I musicisti del Rinascimento e le loro opere. Capitolo III. Cultura musicale del Rinascimento. I. Momento organizzativo

rinascita(Francese) Rinascimento) - un'era nella vita culturale e storica dell'Europa occidentale nei secoli XV-XVI. (in Italia - secoli XIV-XVI). Questo è il periodo dell’emergere e dello sviluppo delle relazioni capitaliste, della formazione delle nazioni, delle lingue e delle culture nazionali. Il Rinascimento è un periodo di grandi scoperte geografiche, dell'invenzione della stampa e dello sviluppo della scienza.

L'era ha ricevuto il suo nome a causa di rinascita interessato a antico arte, che divenne un ideale per le figure culturali di quel tempo. Compositori e teorici musicali - J. Tinktoris, G. Tsarlino e altri - studiarono antichi trattati musicali greci; nelle opere musicali di Josquin Despres, che è stato paragonato a Michelangelo, “è aumentata la perduta perfezione degli antichi greci”; apparve tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. L'opera è incentrata sulle leggi del dramma antico.

La base dell'arte rinascimentale era umanesimo(dal latino “humanus” - umano, umano) - una visione che proclama l'uomo come il valore più alto, difende il diritto umano alla propria valutazione dei fenomeni della realtà, avanza la richiesta di conoscenza scientifica e un'adeguata riflessione dei fenomeni della realtà nell'arte. Gli ideologi del Rinascimento contrapponevano alla teologia del Medioevo un nuovo ideale di persona intrisa di sentimenti e interessi terreni. Allo stesso tempo, l'arte del Rinascimento mantenne le caratteristiche dell'era precedente (essendo essenzialmente secolare, utilizzava immagini dell'arte medievale).

Il Rinascimento fu anche un periodo di ampi movimenti religiosi antifeudali e anticattolici (hussitismo nella Repubblica Ceca, luteranesimo in Germania, calvinismo in Francia). Tutti questi movimenti religiosi sono uniti dal concetto comune di “ protestantesimo" (O " riforma»).

Durante il Rinascimento l'arte (compresa la musica) godette di un'enorme autorità pubblica e divenne estremamente diffusa. Belle arti (L. da Vinci, Raffaello, Michelangelo, Jan Van Eyck, P. Bruegel, ecc.), architettura (F. Brunelleschi, A. Palladio), letteratura (Dante, F. Petrarca, F. Rabelais, M. Cervantes , W. Shakespeare), musica.

Caratteristiche caratteristiche della cultura musicale del Rinascimento:

    sviluppo rapido secolare la musica (l'ampia diffusione dei generi secolari: madrigali, frottole, villanelle, “chansons” francesi, canti polifonici inglesi e tedeschi), il suo assalto all'antica cultura musicale sacra, che esisteva parallelamente a quella secolare;

    realistico tendenze nella musica: nuovi soggetti, immagini corrispondenti a visioni umanistiche e, di conseguenza, nuovi mezzi di espressione musicale;

    gente melodia come l'inizio principale di un'opera musicale. Le canzoni popolari sono usate come cantus firmus (la melodia principale e immutabile nel tenore nelle opere polifoniche) e nella musica polifonica (compresa la musica sacra). La melodia diventa più morbida, più flessibile e melodiosa, perché... è un'espressione diretta delle esperienze umane;

    sviluppo potente polifonico musica, inclusa E " stile rigoroso" (Altrimenti - " polifonia vocale classica", Perché incentrato sull’esecuzione vocale e corale). Lo stile rigoroso presuppone il rispetto obbligatorio delle regole stabilite (le norme dello stile rigoroso sono state formulate dall'italiano G. Zarlino). I maestri dello stile rigoroso padroneggiavano le tecniche del contrappunto, dell'imitazione e del canone. La scrittura rigorosa era basata su un sistema di modalità diatoniche della chiesa. Le consonanze prevalgono nell'armonia; l'uso delle dissonanze era strettamente limitato da regole speciali. I modi maggiore e minore e il sistema dell'orologio vengono sommati. La base tematica era il canto gregoriano, ma venivano utilizzate anche melodie profane. Il concetto di stile rigoroso non copre tutta la musica polifonica del Rinascimento. Si concentra principalmente sulla polifonia di Palestrina e O. Lasso;

    formazione di un nuovo tipo di musicista – professionale, che ha ricevuto un'educazione musicale specializzata completa. Appare per la prima volta il concetto di “compositore”;

    formazione di scuole musicali nazionali (inglese, olandese, italiana, tedesca, ecc.);

    apparizione dei primi artisti su liuto, viola, violino, clavicembalo, organo; il fiorire della produzione musicale amatoriale;

    l’avvento della stampa musicale.

Principali generi musicali del Rinascimento

I più grandi teorici musicali del Rinascimento:

Giovanni Tinctoris (1446 – 1511),

Glarean (1488 - 1563),

Gioseffo Zarlino (1517 – 1590).

  1. Tendenze generali nello sviluppo dell'arte musicale durante il Rinascimento
  2. L'educazione musicale nel Rinascimento
  3. Teoria musicale del Rinascimento. Trattati sulla musica.
  • Progetto-boutique
  1. Tendenze generali nello sviluppo dell'arte musicaledurante il Rinascimento

secoli XIV-XVII nell’Europa occidentale divenne un momento di grandi cambiamenti sociali. Questa volta passò alla storia culturale sotto il nome di Rinascimento. Questo periodo ha preso il nome in connessione con il risveglio dell'interesse per l'arte antica, che è diventata un ideale per le figure culturali dei tempi moderni. Compositori e teorici musicali (J. Tinctoris, G. Tzarlino, Glarean e altri) studiarono i trattati musicali dell'antica Grecia; nelle opere di Josquin Despres, secondo i contemporanei, “riviveva la perfezione perduta della musica degli antichi greci”; apparve tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. l'opera era guidata dalle leggi del dramma antico.

Lo sviluppo della cultura rinascimentale è associato all'ascesa di tutti gli aspetti della società. È nata una nuova visione del mondo: l'umanesimo (dal latino humanus - "umano"). L’emancipazione delle forze creative portò al rapido sviluppo della scienza, del commercio e dell’artigianato e nuove relazioni capitaliste presero forma nell’economia. L'invenzione della stampa contribuì alla diffusione dell'istruzione. Le grandi scoperte geografiche e il sistema eliocentrico del mondo di N. Copernico cambiarono le idee sulla Terra e sull'Universo.

Durante il Rinascimento l'arte, inclusa la musica, godette di un'enorme autorità pubblica e divenne estremamente diffusa. Durante il Rinascimento quasi tutti i tipi di arte raggiunsero una prosperità straordinaria. Il Rinascimento ha confini cronologici irregolari nei diversi paesi europei. In Italia inizia nel XIV secolo, nei Paesi Bassi inizia nel XV secolo e in Francia, Germania e Inghilterra i suoi segni si manifestano più chiaramente nel XVI secolo. Allo stesso tempo, lo sviluppo di connessioni tra varie scuole creative, lo scambio di esperienze tra musicisti che si trasferivano di paese in paese, lavorando in diverse cappelle, diventa un segno dei tempi e ci permette di parlare di tendenze comuni a tutta l'epoca .

Le idee della rinascita degli antichi ideali dell’umanesimo e della perdita della posizione della chiesa si diffusero in tutta la vita culturale, influenzando in modo significativo l’educazione musicale. Il crescente interesse per la scienza ha portato alla diffusione dell’istruzione in una varietà di campi. Se nel Medioevo prevaleva una tradizione religiosa, sopprimendo quasi completamente quella secolare (che esisteva principalmente sotto forma di cultura dei menestrelli), e mantenendo bandita la cultura popolare, nel Rinascimento la musica sacra e il ramo religioso dell'educazione musicale, mentre continuando a funzionare, persero la loro posizione. Il ramo secolare della produzione musicale e dell'educazione musicale assunse un carattere sempre crescente. La cultura secolare del fare musica, a sua volta, aveva stretti legami con quella popolare. Così, ad esempio, i menestrelli, che combinavano tradizioni popolari e secolari nel loro lavoro, spesso iniziarono a rimanere nelle corti della più alta nobiltà durante il Rinascimento; il loro lavoro divenne la base per lo sviluppo della musica secolare. Durante il Rinascimento, la musica non svolgeva solo una funzione edonistica, sebbene fosse importante anche nella produzione musicale secolare. L'obiettivo dell'educazione musicale, come ogni conoscenza dell'arte, era proposto, come nell'era dell'antichità, al miglioramento morale dell'uomo. A quest'epoca risalgono gli inizi della stampa musicale e il fiorire della musica amatoriale. Sempre in questo periodo iniziò il processo di ripensamento dello status sociale della musica. Stili e generi musicali iniziarono a differire a seconda del loro scopo sociale. Apparvero la musica “popolare” e la musica “dotta”, per “dilettanti inesperti” e per “orecchi raffinati”, per “anziani e principi”. La tendenza all’elitarismo nell’educazione musicale era chiaramente visibile. Nel 1528 fu scritto il famoso trattato "Il cortigiano" di B. Castiglione, una sorta di codice di comportamento dell'alta società. Ha sottolineato che la padronanza del canto e di uno strumento musicale serve come segno di raffinatezza spirituale e di educazione veramente secolare. Il ruolo crescente della tradizione secolare dell'educazione musicale ha portato a un cambiamento nelle sue tipologie. Se la tradizione ecclesiastica si basava principalmente sul canto corale, allora la tradizione secolare era caratterizzata dall'interesse per gli strumenti musicali. Il canto non fu soppiantato, ma assunse varie forme, tra cui l'assolo vocale secolare e la creazione di musica d'insieme. Nel Rinascimento il canto a una voce cede il posto al canto polifonico, compaiono cori doppi e tripli, la scrittura polifonica di stile rigoroso raggiunge il suo apice e si consolida la divisione del coro in quattro parti corali principali: soprani, contralti, tenori. , bassi. Insieme alla musica destinata al canto corale in chiesa, sta affermando i suoi diritti anche la musica corale profana (mottetti, ballate, madrigali, chansons).

