso che danzano al suono della lira di Apollo. La scultura incarna anche molte immagini di muse. Oltre alla stessa Grecia, le loro statue possono essere viste all'Ermitage e il sarcofago più prezioso con bassorilievi di muse è esposto al Louvre.

Elena Meteleva

Secondo le leggende degli antichi greci, la musa della danza si chiamava Tersicore. Aveva otto sorelle. sere d'estate loro, tenendosi per mano, conducevano danze rotonde. Sugli affreschi e sui vasi greci, le sorelle - muse si tengono per mano. La danza era strettamente connessa con la musica, il canto, la parola, il gioco.

Tersicore (Teryicora) - la musa della danza e del canto corale. IN mitologia greca figlia di Zeus e Mnemosyne, una delle nove muse, protettrice della danza (a volte del canto corale). Raffigurata come una giovane donna nella posa di una ballerina, con il sorriso sul volto. Aveva una ghirlanda in testa, in una mano teneva una lira e nell'altra un plettro. Lei "si sta godendo i balli rotondi". Musa, rivela alle persone l'armonia tra l'esterno e l'interno, l'anima e il corpo.
La danza antica si basava sulla stretta osservanza del ritmo, sulla combinazione di passi ritmici e movimenti appropriati delle mani. La danza era una materia obbligatoria nelle palestre. Si credeva che Tersicore, il compagno del dio dell'armonia Apollo, insegnasse all'anima a combinarsi correttamente con il corpo. Posture e movimenti dovrebbero essere belli e armoniosi, la danza dovrebbe riflettere lo stato d'animo del pensiero e del sentimento.
L'atteggiamento nei confronti della danza nell'antica Grecia è testimoniato dal fatto che Tersicore era incluso nel pantheon delle divinità. I greci intendevano la danza in modo molto ampio, considerandola sia come ginnastica, un mezzo per curare il corpo, sia come arte mimica.
Esiste un mito secondo il quale Tersicore è la madre della cantante Lina (secondo un'altra versione, sua madre è Urania).
Secondo una versione del mito, Tersicore diede alla luce delle sirene dal dio del fiume Aheloy (Apoll. Rhod. IV 892-896; opzione: le sirene sono i figli di Melpomene).
Questa musa è associata a Dioniso, attribuendole l'attributo di questo dio: l'edera (come affermato nell'iscrizione sull'Elicona dedicata a Tersicore).
Ci sono prove che già nella scuola pitagorica esistesse un tempio dedicato alle Muse. In questo tempio Pitagora dava istruzioni ai suoi studenti. Tersicore, Erato e Talia si occupavano della fisica terrestre, la scienza degli elementi, delle pietre, delle piante e degli animali.

Tersicore e la danza non furono inventate dagli antichi greci per intrattenimento e passatempo. Musa e danza sono il risultato di una contemplazione meditata della Natura, dove tutto si muove a ritmo secondo leggi non scritte.

Per comprendere lo spirito della danza basta immergersi nel fruscio del fitto fogliame. Senza staccarsi dai rami, le foglie danzano e cantano, dando vita ad una sinfonia di sfumature verdi che incanta la vista e l'orecchio. Basta sedersi per un minuto in riva al mare, voltandogli il viso e arrendersi alla volontà del ritmo instancabile con cui le onde corrono a riva. Basta tracciare il volo di un uccello o di una foglia che cade autunno a volte. Basta guardare come le nuvole danzano nel cielo, assumendo a loro volta migliaia di forme fantastiche. Alla fine basta saperlo leggere libro aperto, le pagine di cui la vita si sfoglia davanti a noi ogni giorno, ma di cui apprezziamo - e anche allora non sempre - solo la copertina.

No, Tersicore non è morta, perché la bellezza non muore mai. Sì, forse nessuno si accorgerà della sua presenza, ma tutto ciò che è Vero è immutabile....
La Musa della Danza è sempre stata, è e sarà tra noi. È vero, poche persone conoscono già il suo nome e l'arte che patrocina, ma forse un vago desiderio si è risvegliato nel corpo di qualcuno, ha perso da tempo le ali e non può più né volare né camminare. E non può che alzare lo sguardo verso una visione fugace, e l'anima lo implora di ridiventare quello di prima.
Dopotutto, l'anima sa ballare. Vive in ognuno di noi e tutto dipende da quanto lo incatenamo noi stessi. Se l'anima trema, i Greci la chiamavano il nome della grazia e dell'armonia, cioè Tersicore.