Il processo di apprendimento degli strumenti musicali, separato dalla musica vocale, si è svolto rapidamente e rapidamente. La produzione di musica strumentale ha acquisito l'indipendenza come area originale dell'attività umana. I principali strumenti musicali comprendono il liuto, l'arpa, il flauto, l'oboe, la tromba, organi di vario tipo (positivi, portatili) e varietà di clavicembalo. Il violino era uno strumento popolare, ma con lo sviluppo di nuovi strumenti a corda come la viola, il violino divenne uno dei principali strumenti musicali. Un altro tipo di viola, la viola da gamba, divenne il violoncello. L'apprendimento degli strumenti musicali, iniziato nell'Europa occidentale nel XIV secolo e continuato non solo durante il Rinascimento, ma anche nei periodi successivi, era un'espressione del bisogno spirituale delle persone, che la musica sacra non soddisfaceva più. (sito web) In generale, possiamo identificare i seguenti tratti caratteristici della cultura musicale del Rinascimento: il rapido sviluppo della musica profana (l'ampia diffusione dei generi profani: madrigali, frottole, villanelle, “chansons” francesi, polifoniche inglesi e tedesche canzoni), il suo assalto all'antica cultura musicale sacra , che esisteva parallelamente a quella secolare;

Tendenze realistiche nella musica: nuove trame, immagini corrispondenti a visioni umanistiche e, di conseguenza, nuovi mezzi di espressione musicale;

Melodia popolare come inizio principale di un'opera musicale. Le canzoni popolari sono usate come cantus firmus (la melodia principale e immutabile nel tenore nelle opere polifoniche) e nella musica polifonica (compresa la musica sacra). La melodia diventa più morbida, flessibile, melodiosa ed è un'espressione diretta delle esperienze umane;

Potente sviluppo della musica polifonica e dello “stile rigoroso” (altrimenti “polifonia vocale classica”, poiché focalizzata sull'esecuzione vocale e corale). Lo stile rigoroso presuppone il rispetto obbligatorio delle regole stabilite. I maestri dello stile rigoroso padroneggiavano le tecniche del contrappunto, dell'imitazione e del canone. La scrittura rigorosa era basata su un sistema di modalità diatoniche della chiesa. Le consonanze prevalgono nell'armonia; l'uso delle dissonanze era strettamente limitato da regole speciali. I modi maggiore e minore e il sistema dell'orologio vengono sommati. La base tematica è stata il canto gregoriano, ma sono state utilizzate anche melodie profane, incentrate principalmente sulla polifonia di D. Palestrina e O. Lasso;

Formazione di un nuovo tipo di musicista: un professionista che ha ricevuto un'educazione musicale speciale e completa. Appare per la prima volta il concetto di “compositore”;

Formazione di scuole di musica nazionali (inglese, olandese, italiana, tedesca, ecc.);

L'apparizione dei primi esecutori su liuto, viola, violino, clavicembalo, organo; il fiorire della produzione musicale amatoriale;

L'emergere della stampa musicale.

2.L'educazione musicale nel Rinascimento

Rinascimento segnò il passaggio dal Medioevo al New Age e, soprattutto, alla cultura della prima società borghese, che ebbe origine nelle città italiane e si sviluppò poi nelle città di altri paesi europei. La cultura del Rinascimento era di natura umanistica e affermava l'ideale di una personalità umana armoniosamente sviluppata. Il Rinascimento pose fine all'ascetismo del Medioevo, adottando le conquiste culturali dell'Antichità, riempiendole di nuovo significato.

Nell'antichità l'arte veniva utilizzata principalmente per scopi didattici. La musica, a causa del suo orientamento morale, era considerata un mezzo e un obiettivo importante dell'educazione pubblica, e la musicalità di una persona era considerata una qualità socialmente preziosa e determinante dell'individuo. L'educazione artistica a quel tempo era considerata la base dell'educazione in generale. Un sinonimo del termine “musicale” era il termine “istruito”. Musica, letteratura, grammatica, disegno e ginnastica costituivano il contenuto principale dell'educazione, progettata per sviluppare la ricettività dell'anima, la moralità delle aspirazioni e dei sentimenti, nonché la forza e la bellezza del corpo. L'educazione sociale tra i Greci era inseparabile dall'educazione estetica, la cui base era la musica. Comprendevano la musica come un mezzo universale e prioritario di educazione pubblica e il suo obiettivo (Spartani, Pitagora, Platone, Aristotele). Pitagora considerava quindi il cosmo “musicale”, proprio come lo stato era “musicalmente” (cioè armoniosamente) organizzato e subordinato alla modalità “corretta”. E poiché la musica riflette l'armonia, l'obiettivo più alto di una persona è il compito di rendere musicale il suo corpo e la sua anima. Il culto dell'armonia, della bellezza fisica e spirituale, della forza, della salute, della percezione sensoriale della vita diventa il canone dell'arte durante il Rinascimento. Ciò fu di decisiva importanza per lo sviluppo di forme di educazione estetica. L'ideale dell'epoca era un artista a tutto tondo: una personalità creativa liberata, riccamente dotata, che si sforzava di stabilire bellezza e armonia nel mondo che lo circondava. Ad esempio, presso la scuola mantovana di Vittorino de Feltre, i giovani hanno imparato a sentire l'armonia musicale; Nell'istruzione, grande importanza veniva attribuita alla capacità di cantare. Il fondatore della scuola credeva che la musica sviluppasse il senso del tempo e credeva che l'educazione consistesse, prima di tutto, nello sviluppo della sensibilità e della percezione, e quindi l'elemento estetico giocava un ruolo enorme nel suo metodo educativo.

Nuove idee si riflettevano in una serie di trattati sull'educazione, ognuno dei quali certamente stabiliva il significato e il ruolo dell'arte nell'educazione. Tra questi: “Della nobile morale e le libere scienze” di Paolo Vergerio, “Dell'educazione dei fanciulli e della loro buona morale” di Mateo Veggio, “Dell'ordine dell'insegnamento e dell'apprendimento” di Battisto Guarino, “Trattato della libera educazione” di Eneo Silvio Piccolomini e altri. Negli ambienti dell'alta società, insieme alla lettura e alla scrittura, l'etichetta secolare richiedeva la capacità di suonare diversi strumenti musicali e di parlare 5-6 lingue. Dal trattato già citato di Baldasare Castiglione “Del cortigiano” (XVI secolo) si ricava quali esigenze venivano poste ai nobili nel campo dell'educazione musicale: “…non mi accontento di un cortigiano se non è un musicista, non sa leggere la musica su uno spartito e non sa nulla dei vari strumenti, perché, se pensi attentamente, non puoi trovare un riposo dal lavoro più onorevole e lodevole e una medicina per le anime malate che la musica. La musica è particolarmente necessaria a corte, poiché, oltre a fornire intrattenimento dalla noia, offre molto piacere alle dame, le cui anime, gentili e morbide, sono facilmente permeate di armonia e piene di tenerezza. Poi parliamo di che tipo di musica è bella: quella che si canta a vista con sicurezza e in modo buono, cantando da solo con una viola, suonando la tastiera o suonando quattro strumenti ad arco. Da nessuna parte, però, Castiglione elogia la musica polifonica corale, considerando, ovviamente, che ha principalmente solo uno scopo speciale: in chiesa, nelle celebrazioni ufficiali.

L'orientamento secolare dell'educazione si manifestò nell'espansione della portata e del contenuto dell'educazione musicale nelle scuole parrocchiali, negli orfanotrofi e nei "conservatori" che apparvero in quel momento: rifugi specializzati dove i bambini musicalmente dotati potevano studiare. I primi "conservatori" apparvero a Venezia. Si sono presi cura di allevare gli orfani e hanno dato loro l'istruzione primaria. Ai ragazzi venivano insegnati vari mestieri e alle ragazze veniva insegnato a cantare: numerosi templi in Italia richiedevano molti cantanti per i cori delle chiese. Nel 1537 venne costruito a Napoli dal sacerdote spagnolo Giovanni Tapia il primo conservatorio di musica, “Santa Maria di Loreto”, che servì da modello per i successivi. (sito web) L'afflusso di studenti era così grande che si sentiva il bisogno aprire altri tre “conservatori” nella stessa città. Nel corso dei secoli XVI e XVII in Italia furono aperti numerosi rifugi di questo tipo. A poco a poco, l'insegnamento della musica cominciò a occupare il posto principale in loro; potevano studiare non solo gli alunni dell'orfanotrofio, ma, a pagamento, anche gli studenti esterni. Il nome “conservatorio”, avendo perso il suo significato originario, cominciò a significare un'istituzione educativa musicale.

Una delle forme di educazione più importanti di quel tempo erano le scuole di canto nelle chiese cattoliche - metriz. Metriza (maitre francese - insegnante) è un collegio musicale in Francia e nei Paesi Bassi, che ha formato coristi di chiesa. I primi metriz erano conosciuti nell'VIII secolo. Il sistema educativo in tali scuole si è sviluppato nel Medioevo: l'educazione veniva svolta fin dalla prima infanzia e, insieme alle materie di istruzione generale, comprendeva il canto, il suono dell'organo e lo studio della teoria musicale. Dal XVI secolo si aggiunse l'apprendimento di altri strumenti musicali. Ogni metriz formava circa 20-30 cantanti sotto la direzione di un maestro di coro (maôtre de Chapelle). Metriz ha svolto un ruolo significativo nella diffusione dell'educazione musicale professionale. Molti eccezionali compositori polifonisti francesi e olandesi G. Dufay, J. Obrecht, J. Ockeghem e altri hanno studiato in metriz.

La caratteristica principale della pedagogia umanistica era l'attenzione alla formazione di un individuo istruito, moralmente perfetto e fisicamente sviluppato con un orientamento sociale chiaramente definito, che si manifestava nella natura pratica dell'educazione musicale. Le principali forme di riproduzione musicale erano: chiesa, salotto, scuola e casa. Naturalmente, il livello e le possibilità dell'educazione musicale nei diversi strati della società erano diversi. L'istruzione completa e lo sviluppo armonioso erano disponibili principalmente per la minoranza sociale. Negli strati sociali più alti della società, la natura pratica dell'educazione musicale degenera gradualmente nella praticità, provocando un atteggiamento pragmatico nei confronti della musica, determinato da considerazioni di moda, prestigio, beneficio, ecc. Il canto in chiesa, le feste popolari, i carnevali rimasero le forme di introduzione di massa alla musica. In generale, la pedagogia del Rinascimento portò alla ribalta il risveglio del vivo interesse degli studenti per la conoscenza e lo sviluppo delle loro abilità pratiche. Sono apparse scuole in cui è stata creata una tale atmosfera di apprendimento che ha trasformato il processo di apprendimento in un'attività gioiosa e interessante per lo studente stesso. Durante questo periodo furono ampiamente utilizzate le arti visive di ogni tipo, i giochi e le lezioni in natura. Un enorme contributo alla pedagogia generale fu dato dai primi socialisti utopisti T. More (1478-1535) e T. Campanella (1568-1639), E. Rotterdam (1466-1536), p. Rabelais (1494-1553). L'invenzione della stampa musicale e la produzione di edizioni musicali fin dai primi anni del XVI secolo furono di grande importanza per lo sviluppo musicale, l'educazione e la diffusione delle opere musicali in diversi paesi. Ottaviano Petrucci in Italia inizia a pubblicare le messe di Josquin Despres, Obrecht, e poi le opere di altri contemporanei. La sua prima pubblicazione musicale esemplare fu una raccolta di chansons intitolata “Harmoniae musices Odhecaton”. Comprendeva vari adattamenti dell'autore delle stesse canzoni (ad esempio, "Insediamento di Fors"), comprese opere di Bunois, Obrecht, Pierre de La Rue, Agricola, Ghiselin. Successivamente, Petrucci pubblicò una serie di raccolte di canti polifonici italiani - frottola, che si diffusero nella società. Anche Ottaviano Scotto e Antonio Gardane a Venezia, Pierre Attennan a Parigi e Tilman Suzato ad Anversa divennero i principali editori musicali del loro tempo.

  • Teoria musicale del Rinascimento. Trattati sulla musica

Durante il Rinascimento la teoria musicale fece grandi passi avanti, proponendo una serie di teorici notevoli, tra cui Johannes Tinctoris (autore di 12 trattati sulla musica), Ramos di Pareja, Heinrich Loriti di Glarona ( Glareano)(fondatore della dottrina della melodia), Giuseppe Zarlino(uno dei creatori della scienza dell'armonia). La dottrina dei modi, la divulgazione della conoscenza musicale, i giudizi sui più grandi compositori dell'epoca e il corso dello sviluppo musicale nei secoli XV-XVI, un crescente interesse per le peculiarità dell'arte popolare, la discussione dei problemi dell'esecuzione musicale - questi ambiti furono coperti dalla scienza musicale dalla fine del XV° e per tutto il XVI° secolo. Tutti i principali teorici erano attivi nell'insegnamento.

Johannes (Giovanni) Tinctoris(1435 circa - 1511) - teorico musicale e compositore franco-fiammingo. Ha studiato "arti liberali" e diritto ed è stato il mentore del coro dei ragazzi della cattedrale di Chartres. Dal 1472 prestò servizio alla corte del re napoletano Ferdinando I, e fu insegnante di musica di sua figlia Beatrice, che divenne regina d'Ungheria nel 1476. Tinctoris dedicò alla sua allieva Beatrice tre trattati di teoria musicale, tra cui il famoso trattato “Definizione di musica”. È noto che nel 1487 Ferdinando I inviò Tinctoris in Francia presso il re Carlo VIII con l'ordine di reclutare cantanti per la Cappella Reale. Già durante la sua vita Tinctoris godette di grande fama; venne citato tra i musicisti più famosi. Sono sopravvissuti 12 trattati di Tinctoris, il più famoso dei quali è stato il trattato “Terminorum musicae diffinitorum”, 1472-73 circa.

Il primo dizionario terminologico musicale sistematico della storia della musica, contenente circa 300 termini. Elenchiamo le restanti opere di Tinctoris:

Il trattato “Complexus effectuum musices”, 1473-74 circa) era una classificazione e una colorita descrizione dello scopo della musica;

Il trattato “Proporzioni musicali” (“Proportionale musices”, ca. 1473-74) sviluppa l'antica dottrina pitagorica delle basi numeriche dell'arte musicale. Portando al limite la complessità dei rapporti tra ritmi mensurali, Tinctoris inventò ritmi nelle proporzioni 7:4, 8:5, 17:8, 13:5, 14:5 (in coincidenza con i ritmi seriali del XX secolo ).

- “Libro dell'imperfezione delle note musicali” (“Liber imperfectionum notarum musicalium”, ca. 1474-75); (sito web)

Il “Trattato sopra le regole della durata delle note” (“Tractatus de regolarii valore notarum”, ca. 1474-75) e il “Trattato sopra le note e le pause” (“Tractatus de notis et pausis”, ca. 1474-75) sono dedicati a l'organizzazione ritmica della musica.

- “Libro sopra la natura e le proprietà dei modi” (“Liber de natura et proprietate tonorum”, 1476)

Sulla struttura del sistema modale;

- “Libro sull'arte del contrappunto” (“Liber de arte contrapuncti”, 1477)

La dottrina fondamentale della composizione contrappuntistica, che espone le “8 regole generali del contrappunto”, distingue tra contrappunto “semplice” e “florido”, la differenza tra un'opera con testo stabile e una improvvisata, ecc.);

- “Trattato delle alterazioni” (“Tractatus alterationum”, dopo il 1477);

- “Articolo sui punti musicali” (“Scriptum super punctis musicalibus”, dopo il 1477) - sul ritmo;

- “Descrizione della mano” (“Guidonova”) (“Expositio manus”, dopo il 1477) - sui suoni del sistema musicale;

- “Sull'invenzione e l'uso della musica” (“De conventione et usu musicae”, 1487) - sul canto e sui cantanti, strumenti ed esecutori.
Tinctoris fu uno dei primi a introdurre il concetto di “compositore”, cioè di autore di un’opera “che scrisse qualche nuovo cantus”.

Uno dei più grandi scienziati musicali del Rinascimento - Glarean(1488 - 1563), possiede il trattato “L'uomo dalle dodici corde” (1547). Glarean è nato in Svizzera e ha studiato presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Colonia. Divenuto maestro di arti liberali, insegnò poesia, musica, matematica, greco e latino a Basilea. Fu qui a Basilea che conobbe Erasmo da Rotterdam. Glarean sosteneva che la musica, come la pittura, dovrebbe essere al di fuori della didattica religiosa, dare, prima di tutto, piacere, essere la “madre del piacere”. Glarean sottolinea i vantaggi della musica monodica rispetto alla polifonia, mentre parla di due tipi di musicisti: fono e sinfonisti. I primi hanno una tendenza naturale a comporre una melodia, i secondi a sviluppare una melodia per due, tre o più voci. Sostiene l'idea dell'unità di musica e poesia, esecuzione strumentale e testo. Nella teoria musicale, Glarean ha dimostrato i concetti di maggiore e minore e ha discusso il sistema dodecafonico. Inoltre, oltre ai problemi della teoria musicale, il teorico considerava anche la storia della musica, il suo sviluppo, ma esclusivamente nell'ambito del Rinascimento, ignorando la musica del Medioevo. Glarean ha studiato le opere dei compositori contemporanei Josquin Despres, Obrecht, Pierre de la Rue.

Ramos di Pareja(1440-1490) - Teorico, compositore e insegnante spagnolo. Ha lavorato principalmente in Italia. Negli anni settanta del Quattrocento era conosciuto come un autorevole teorico musicale e insegnante. È autore del trattato “Musica pratica” (“Musica practica”). Questo trattato suscitò polemiche e critiche a lungo termine da parte dei teorici italiani conservatori. Ramos di Pareja espresse il suo punto di vista sulla dottrina dei modi e delle consonanze. Contrappose il sistema medievale delle scale a sei gradini (esacordi) con una scala maggiore a otto gradini e classificò le terze e le seste come consonanze (secondo le vecchie idee, solo le ottave e le quinte erano considerate consonanze). Nel campo della dottrina del ritmo e della notazione, Ramos di Pareja discusse con i suoi contemporanei Tinctoris e Ghafuri, sostenitori della notazione mensurale.

Eccezionale teorico e compositore italiano Giuseppe Zarlino(1517-1590) fu membro dell'Ordine francescano, studiò filologia, storia e matematica. Zarlino ha studiato musica con il famoso compositore Adrian Villaert (Villart). Zarlino fu associato ad artisti eccezionali del suo tempo, in particolare Tiziano e Tintoretto. Lo stesso Zarlino era ampiamente conosciuto e fu membro dell'Accademia Veneziana della Fama. Nel 1565 Zarlino divenne direttore musicale della cappella di S. Marca. Questo importante incarico permise a Zarlino di impegnarsi non solo nella composizione, ma anche nella scrittura di opere teoriche, tra cui “Stabilimenti di armonia” (1588), “Prova di armonia” (1571), “Aggiunte musicali” (1588). L'opera più significativa di Zarlino è il trattato “Istituzioni dell'armonia”, in cui esprime i principi fondamentali dell'estetica musicale rinascimentale. Come la maggior parte dei pensatori di quest'epoca, Zarlino era un ardente ammiratore dell'estetica antica. Le sue opere contengono numerosi riferimenti a Platone, Aristotele, Aristosseno, Quintiliano e Boezio. Zarlino si avvale ampiamente dell'insegnamento di Aristotele su forma e materia, sia nella trattazione di alcuni problemi musicali, sia nella costruzione della struttura dei suoi trattati.

Il posto centrale nell’estetica di Zarlino è occupato dalla dottrina della natura dell’armonia musicale. Afferma che il mondo intero è pieno di armonia e che l'anima stessa del mondo è armonia. A questo proposito, interpreta panteisticamente l'idea dell'unità del micro e del macrocosmo. Nel trattato di Tsarlino, l'idea di proporzionalità tra l'armonia oggettiva del mondo e l'armonia soggettiva insita nell'animo umano, caratteristica dell'estetica rinascimentale, riceve uno sviluppo sistematico. Nel sostenere questa idea, Zarlino si basa sulla dottrina dei temperamenti, popolare al suo tempo. Usa l'idea, proveniente da Cardano e Telesio, che il temperamento di una persona è creato da un certo rapporto di elementi materiali, come freddo e caldo, umido e secco, ecc. Il rapporto proporzionale di questi elementi è alla base sia delle passioni umane che delle passioni musicali .armonia. Le passioni umane sono quindi un riflesso del “fisico” dell'armonia, ne sono la somiglianza. Su questa base Zarlino cerca di spiegare la natura dell'influenza della musica sulla psiche umana. Molta importanza nel trattato di Zarlino è data alla personalità del compositore. Richiede da lui non solo la conoscenza della teoria musicale, della grammatica, dell'aritmetica, della retorica, ma anche abilità pratiche nel campo della musica. Il suo ideale era un musicista altrettanto abile sia nella teoria che nella pratica della musica.