Oggi ho visto la Musa, protettrice dell'arte della Danza. Gli antichi greci la chiamavano Tersicore, e proprio questo nome porta l'impronta del ritmo e dell'armonia...
Ma nessuno pronuncia più questo nome e nessuno è più impegnato nell'arte. Tutti gli aspetti della nostra vita sono segnati da segni di decadimento, e anche il trono della Musa della Danza è stato conquistato da un culto della decadenza e della degenerazione, quando la maschera da ballo veniva indossata con movimenti goffi del corpo che imitano gli istinti animali.
Tersicore e la danza non furono inventate dagli antichi greci per intrattenimento e passatempo. Musa e danza sono il risultato di una contemplazione meditata della Natura, dove tutto si muove a ritmo secondo leggi non scritte.
Per comprendere lo spirito della danza basta immergersi nel fruscio del fitto fogliame. Senza staccarsi dai rami, le foglie danzano e cantano, dando vita ad una sinfonia di sfumature verdi che incanta la vista e l'orecchio. Basta sedersi per un minuto in riva al mare, voltandogli il viso e arrendersi alla volontà del ritmo instancabile con cui le onde corrono a riva. Basta seguire il volo di un uccello o di una foglia che cade in autunno. Basta guardare come le nuvole danzano nel cielo, assumendo a loro volta migliaia di forme fantastiche. Alla fine, basta solo poter leggere quel libro aperto, le cui pagine la vita ci sfoglia ogni giorno, ma di cui apprezziamo - e anche allora non sempre - solo la copertina.
Se gli occhi non possono vedere, il corpo non può danzare. Il pezzo di materia che chiamiamo corpo si agita e si contorce, come in dolorose convulsioni, e non si muove secondo un ritmo armonioso. Ciò che resta è un essere che brama sinceramente la soddisfazione carnale e non il godimento spirituale della bellezza.
Se gli occhi non vedono, non ci sono suoni per comporre musica da essi. Se suonassero belle melodie, risveglierebbero nel nostro corpo il desiderio di muoversi a tempo con esse, in armonia e proporzione. Ma siamo circondati da musica urlante, aggressiva, costruita su dissonanze, oppure stucchevolmente zuccherata e sornionamente tenera, e i testi sono chiaramente dettati da una moda degenerata o sistema politico che è popolare anche oggi.
Dietro tutto questo orpello, la verità non è visibile. E sta nel fatto che la danza è morta, e la sua morte è la vittoria del materialismo, che promette una falsa libertà che non sarà mai raggiunta per il semplice motivo che non esiste in quei mondi in cui si cerca di trovarla. . Questa falsa libertà è promessa dallo slogan "fai quello che vuoi, ma sarà a modo mio". Oppure "sii più rilassato" - seguendo la moda imposta. Sei obbligato a riconoscere come bello ciò che provoca disgusto e, chiudendo gli occhi, gira e salta follemente, calpestando il ricordo stesso della sacra Musa del ritmo e dell'armonia. In mezzo a tutta la falsità e l'insensatezza delle parole, i giovani non solo sono irrimediabilmente lontani dal saper ballare; nei loro salti e nella trasandatezza corporea sono diventati così bassi e degradati da dimenticare completamente la grazia e la grazia del movimento.
E ho chiamato Tersicore. Questa chiamata è nata nel profondo della mia anima ed è scoppiata con forza.
E lei è venuta da me. Ogni movimento della Musa emanava una grazia che i vestiti non potevano nascondere. Camminò nel tempo e la sua processione era una danza i cui movimenti erano la musica stessa. No, Tersicore non è morta, perché la bellezza non muore mai. Pensavo che nessuno si sarebbe accorto della sua presenza, ma tutto ciò che è Vero è immutabile... La visione era fugace, ma in quel momento il tempo e lo spazio perdevano la loro spaventosa assolutezza, e la moda guardava timidamente dall'alto in faccia ciò che era per sempre, è e sarà.
Solo per un attimo la Musa della Danza è stata tra noi. Nessuno conosce più il suo nome e non ricorderà l'arte che lei patrocina, ma nel corpo miserabile di qualcuno si è risvegliato un vago desiderio. Ha perso le ali molto tempo fa e non può più volare né camminare. E non può che alzare lo sguardo verso una visione fugace, e l'anima lo implora di ridiventare quello di prima.
Dopotutto, l'anima sa ballare. Vive in ognuno di noi e tutto dipende da quanto lo incatenamo noi stessi. Se l'anima trema, i Greci la chiamavano il nome della grazia e dell'armonia, Tersicore. E se piange, come la chiameremo?

L'antica mitologia greca è curiosa per il culto degli dei dell'Olimpo e la venerazione dei loro figli, che rappresentano la terza generazione di esseri esaltati. La Grecia era famosa per le sue menti e i suoi artisti illuminati. Pertanto, le muse che hanno ispirato la creazione godevano di un rispetto speciale. 9 donne, figlie dio supremo- Tuono, rappresenta una triade armoniosa. Personificavano la scienza, l'artigianato e le arti. Ciascuna delle Muse era necessaria per sviluppo globale stato, migliorando l’istruzione e nuove conquiste in tutti i settori.

Storia dell'apparenza

Inizialmente le Muse erano considerate ninfe ispiratrici. Sono in grado di conferire talento direzione specifica o una tendenza ad esprimersi in una forma o nell'altra dell'arte. Nel tempo, il numero delle muse è cambiato. Il mito dice che ognuna di loro è figlia di Zeus.