Nel suo trattato Zarlino propone una nuova classificazione dell'arte, che si discostava dai concetti tradizionali dell'estetica rinascimentale. Di norma, il ruolo principale in quest'epoca era assegnato alla pittura, mentre la musica era riconosciuta come un'arte subordinata. Zarlino, rompendo i sistemi consolidati di classificazione artistica, mette la musica al primo posto. Sviluppando l'insegnamento tradizionale sui modi, Zarlino diede una descrizione estetica del maggiore e del minore, definendo la triade maggiore gioiosa e luminosa, e la triade minore triste e malinconica. Così, nella coscienza musicale europea, fu finalmente stabilito il riconoscimento di maggiore e minore come principali poli emotivi dell'armonia musicale. L’estetica di Zarlino costituisce il punto più alto dello sviluppo della teoria musicale del Rinascimento e allo stesso tempo il suo risultato e completamento. Non è un caso che già durante la sua vita Tsarlino ricevette ampi riconoscimenti tra i suoi contemporanei.

Bibliografia:

  1. Alekseev d.C. Storia dell'arte pianistica. Parti 1 e 2. - M., 1988.
  2. Bakhtin M. M. L'opera di François Rabelais e la cultura popolare del Medioevo e del Rinascimento. - 2a ed. - M., 1990.
  3. Hertsman E. Pensiero musicale antico. - L., 1986.
  4. Gruber R.I. Cultura musicale del mondo antico. - L., 1937.
  5. Evdokimova Yu.K., Simakova N.A. Musica del Rinascimento. - M., 1985.
  6. Krasnova O. B. Enciclopedia dell'arte del Medioevo e del Rinascimento. - Olma-Press, 2002.
  7. Losev A.F. Estetica rinascimentale. - M.: Mysl, 1978.
  8. Estetica musicale del Medioevo e del Rinascimento dell'Europa occidentale. - M., 1966.
  9. Fedorovich E.N. Storia dell'educazione musicale. - Ekaterinburg, 2003.

Nel 1501 lo stampatore veneziano Ottaviano Petrucci pubblicò Harmonice Musices Odhecaton, la prima grande raccolta di musica profana. Questa fu una rivoluzione nella diffusione della musica, e contribuì anche a far sì che lo stile franco-fiammingo diventasse la lingua musicale dominante in Europa nel secolo successivo, poiché, essendo italiano, Petrucci includeva nella sua collezione principalmente la musica di compositori franco-fiammingi. . Successivamente pubblicò molte opere di compositori italiani, sia profani che sacri. Nel 1516 Andrea Antico, tipografo romano-veneto, pubblicò una raccolta di frottole per strumenti a tastiera.

Nel XVIII secolo in Francia esistevano più di 400 metri. Durante la rivoluzione borghese del 1791 furono aboliti.

Quattrocento (XV secolo) è caratterizzato principalmente dalla rinascita dell'arte classica (greca e latina) nelle arti visive, nell'architettura e nella letteratura. Tuttavia, a causa della mancanza di documenti sull'antichità musicale greca e, quindi, di un modello, non è possibile parlare di una tale rinascita nel campo della musica. Per questo, a partire daXIV secolo la musica ha continuato a svilupparsi lungo il percorso della moltiplicazione e dell'espansione delle direzioni formali della polifonia. Solo verso la fineNel XVI secolo, quando il risveglio generale cominciò gradualmente a perdere il suo alone, iniziò una certa rinascita della direzione classica nella musica con la formazione della cosiddetta scuola franco-fiamminga, o scuola borgognone-fiamminga in Italia.

Musica vocale: scuola fiamminga

La scuola fiamminga come movimento musicale che dominò il Rinascimento e sorse nelle regioni della Francia settentrionale e del Belgio moderno si sviluppò dal 1450 circa fino alla fine del XVI secolo. Gli esperti hanno contato sei generazioni di autori tra due fasi successive principali nello sviluppo di questa tendenza: borgognone-fiammingo e franco-fiammingo. I rappresentanti di entrambe le fasi provenivano dalle Fiandre, ma la scuola nel suo insieme era di natura internazionale, poiché le attività dei musicisti nella maggior parte dei casi si svolgevano all'estero e il loro stile si diffuse rapidamente in tutta Europa. La scuola fiamminga è spesso chiamata olandese, riassumendo le direzioni borgognone, fiamminga, franco-fiamminga e anglo-francese-fiamminga. Già dall'inizio del XVI secolo. la nuova lingua suscitò un'ampia risposta in Francia, Germania, Italia, Inghilterra e Spagna e determinò la nascita nei singoli paesi di nuove forme e stili, che riflettevano le singole tradizioni nazionali. Tuttavia, nella seconda metà del XVI secolo. questi stessi musicisti franco-fiammingi erano già costretti non solo a confrontarsi con i maggiori rappresentanti di alcune tradizioni musicali europee (in Italia, ad esempio, con autori come Luca Marenzio, G. Palestrina e C. Monteverdi), ma anche per seguire il loro gusto e il loro stile.

Nonostante la complessità e varietà di stili e mezzi espressivi caratteristici della scuola fiamminga, è ancora possibile individuare fenomeni tipici e originali, ad esempio la creazione di uno stile basato sull'equivalenza ideale di tutte le parti del tessuto contrappuntistico (Josquin Depres) e sull’uso dell’imitazione rigorosa come mezzo per rendere organica la struttura dei saggi. L'uso di metodi complessi di contrappunto si inserisce nel concetto estetico della scuola fiamminga. I compositori di questo movimento hanno creato un nuovo stile polifonico, il cosiddetto stile rigoroso. I generi principali della scuola sono la messa, il mottetto, la chanson polifonica, il madrigale, la frottola, la villanelle, la canzonetta. I principi della composizione polifonica sviluppati dai compositori della scuola divennero universali per le generazioni successive. Alcuni dei più grandi musicisti europei dei secoli XV-XVI appartengono alla scuola fiamminga. Questi sono Johannes Ockeghem, Jakob Obrecht, Henrik Isak, Josquin Despres, Pierre de La Rue, Jean Mouton, Adrien Willart, Nicolas Gombert, Jakob Arkadelt, Philippe de Montet, Jacobus de Kerle, Orlando di Lasso, Giache de Vert, Jacob Regnard, Giovanni Fai.

Guillaume Dufay

Il capo della scuola borgognone-fiamminga, Guillaume Dufay (1400 circa - 1474, Cambrai), cantò da ragazzo nella cattedrale di Cambrai; nel 1420 si stabilì in Italia ed entrò al servizio dei Malatesta a Pesaro e Rimini; poi dal 1428 al 1433 cantò nella cappella papale a Roma, poi a Firenze e Bologna, dove il papa si rifugiò a causa dei disordini; dal 1437 al 1444 prestò servizio alla corte di Luigi di Savoia e infine ritornò a Cambrai. Dufay, uomo di grande cultura, dopo aver studiato e applicato nella pratica tutte le conquiste contemporanee dell'arte musicale, per la prima volta ha realizzato una sintesi di tecnica rigorosa, chiarezza armonica e melodiosità melodica. Il suo patrimonio creativo comprende 9 messe integrali, 32 mottetti, inni, antifone e 37 frammenti di messa. Le sue messe giovanili (Manca unSanoti,Manca unSanotiAntonioViennansis) composta secondo la tipologia della messa a tre voci, nella quale la voce superiore prevale melodicamente sulle due inferiori. Cominciando però dalla massa Manca unCaput(c. 1440) e nelle messe successive SelavisoAypallidoL'amicoarma,AveReginacelerorum E EcceanoillaDomini utilizza il compositore cantofermo(latino - letteralmente melodia forte), in cui le varie sezioni dell'Ordinario si sviluppano sul tema di una melodia comune, presa in prestito dal repertorio gregoriano o extraliturgico o composta ex novo. Per la grazia della melodia, la maestria dell'elaborazione polifonica, la messa AveReginacelerorumè il suo lavoro migliore.

Nei mottetti sacri ed elogiativo-politici Dufay segue la strada dei suoi predecessori sia per la varietà dei testi che per l'isoritmo, che però non è esclusivo nelle opere di mottetti del compositore borgognone, che a volte preferisce un stile più libero nello sconto (la pratica del movimento di restituzione, quando una voce sale e l'altra scende). Tra i mottetti più famosi, si dovrebbe nominare Vassilissaquindigauda(dedicato a Cleofo Malatesta), Apostologlorioso(per la consacrazione di Sant'Andrea a Patrasso, dove Malatesta fu arcivescovo), Ecclesiaemiliantus(per l'insediamento di Eugenio IV al soglio pontificio nel 1431), Nuperrosarumfiori(per la consacrazione del Duomo di Firenze nel 1486).

Canzone, contraddistinti da un'abbondanza di addomesticamento, erano solitamente scritti per 3 voci; Le 2 voci superiori guidavano la linea melodica e quella inferiore la sosteneva armoniosamente. Qui predominano chiaramente le composizioni sull'amore sotto forma di ballate, rondò o vireles ( AddioM'amore,SelavisoAypallidoResvelonsnousBongiorno,buongiornomois,Cemoysdemai,Mabellasignorasovrano,Lunchveramy); alcune canzoni sono composte in italiano: Donaardentiraggio,DonnagentileLadolcevista e una canzone straordinaria Verginebella alle parole di Francesco Petrarca.

Johannes Ockeghem

Johannes Ockeghem (1420/25 circa Tremonde, Fiandre - 1497, Tours) prestò servizio nella cappella del re francese per oltre 40 anni. Era molto rispettato e riconosciuto; fu tesoriere dell'Abbazia di Saint-Martin in tour, cioè occupava uno degli incarichi più alti del regno e godeva di molti privilegi, anche finanziari.

Considerato dai contemporanei un compositore di spicco, è la figura centrale della seconda generazione della scuola fiamminga, che seguì G. Dufay e precedette J. Despres (che scrisse il celebre Deplorazione, rimpianto). Ockeghem è un rappresentante della polifonia strettamente stilistica. Ha arricchito la tecnica dell'imitazione end-to-end, ha approvato un suono pieno a 4 voci in stile corale UN cappella(senza accompagnamento strumentale). Il suo patrimonio creativo comprende 19 messe (di cui solo 10 complete, il resto mancano sezioni dell'Ordinario), Ordinario missae, Requiem, una dozzina di mottetti, circa 20 canzoni, nonché una messa di qualsiasi tono, consentendo l'esecuzione da diversi piedi della scala. Ciò suggerisce che il compositore abbia basato le sue opere su calcoli matematici.

Josquin Despres

Josquin Despres (1440 circa, Vermandois in Piccardia - 1521, Condé-sur-l'Escaut, Valenciennes), dal 1459 al 1472 fu maestro di cappella nel Duomo di Milano, in seguito entrò nella cappella del duca di Maleazzo Maria Sforza, e dal Dal 1479, con ogni probabilità, era al servizio del cardinale Ascanio Sforza (da qui il soprannome di Josquin d'Ascanio). Dal 1486 al 1494 cantò nella cappella papale, e nel 1503 entrò al servizio del duca Ercole I d'Este a Ferrara; si stabilì poi in Francia e prestò servizio alla corte di Luigi XII fino al 1515; negli ultimi anni è stato canonico-prebendario nella capitale di Condé. Fu associato alla corte asburgica e a Margherita d'Austria, che piantò nei Paesi Bassi. La fama di Josquin Despres, di cui godette durante la sua vita, è valutata dalla frequenza con cui il suo nome compare nelle pubblicazioni a stampa, soprattutto nel primo ventennio del XVI secolo, e anche dal paragone che stabilì lo scrittore fiorentino Cosimo Bartoli tra lui e Michelangelo Buonarroti.

Autore della terza generazione dei fiamminghi, ha aperto la strada a una nuova comprensione del testo, stabilendo una stretta interdipendenza tra parola e musica e collegando la rigorosa complessità dei processi costruttivi con la continua ricerca espressiva.

Alcune delle 18 messe contenute nel suo catalogo sono composte con la tecnica tradizionale cantofermo (AveMarisstella,DeheataViroina,Manca undipapà,D'ungaulireamericano,Faisantrimpianti,Gaudeamo,ErcoleduxFerrariae,LasolfaRifmi,L'amicoarmasestitoniL'amicoarmasupervocimusicali,Pangelingua e così via.).

La raffinata espressività nell'opera di Josquin è inerente ai mottetti (circa 85), la maggior parte dei quali appartengono apparentemente al periodo maturo, soprattutto per le opere profane (circa 70). Tra le sue opere da segnalare anche la chanson, esente da legami con le cosiddette forme solide ( formecorrezioni) (Addiomesamori,Berrettasavoienne,EnioombreD'unaffari-in lineaMammaboucherit,Millerimpianti,Piccolacamusetta) e frottola all'italiana ( Elgrilloebuoncantore,ScaramellavaallaGuerra,Intedominiosperavi). Un bel saggio merita un'attenzione speciale Deplorazione- rammarico per la morte di Johannes Ockeghem, basato sul testo di Molinet.

Nicolas Gombert e Adrien Willart

Compositore del XVI secolo La quarta generazione della scuola fiamminga, Nicolas Gombert (1500 circa, Bruges? - 1556, Tournai?) prestò servizio nella cappella privata dell'imperatore Carlo V, che accompagnò in un lungo viaggio attraverso Spagna, Italia, Germania e Austria. Dal 1640, vissuto probabilmente a Tournai, poiché ivi era canonico della tradizione del contrappunto fiammingo, allievo di Despres, Gombert raggiunse nelle sue opere il più alto livello tecnico ed espressivo (10 messe, circa 160 mottetti, 8 Magnificat, circa 60 chansons), esercitando una forte influenza sui compositori contemporanei e sui compositori delle generazioni successive. Il suo stile è caratterizzato dalla continua imitazione e dalla partecipazione quasi costante di tutte le voci. L'opera spirituale di Nicolas Gombert è caratterizzata da uno stile rigoroso e laconico, di livello molto più alto rispetto alle opere profane del compositore.

Adrian Willaert (1490 ca., Bruges - 1560, Venezia), originario delle Fiandre, fu in Italia maestro di cappella, prima a Ferrari presso la corte del duca Alfonso I d'Este, poi a Milano nella cappella dell'arcivescovo Ippolito II d 'Este e, infine, come direttore d'orchestra nella cappella della cattedrale di San Marco (dal 1527 fino alla morte). Durante questi meno di 35 anni di servizio a Venezia, all'attività compositiva si aggiunse la pratica pedagogica: per la prima volta in Italia, iniziò a insegnare la tecnica fiamminga, raggruppando attorno a sé una vera e propria scuola. Nel campo della musica sacra scrisse 9 messe e più di 850 mottetti, nella composizione dei quali si dimostrò un vero maestro, esperto in tutti i metodi conosciuti: oltre all'attaccamento alla tradizione fiamminga ( cantofermo, componendo canoni), mostrò interesse per la musica profana italiana e tutte le tecniche della registrazione polifonica. Nei suoi salmi Salmìspeciale(1550) con canto a 8 voci, colpisce l'effetto del contrasto di due cori. Tra gli allievi di Willaert, godette di grande autorità C. Rore, suo successore nella cattedrale di San Marco, autore di 5 messe, 87 mottetti. PassionesecondoS.Giovanni, 116 madrigali, oltre a G. Zarlino, direttore d'orchestra anche della Cattedrale di S. Marco, didatta e compositore, noto soprattutto per i suoi trattati di armonia, A. Gabrieli.

Orlando di Lasso

Le informazioni sull'educazione musicale di Orlando di Lasso o Roland de Lassus (1530/32, Mons, Neno - 1594, Monaco) non sono state conservate. I nomi dei suoi insegnanti sono sconosciuti, ma è chiaro che conosceva i maggiori musicisti del suo tempo e fu influenzato dal loro lavoro. Da ragazzo fu cantante del Viceré di Sicilia F. Gonzaga. Poi finì a Napoli (dal 1549) e, infine, come direttore della cappella della Cattedrale di San Giovanni in Laterano a Roma. Dopo aver viaggiato in patria, così come in Inghilterra e Francia, Lasso si stabilì a Monaco nel 1557, prima come tenore nella cappella del duca Alberto V di Baviera, e poi nel 1562-1563. come direttore di banda. Accompagnando il Duca in un viaggio in Europa, Lasso studiò contemporaneamente l'esperienza musicale di compositori di altri paesi, godendo del favore di grandi corti.

La sua enorme creatività copre quasi tutti i generi musicali dell'epoca, compose 700 mottetti, 58 messe, poco meno di 200 madrigali, 33 villanelle, più di 90 Ho mentito, circa 150 canzoni. Lasso godette del privilegio di stampare già dal momento in cui scrisse le sue prime raccolte di mottetti, pubblicate nel 1556 ad Anver (Anversa); Il Libro I dei madrigali a 5 voci fu pubblicato a Venezia da A. Gardago nel lontano 1555. Nell'opera di Lasso si trovano tracce di una sintesi delle tradizioni fiamminga, italiana e tedesca. Insieme a J.P. Palestrina, Lasso è una figura che sovrasta la sua generazione; Nel campo della musica sacra il suo mottetto, scritto per 2-8 voci, acquista fondamentale importanza rispetto alla messa. In questo genere Lasso ha saputo dimostrare che la musica può estrarre da un testo l'essenza della sua materia espressiva senza esserne sottomessa. Avendo una perfetta padronanza dei mezzi dei madrigali, ancora una volta, con tutta la sottigliezza della sua arte, evidenzia le più piccole sfumature del significato descrittivo ed emotivo del testo. Il risultato di tanta maestria si può apprezzare osservando il profilo armonico cromaticamente raffinato delle opere ed i contrasti ritmici e l'originalità e inusualità delle linee melodiche.

Il suo linguaggio contrappuntistico prefigura per certi aspetti lo stile recitativo monofonico che si affermerà nel decennio successivo alla sua morte.

Forme dell'arte vocale in Italia: il madrigale

La vita musicale in Italia nei secoli XV e XVI. fu sostenuta dal mecenatismo portato avanti da ricche case illuminate: i Medici a Firenze, gli Este a Ferrari e gli Sforza a Milano. I mecenati d'arte di queste famose famiglie erano guidati da un vero amore sia per l'arte stessa che per gli artisti. Questo amore si manifestò nel sostegno economico, nella concessione di ordini e nella fondazione di accademie. La vita artistica era in pieno svolgimento con il sostegno finanziario. In un ambiente così favorevole iniziò l'età d'oro del madrigale. Musicalmente, questa fioritura divenne un importante presupposto per lo sviluppo della polifonia vocale secolare, radicata nella tradizione locale, vale a dire l'emergere del canto polifonico della frottola.

Frottola

Genere vocale di origine popolare che ebbe un ruolo significativo nella musica italiana del Cinquecento, la frottola, detta anche bardzeletta o strambotto, veniva cantata già dalla fine del Quattrocento. Solitamente era composto per 4 voci con un movimento ritmico e melodico semplice, con una melodia facile da ricordare. La frottola ebbe larga diffusione alla corte di Isabella d'Este a Mantova, dove M. Cara, B. Tromboncino e M. Pesanti contribuirono alla sua fioritura. Da qui la frottola giunse negli altri castelli di famiglia in Italia. Nonostante la sua pretesa sofisticatezza, la frottola era importante nel senso che il testo poetico si combinava facilmente con la forma semplice e il ritmo vivace. Dalla musica professionale, la frottola adottò la notazione polifonica, liberandola da ogni intellettualismo: al posto del contrappunto imitativo, la frottola utilizzò melodie basate su un ritmo preciso, direttamente derivate dal testo del verso. Si privilegiava il ritmo e la melodia era chiaramente destinata alla voce alta, cosa che diventava ancora più chiara nelle trascrizioni per voce e liuto.