La prima menzione di queste creature racconta di Meleto, il cui privilegio era la riflessione, Mneme, che è responsabile della memoria, e Aeda, il cui elemento era il canto. L'antico poeta greco Esiodo cantava di nove ragazze, figlie di Zeus e Mnemosyne, la dea della memoria. Secondo la leggenda, le ragazze nacquero ai piedi dell'Olimpo. Belli nell'aspetto, si distinguevano per la sincerità e dimostravano talenti meravigliosi.

Esiodo disse che se la musa avesse deciso di dotare un semplice mortale di talento, lo avrebbe accompagnato fin dall'infanzia. Le ragazze proteggevano coloro che riconoscevano la loro forza e credevano che il talento non fosse infondato. Le muse inclini all'insolenza furono punite. Grecia antica dapprima credette nelle muse che prediligevano la sfera poetica, ma in seguito apparvero mecenati delle scienze esatte. Ciascuna suora si assume la responsabilità del territorio che le è stato affidato. Avevano compiti specifici e attributi distintivi.


Tersicore era la musa ispiratrice della danza e del canto corale ed era spesso raffigurata come una ballerina con un lieve sorriso. La sua testa era decorata con una ghirlanda e tra le mani la ragazza teneva una lira e un plettro. Tersicore dominava l'armonia tra l'interno e l'esterno, creando una relazione forte e priva di conflitti tra l'anima e corpo umano. IN Lavori letterari Tersicore è descritto come "godersi di danze rotonde".

Erodoto descrisse l'apparizione della protettrice della musica e della danza nel quinto libro del ciclo delle Muse. Nell'opera, lo storico ha lasciato descrizioni riguardanti l'atteggiamento degli antichi greci verso varie direzioni attività scientifica, artigianato e arte, che caratterizzano l'immagine e la percezione delle muse da parte dei compatrioti.

Musa della danza e del canto


La danza dell'epoca antica si basava sulla stretta osservanza del ritmo e sulla sua combinazione con i movimenti delle braccia e delle gambe. Il mito diceva che Tersicore accompagnava, insegnando ai mortali a combinarsi spiritualità con il fisico. Secondo il suo precetto, nella danza si dovrebbero assumere pose squisite e usare gesti estetici, riflettendo pensieri e stati d'animo, creando un'azione armoniosa.

La musa della danza era personaggio importante per gli antichi greci e rappresentante del pantheon divino. La danza era molto apprezzata nello stato ed era identificata dal grado di serietà con la ginnastica. Nelle palestre c'era una materia separata che insegnava il movimento armonioso alla musica.


La biografia di Tersicore è ambigua. Secondo alcune fonti diede alla luce la futura cantante Lin, secondo altre, in alleanza con il dio del fiume Aheloy, diede alla luce delle sirene. Versioni alternative riferiscono che Lin è il figlio di Urania e le sirene sono figlie.

Viene associata a Tersicore, prestando attenzione al fatto che è spesso raffigurata con l'edera, che era un simbolo del dio della vinificazione.

Ci sono prove che la scuola pitagorica avesse un tempio dove Pitagora insegnava ai suoi studenti. Qui venivano cantati Tersicore, Erato e Talia, protettrici del principio fisico, degli elementi, della flora e della fauna.


Contrariamente alla credenza popolare, la protettrice della danza e del canto fu inventata dagli antichi greci non in nome dell'intrattenimento. Gli antichi abitanti credevano che la danza fosse un'azione mirata alla contemplazione e alla comprensione della natura, in cui regnano le sue stesse leggi di movimento. Tersicore insegnava danze di intrattenimento ai matrimoni e insegnava a trasmettere emozioni ed emozioni attraverso il movimento. connessione sottile con la cultura Paese d'origine e natura. La danza era percepita come un movimento armonioso dell'anima e del corpo in simbiosi. I greci sapevano sentire e ascoltare la musica e la associavano al battito del cuore. La mancanza di talento non ha permesso a tutti di realizzarsi in questa direzione.

Adattamenti dello schermo

Le Muse sono considerate secondarie attori antico pantheon greco. L'immagine di Tersicore è usata raramente nel cinema, ma i riferimenti ad essa e l'uso del suo nome sono comuni. La musica è menzionata in documentari descrivendo la ricerca nel campo della mitologia e della teologia, nonché nei lungometraggi, dedicato all'arte musica e danza.


Pubblicato nel 1995, il film "Prigionieri di Tersicore" - un ottimo esempio menzionare il nome della musa nel cinema. Questo è un film di balletto di produzione russa che descrive l'interazione tra un'insegnante, la professoressa Sakharova, e la solista Balakhnicheva. Trama drammatica racconta il periodo di formazione del ballerino del balletto del Cremlino, ispirazione e percorso difficile fatto grazie al talento, all'impegno e all'amore per l'arte della danza.