Madrigale e il suo sviluppo

Il Madrigale del Rinascimento si sviluppò a partire dal 1530 circa, quando i maestri fiamminghi che usavano il contrappunto furono influenzati dalla frottola italiana, basata sull'armonia accordale con una predominanza della voce superiore. Durante il Rinascimento, nel madrigale il legame tra la parola e il musicale si fa più stretto e profondo: se nei primi esempi di C. Fest, F. Verdelot, J. Arkodelt non rinunciano alla ricerca di un'armonia compositiva autonoma della musica, poi A. Willaert, C. de Rore, F. de Monte, Orlando di Lasso si sforzano già di mostrare le sfumature del testo nei loro madrigali, utilizzando per questo cromatismo, contrappunto, armonia e timbro.

Nella sua storia, il madrigale raggiunse quasi tutte le vette estetiche, ma intorno alla metà del XVII secolo. termina il suo sviluppo. Alcune delle sue caratteristiche (ad esempio, la stretta connessione tra metri verbali e musicali) furono trasferite ad altre forme, in particolare alla cantata da camera.

L'apogeo del madrigale: Luca Marenzio

Luca Marenzio (1553 ca., Coccaglio, bresciano – 1599, Roma) visse prevalentemente a Roma, prima al servizio del cardinale Cristofor Madruzzo (1572 – 1578), e poi a Luigi d'Este (1578 – 1585). Nel 1589 partecipò alla cerimonia nuziale di Ferdinando de' Medici e Cristina di Lorena a Firenze. Per l'occasione compose due intermezzi: LagarafraMusaePieridi E IIcombattimepoeticodiApollo. Nello stesso anno Marenzio tornò a Roma ed entrò al servizio del cardinale Montalto. Nel 1595 passò sotto il controllo del re polacco Sigismondo III, ma non sono state conservate informazioni affidabili sulla sua permanenza in questo paese. Nel 1598 Marenzio fu a Venezia e un anno dopo a Roma (forse come musicista nella cappella papale), dove morì. La fama di Marenzio è legata soprattutto alla composizione di madrigali. Uso sapiente della notazione contrappuntistica più complessa del XVI secolo. contribuito alla scoperta di nuovi mezzi di espressione artistica. Marenzi. Scrisse 419 madrigali (comprendenti un libro di canzoni a 4 voci, 9 libri a 5 voci, 6 libri a 6 voci e altri volumi); inoltre possiede squisite villanelle (118 in 5 libri), che, come i madrigali, erano ampiamente conosciute fuori dall'Italia. Non meno significativa è l'opera spirituale di Luca Marenzio (si conoscono 77 mottetti).

Espressionismo e declamazione: Gesualdo

Carlo Gezcaldo, principe di Venosa (1560 ca. - 1613, Napoli) e nipote per parte di madre di Carlo Barromeo, divenne particolarmente famoso per due avvenimenti: l'omicidio della giovane moglie Maria d'Avalos, colta con l'amante Fabrizio Carafa nel 1590, e le sue seconde nozze con Elonora d'Este, nipote del duca Alfonso II, nel 1594. Trasferitosi a Ferrara, Gesualno entrò nell'unica accademia musicale del Rinascimento, nella quale T. Tasso, G. V. Guarini, D. Ludzaski e J. de Wert ha funzionato. Compositore dalla fantasia estrosa e dalla creatività fortemente individuale, Gesualdo scrisse 6 libri di madrigali a 5 voci (i primi 4 furono pubblicati a Ferrari tra il 1594 e il 1596, gli ultimi 2 a Gesualdo presso Napoli nel 1611), 2 libri di mottetti e un libro dei responsori; alcuni madrigali a 6 voci furono pubblicati nel 1626 da M. Ephrem; Gesualdo Nenna incluse canzonette a 5 voci nel suo ottavo libro di madrigali OttawaLibrodiMadrigali(1628). I madrigali di Gesualdo sono caratterizzati da un orientamento espressionistico, che si manifesta nella continua alternanza di ombra e luce, in cromatismi inaspettati, in netti cambi di dissonanza; l'espressività sonora nelle sue opere sembra essere enfatizzata da uno stile vocale declamatorio, lontano dall'esperienza del suo contemporaneo C. Monteverdi.

Musica vocale sacra: Palestrina

Giovanni Pier Luigi Palestrina (1525 -1594, Roma) cantò nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Nel 1544 prestò servizio come organista e insegnante di canto presso la Cattedrale di Palestrina. Dal 1551 lavorò a Roma come maestro della cappella di papa Giulio III, successivamente (1555) divenne cantante nella Cappella Sistina, ma nello stesso anno fu costretto a lasciare l'incarico a causa del matrimonio. Dal 1555 al 1560 diresse la cappella della Basilica di San Giovanni in Laterano e dal 1561 al 1566. a Santa Maria Maggiore. Dopo aver prestato servizio per qualche periodo nel Collegio Romano e presso il cardinale Ippolita d'Este, nel 1571 tornò nuovamente alla guida della Cappella di Santa Maria Maggiore, dove rimase fino alla morte. Negli ultimi anni della sua vita, Giovanni Pelestrina fu impegnato nella pubblicazione delle sue opere (questo lavoro fu continuato dal figlio), tanto che la sua fama andò oltre la sua terra natale e si diffuse in tutta Europa. Il patrimonio spirituale di Palestrina comprende 104 messe (è dubbia la paternità del resto a lui prescritto), oltre 300 mottetti e numerosi canti liturgici (79 inni, 35 Magnificat, lamentazioni, litanie, 68 offertori, StabatMadre), pochissimo patrimonio secolare: 140 madrigali. Nel 1581 e nel 1594 pubblicò due libri di madrigali spirituali, il secondo dei quali si intitola PriegoallaVergine.

Stile Palestrina

L'apice dell'opera di Palestrina sono le messe, nelle quali raramente vengono utilizzati i metodi più tipici della polifonia fiamminga, come: cantofermo e canone; molto più spesso il compositore ricorre all'imitazione e alla parafrasi. Avendo una perfetta padronanza del linguaggio polifonico durante la sua piena fioritura nel XVI secolo, Palestrina creò un'arte polifonica altamente sviluppata basata su una base armonica.

La scrittura della scuola franco-fiamminga è affinata alla perfezione: maggiore attenzione è posta alla qualità e proporzionalità del timbro e del suono del complesso vocale, si ottengono semplicità, purezza e concisione della recitazione del testo. Palestrina operava in questa direzione fin dal 1560, quando ebbe il compito di conformare la musica sacra alle decisioni del Concilio di Trento (l'evento divenne leggendario quando la celebre messa di papa Marcello costrinse i partecipanti al concilio, che volevano abbandonare la polifonia, per preservare le forme della musica sacra).

Lo stile di Palestrina, detto anche “antico”, fu modello per lo studio del contrappunto, e nel XIX secolo. era considerata dal movimento ceciliano come “musica sacra” del più alto grado di perfezione.

Lo stile classico misurato è insito anche nelle opere profane (madrigali) del compositore, e in questo caso Palestrina evitò le inquietanti ricerche di approfondimento a cui si sforzavano altri compositori del tardo Cinquecento.

Musica veneziana: A. e G. Gabrieli

Secondo i documenti, la vita musicale a Venezia si concentrava nella cappella della Cattedrale di San Marco, nella quale lavoravano gli organisti e nella quale venne creata una scuola di canto. Musicalmente, Venezia nel XVI secolo. era un importante centro che attraeva musicisti di spicco; Vi abitarono anche rinomati editori musicali (Petrucci, Scotto, Giordano). Tra i musicisti che operarono a Venezia in questo periodo ricordiamo i fiamminghi A. Willart, che diresse la cappella ducale dal 1527 al 1562, e F. Verdelot. Tra i musicisti più famosi va nominato il veneziano Gabrieli.

Andrea Gabrieli

Le notizie sulla prima fase della vita di Andrea Gabrieli, organista e compositore (1510/33 circa - 1585, Venezia), sono contraddittorie. Con ogni probabilità era uno studente di A. Willart. Nel 1564 Gabrieli ereditò da Annibale Padovano l'incarico di secondo organista nella Cattedrale di San Marco, e nel 1585 divenne primo organista dopo C. Merulo, ricevendo un incarico che gli fu gentilmente concesso dal nipote Giovanni, che vinse il concorso. Gabrieli godette di enorme fama in Europa grazie ai suoi contatti internazionali e alla diffusione delle sue opere a stampa (6 messe, oltre 130 mottetti, circa 170 madrigali, circa 70 opere strumentali, ecc.). Oltre a numerosi italiani, vennero a Venezia per studiare con Gabrieli musicisti tedeschi e olandesi, ad esempio H.D. Hasler e G. Eichinger; Anche J. P. Sweelinck studiò con lui.

Andrea Gabrieli è considerato il creatore della scuola policorale veneziana, così chiamata per l'ampio uso della rielaborazione gabrielliana, spesso introducendo voci soliste e strumenti (ad arco e ottoni), esaltati dall'accompagnamento di due organi. Grandi opere multicorali (con cori divisi) sono contenute in una raccolta pubblicata nel 1587 ( Concerti- concerti). Contiene anche opere simili del nipote Giovanni. In uno stile multicorale, Gabrieli scrisse anche parecchie opere profane, comprese le più note BattagliapersonarD'estroentiUNfiato(,La battaglia per l’esecuzione degli strumenti a fiato’; si conserva l’elaborazione postuma del 1587, trascrizione Laguerra- “Guerra” - K. Janequin).

Rispetto alla musica vocale strumentale, l’opera di Gabrieli è di minore importanza, ma la sua tecnica virtuosistica è stata uno dei prerequisiti per lo sviluppo dello stile compositivo di G. Frescobaldi. A. Gabrieli pubblicò un libro di messe a 6 voci (1572), 2 libri di mottetti a 5 voci (1565) e 4 voci (1576), un libro di Salmi di Davide a 6 voci (1583), 7 libri di 3- Madrigali a 6 voci, 6 libri di composizioni per strumenti a tastiera e numerose opere vocali di contenuto profano e spirituale. È stata pubblicata postuma una raccolta di cori per le tragedie di Sofocle, Edipo re, tradotte da O. Giustiniani ed eseguite in occasione dell'inaugurazione del Teatro Olimpico, costruito a Vicenza su progetto di A. Palladio (1585) .

Giovanni Gabrieli

Giovanni Gabrieli (1554/57 circa - 1612, Venezia) - nipote e allievo di Andrea, dopo il quale divenne il primo organista della Cattedrale di San Marco nel 1586, carica che mantenne fino alla morte. Della sua vita si sa poco: ci sono prove, anche se controverse, che dal 1575 al 1579 avrebbe potuto prestare servizio a Monaco. Un tempo Gabrieli era conosciuto in tutta Europa e, come uno zio, accettò nella sua scuola musicisti divenuti poi famosi (tra cui G. Schütz). Inoltre, ero in contatto con G.L. Hasler, tuttavia, non conobbe personalmente M. Pretorius, che pubblicizzò ampiamente la musica di Gabrieli nel suo trattato Syntagwamusica.

Giovanni seguì le indicazioni sviluppate dallo zio, ma si rivelò un grande innovatore, soprattutto nel campo della musica strumentale. Nelle sue canzoni da sonar (pezzi strumentali) il numero di voci variava da 6 a 20 (fu il primo a usare la parola sonata): la più nota è la Sonata pian e forte (1597). Di minore importanza sono le opere per organo. Nelle composizioni vocali profane e sacre ha dimostrato una tecnica superiore rispetto a quella di Andrea. Due delle raccolte sono apparse in stampa SacraSinfonie(1597 e 1625). Le raccolte contengono rispettivamente 44 e 32 saggi.

Musica nazionale tedesca

La musica nazionale tedesca è caratterizzata da un fenomeno come il Lied (canzone). Nell'opera monodica dei Minnesinger venivano utilizzate melodie popolari di natura spirituale, che potevano essere trasformate in un corale luterano. È alla storia del Lied, che ha attraversato diverse fasi di sviluppo, che appartiene la formazione nei secoli XV-XVI. la scuola musicale e poetica del Maisterzang (canto dei maestri), apparsa già alla fine del XIV secolo. Le attività dei Maestri cantori, che si svolgevano nelle corporazioni cittadine, erano regolate da un cerimoniale scrupolosamente sviluppato e da un insieme di norme rigide (parte di una raccolta chiamata Tabulatore), che stabilivano i più piccoli dettagli della composizione di testi e melodie. Uno dei maestri cantori più famosi, grazie in gran parte all'opera di Richard Wagner, Die Meistersinger di Norimberga, fu Hans Sachs (1494 - 1576), che compose più di 6.000 canzoni.

Nella seconda metà del XV secolo. nacque il genere della canzone polifonica tedesca ( Ho mentito), che raggiunse la piena fioritura nel Cinquecento (anche grazie alla diffusione tramite la stampa). Questa forma ha ispirato molti sviluppi polifonici nel canto luterano. I primi polifonisti tedeschi nel XV secolo. di solito chiamato Adam von Fuld e Heinrich Fink, che gravitavano verso modelli fiamminghi. Di grande rilievo furono le attività dell'austriaco G. Hofhainer, dell'organista Massimiliano I e del fiammingo G. Isaac. Spiccano anche le figure di T. Stolzer e soprattutto dello svizzero L. Senfl.

Riforma protestante del XVI secolo. determinò la comparsa dei corali e gettò le basi per lo sviluppo di forme liturgiche puramente tedesche da parte di musicisti rimasti sotto l'influenza della scuola fiamminga.

Nella seconda metà del secolo la figura dominante fu Orlando di Lasso, che prestò servizio alla corte di Monaco: attraverso di lui aumentò l'influenza della scuola italiana, contribuì alla diffusione del madrigale, della canzonetta, delle villanelle e dello stile polifonico. Durante questo periodo i musicisti più significativi furono Leonhard Lechner e Hans Leo Hasler. Questi ultimi, come A. Pretorius, I. Eckard, Jacob Handel e altri successivamente, diedero un contributo significativo alla diffusione dello stile policorale veneziano in Germania.

Musica nazionale francese

I cambiamenti avvenuti nel campo della musica francese di quell'epoca sono difficilmente separabili dal profilo della scuola borgognone-franco-fiamminga. Tuttavia, non si può fare a meno di prestare attenzione alla novità della chanson francese, la cui creazione è attribuita a J. Benchois; Stiamo parlando di un nuovo genere di canzone polifonica, che è stata influenzata dalle conquiste di F. Landini in Italia e D. Dunstable in Inghilterra. Nel XVI secolo nello splendore della corte francese operarono Claudin Sermizy e Clément Janequin, i maggiori rappresentanti del nuovo genere, che godette di fama universale (anche grazie alla diffusione della stampa musicale). La canzona fu fuori concorso, e solo alla fine del XVI secolo. venne soppiantato dal vaudeville (da cui ebbe origine ariadecorte- stile di corte), bergerette, chansonette.

Con la diffusione delle nuove danze apparve anche un vasto repertorio di opere per liuto, realizzate secondo lo schema ariadecorte; Allo stesso tempo, la musica d'organo crebbe rapidamente (J. Titlouz e G. Costele), che diede origine allo sviluppo degli strumenti a tastiera. Infine, è necessario menzionare l'apparizione del balletto, arrivato in Francia con la produzione BallettocomiguedelaRoyne, eseguita nel 1581 dall'impresario, coreografo e compositore di origine italiana V. Baltazarini.

Musica nazionale inglese

Una significativa fioritura della polifonia nei secoli XII-XIII. coronato durante il Rinascimento con l'opera di John Dunstable (1380 circa - 1453, Londra), che lavorò principalmente all'estero e ebbe una notevole influenza sui rappresentanti della scuola franco-fiamminga. G. Dufay e J. Benchois. Dunstable è riuscito a combinare la lettera dei francesi Arsnova(con il suo complesso contrappunto e ritmo) con le tradizioni inglesi. Delle sue creazioni sono pervenute a noi circa 60 opere, tra cui 2 messe, 14 sezioni di messa, 28 mottetti e 5 chanson (di cui la famosissima ORosabella). I suoi degni seguaci furono L. Power e R. Fairfax, autore di musica sacra (per testo latino) e opere secolari leggere (per test inglese o francese), così come J. Taverner. Autori come K. Tye, T. Tallis e R. White riuscirono a isolare forme musicali che divennero tipiche della liturgia riformata inglese (inno, servizio, ecc.).

Con l'ascesa al trono della regina Elisabetta I iniziò il periodo di massimo splendore della musica inglese. Quest'ultimo venne incoraggiato a corte dalla stessa dama, che mantenne contatti con le moderne scuole italiane, sui principi dei quali furono realizzati la maggior parte dei madrigali inglesi: prima ayre(aria legata alla canzonetta e alla frottola italiana), poi ketch (caccia) e gli ( gioia- canzone).

William Uccello

William Byrd (?1543 - 1623, Stondon Massey, Essex) fu organista presso la Cattedrale di Lincoln e presso la Cappella Reale di Elisabetta I d'Inghilterra. Nel 1575, insieme a T. Tallis, ottenne il monopolio della stampa musicale in Inghilterra per un periodo di 21 anni. William Byrd è senza dubbio il più importante compositore inglese dell'inizio del XVII secolo, scrivendo in uno stile più vicino alla tradizione fiamminga che a quella italiana. Nel 1575, 1589 e 1591. Bird ha pubblicato 3 libri CanzoniSacra(Canti sacri). Il primo libro contiene solo gli scritti di Tallis. Poi nel 1605 e nel 1607. compaiono due libri Gradualità; tre messe, risalenti probabilmente al periodo 1592 - 1595, caratterizzate da una trama polifonica ricca e densa.

Lo stile di Byrd è caratterizzato da una scrittura flessibile ed è intriso di un desiderio di sobrietà e brevità. L'impegno verso la Chiesa cattolica non ha impedito a Byrd di comporre musica per il culto anglicano: ne è proprietario GrandeServizio(Big Service è uno dei lavori migliori), CortoServizio(Small Service), una dozzina di inni a tutta voce e molto altro. Della musica profana possiamo nominare volumi, Salmi, sonetti e canti’’ ( Salmi,sonetti,eCanzoniDiTristezzaEPietà, 1589), scritti su argomenti religiosi e morali non destinati all'uso liturgico, ed CanzoniDiArticoli varinature(1589, vari canti). Di grande interesse è anche il patrimonio strumentale, comprendente fantasie, danze, variazioni, frammenti descrittivi per virginale, numerosi brani per consorte e viole.

Musica nazionale spagnola

Testimonianze di musica polifonica dei secoli XIII-XIV. contenuto in CodicedelasHuelgas, invece, sulle opere della prima metà del XV secolo. non si sa nulla. Tuttavia, nella seconda metà del XV secolo, la musica si sviluppò rapidamente: apparvero opere sacre di Villancicos e romanze di Juan de Encina (1468 - 1529), così come opere di altri compositori che costituirono la famosa "Collezione del Palazzo" (" Cancionero de Palacio") e altre raccolte. Le personalità più importanti del Cinquecento sono Cristobal de Morales (1500 circa - 1553), Tomás Luis de Victoria e Francisco Guerrero (1528 - 1599) - uno dei migliori rappresentanti della musica vocale sacra in Europa nel XVI secolo. Di grande importanza fu anche la musica d'organo di Antonio de Cabezon (1528 - 1566). Composizioni ricche di ornamenti per la vihuela furono scritte da Luis Milan (1500 circa - dopo il 1561), Luis de Narvaez (1500 circa - dopo il 1555), Alonso de Mudarra (1508 circa - 1580) e molti altri.

Tommaso Luis de Vittoria

Tomás Luis de Victoria (1550 circa, Avila - 1611, Madrid) fu inviato a Roma per studiare alla Collegiata Germanico. Il suo insegnante potrebbe essere stato J.P. Palestrina. Nel 1569 Tomás Luis de Victoria fu nominato organista e vice maestro di cappella della Cappella di Santa Maria di Monserrato. Dal 1573 al 1578 prestò servizio nel seminario romano e nella chiesa di Sant'Apollinare. Nel 1575 fu ordinato sacerdote. Nel 1579 entrò al servizio dell'imperatrice Maria. Dal 1596 al 1607, Luis de Victoria fu cappellano del monastero di Descalzas Reales a Madrid. Autore di opere esclusivamente spirituali, Thomas Luis de Victoria ha scritto 20 messe e 50 mottetti. Il compositore considerava il migliore UfficioHebdomadaeSanotae per 4 - 8 voci (1585) e UfficioDefuntore per 6 voci (1605). Unì uno stile serio ed elevato con una grande espressività emotiva, che lo rese un grande polifonista spagnolo del XVI secolo.














































Indietro avanti

Attenzione! Le anteprime delle diapositive sono solo a scopo informativo e potrebbero non rappresentare tutte le funzionalità della presentazione. Se sei interessato a quest'opera, scarica la versione completa.

La lezione è rivolta agli studenti della quinta elementare del 2° anno di letteratura musicale.

Scopo della lezione: educare la cultura estetica degli studenti attraverso la familiarità con la musica Rinascimento.

Obiettivi della lezione:

  • Dare un'idea del ruolo della musica e del fare musica nella vita delle persone del Rinascimento;
  • Conoscenza di strumenti musicali, generi, compositori del Rinascimento;
  • Introduzione alle opere musicali del Rinascimento europeo;
  • Sviluppo delle competenze di base dell'analisi uditiva della musica;
  • Formare una comprensione del rapporto tra diversi tipi di arti;
  • Coltivare la percezione emotiva delle opere d'arte;
  • Sviluppo del pensiero e del linguaggio degli studenti;
  • Orizzonti in espansione.

Tipo di lezione: lezione sull'apprendimento di un nuovo argomento.

Attrezzatura per le lezioni: presentazione multimediale, computer.

Materiale musicale:

  • Pezzo di W. Bird per "Volta" verginale;
  • F. da Milano “Fantasia” n. 6 per liuto;
  • Scena del film "Elizabeth": La Regina balla la volta (video);
  • I. Alberti “Pavane e gagliarda” (video);
  • Canzone popolare inglese "Greensleeves";
  • J.P. Palestrina "Messa di Papa Marcello", parte dell'"Agnus Dei";
  • O. Lazo “Eco”;
  • madrigale G. di Venosa “Moro, lasso, al mio duolo”;
  • J. Peri Scena dall'opera “Euridice”.

Durante le lezioni

I. Momento organizzativo

II. Aggiornamento della conoscenza

Nell'ultima lezione abbiamo parlato della cultura e della pittura del Rinascimento.

– Qual è un altro nome per quest’epoca (“Rinascimento” in francese)?
– Quali secoli copre il Rinascimento? Che epoca ha sostituito?

– Da dove viene il nome di quest’epoca? Cosa volevano “ravvivare”?

– In quale paese il Rinascimento è iniziato prima che in altri?

– Quale città italiana è definita la “culla del Rinascimento”? Perché?

– Quali grandi artisti vissero a Firenze? Ricorda il loro lavoro.

– In cosa differiscono le loro creazioni dall’arte medievale?

III. Imparare un nuovo argomento

Oggi torniamo all’epoca rinascimentale. Scopriremo com'era la musica in quel periodo. Facciamo conoscenza con gli strumenti musicali del Rinascimento, vediamoli e ascoltiamo il loro suono autentico. Incontreremo anche eccezionali compositori del Rinascimento e i loro capolavori.

IV. Lavorare con una presentazione

Diapositiva 1. Frontespizio.

Diapositiva 2. L'argomento della nostra lezione è "La musica del Rinascimento". Arco temporale: secoli XIV-XVI.

Diapositiva 3. Epigrafe della lezione. Come interpreti queste parole?

... Non c'è creatura vivente sulla terra
Così duro, figo, dannatamente malvagio,
In modo che non potesse almeno per un'ora
In esso, la musica fa una rivoluzione.
(William Shakespeare)

Diapositiva 4. Durante il Rinascimento aumenta il ruolo dell'arte nella vita culturale della società. L'educazione artistica è riconosciuta come un aspetto importante dello sviluppo di una persona nobile, una condizione per una buona educazione.

Il controllo della Chiesa sulla società è indebolito, i musicisti ricevono maggiore libertà. La personalità e l’individualità creativa dell’autore diventano sempre più evidenti nei suoi scritti. Durante il Rinascimento il concetto stesso di “ compositore».

È diventato molto importante per lo sviluppo della musica invenzione della stampa musicale alla fine del XV secolo. Nel 1501 l'editore italiano Ottaviano Petrucci pubblicò la prima raccolta per la riproduzione musicale domestica. Nuovi lavori furono pubblicati e distribuiti molto rapidamente. Ora qualsiasi abitante delle città a medio reddito potrebbe acquistare spartiti. Di conseguenza, la produzione di musica urbana inizia a svilupparsi rapidamente, raggiungendo sempre più persone.

Diapositiva 5. Strumenti musicali Rinascimento. Fiati, archi, tastiere.

Diapositiva 6. Liuto- lo strumento più amato del Rinascimento. Si riferisce agli strumenti a pizzico a corda. All'inizio il liuto veniva suonato con il plettro, ma nel XV secolo si cominciò a suonarlo con le dita.

Diapositiva 7. Il suo corpo sembra una pera tagliata a metà. Il liuto ha il manico corto con tasti, piegati ad angolo retto.

Diapositiva 8. Il liuto deriva da uno strumento arabo chiamato Al-ud (in arabo "legno"). Nell'VIII secolo, l'oud entrò in Europa dal Nord Africa durante la conquista araba della Spagna e mise radici alla corte di molti nobili spagnoli. Nel corso del tempo, gli europei aggiunsero dei tasti (divisioni sulla tastiera) all’oud e lo chiamarono “liuto”.

Diapositiva 9. Sia gli uomini che le donne suonavano il liuto.

Diapositiva 10. Il liuto era compatto, leggero e poteva essere portato con te ovunque.

Diapositiva 11. La musica per liuto non veniva registrata con le note, ma con l'aiuto dell'intavolatura. Guarda: l'intavolatura per liuto è composta da 6 linee che indicano le corde. I numeri indicano i tasti, le durate sono in alto.

Diapositiva 12. Strumenti ad arco. Se il liuto veniva suonato da persone di classi diverse, solo una persona molto ricca poteva permettersi uno strumento della famiglia della viola. Le viole erano costose; erano realizzate in legno pregiato e decorate con disegni e gioielli eleganti. Le viole erano di diverse dimensioni. In questo dipinto, gli angeli suonano i tipi più popolari di viole: da gamba e da braccia.

Diapositiva 13. Viola in italiano - "viola". Il suono della viola era molto piacevole: morbido, gentile e silenzioso.

Diapositive 14, 15. Il nome viola da braccia è tradotto dall'italiano come "mano, spalla". Questo è il nome dato alle piccole viole che venivano tenute a spalla quando venivano suonate.

Diapositiva 16. Viola da gamba - “piede”. Era di grandi dimensioni e doveva essere tenuto tra le ginocchia o posizionato sulla coscia durante il gioco. Queste viole venivano solitamente suonate da uomini.

Diapositiva 17. Hai notato a quali strumenti classici sono molto simili le viole? Violino, violoncello. Confrontiamo la viola da gamba con il violoncello.

Sentiremo il suono delle viole poco dopo.

Diapositiva 18.Verginelle. Uno strumento a tastiera rettangolare, solitamente senza gambe. Secondo il principio del dispositivo, era uno dei predecessori del pianoforte. Ma in termini di qualità del suono era più vicino all'arpa e al liuto. Il suo timbro si distingueva per morbidezza e tenerezza.

Diapositiva 19. Chi sa cosa significa la parola inglese? vergine? Vergine, ragazza. Indovina perché questo strumento era chiamato "da ragazza"? Molto spesso, la verginità veniva interpretata da giovani ragazze di nobile nascita. È noto che anche la regina Elisabetta I d'Inghilterra amava molto il virginel e lo suonava bene.

Diapositiva 20. William Bird- il più grande compositore, organista e clavicembalista inglese dei tempi di Elisabetta. Nato nel 1543, morto nel 1623. Fu organista di corte. Compose numerose opere sacre, madrigali e brani per virginale.

Ascoltiamo: W. Pezzo d'uccello per "Volta" verginale

Diapositiva 21-24. Gli artisti del Rinascimento spesso raffiguravano angeli che suonavano nei loro dipinti. Perché? Cosa significa questo? Perché gli angeli hanno bisogno della musica? E le persone?

Diapositiva 25. Guarda quanto è grande il gruppo di musicisti. A cosa stanno giocando? Come si sentono? Stanno bene insieme? Le parole di W. Shakespeare si adattano a questo quadro? Qual è la parola chiave in questi versetti? Unità, accordo.

Ascolta quanto sono amichevoli le corde
Si mettono in formazione e danno la loro voce, -
Come se madre, padre e ragazzo
Cantano in felice unità.
L'accordo degli archi in un concerto ci dice,
Che il sentiero solitario è come la morte.

Diapositiva 26. Generi strumentali Il Rinascimento era diviso in 3 tipologie: trascrizioni di opere vocali, spettacoli virtuosistici di carattere improvvisativo (ricercar, preludio, fantasia), spettacoli di danza (pavane, galliard, volta, moresca, saltarella).

Diapositiva 27. Francesco da Milano- famoso liutista e compositore italiano del XVI secolo, che i suoi contemporanei chiamavano "Il Divino". Possiede numerosi brani per liuto, riuniti in tre collezioni.

Ascoltiamo: F. da Milano “Fantasia” per liuto

Diapositiva 28. Danze del Rinascimento. Durante il Rinascimento l'atteggiamento stesso nei confronti della danza cambiò. Da attività peccaminosa e indegna, la danza si trasforma in un accessorio obbligatorio della vita sociale e diventa una delle abilità più necessarie di una persona nobile. I balli sono saldamente radicati nella vita dell'aristocrazia europea. Che tipo di balli erano di moda?

Diapositiva 29. Volta– Ballo popolare del XVI secolo di origine italiana. Il nome volta deriva dalla parola italiana voltare, che significa "giro". Il tempo della volta è veloce, la dimensione è di tre battute. Il movimento principale della danza: il gentiluomo si solleva bruscamente in alto e fa girare la dama che balla con lui in aria. Inoltre, questo movimento deve essere eseguito in modo chiaro e con grazia. E solo gli uomini addestrati potevano far fronte a questa danza.

Guardiamo: frammento del videofilm “Elizabeth”

Diapositiva 30. Pavana- una solenne danza lenta di origine spagnola. Il nome pavana deriva dal latino pavo - pavone. La dimensione della pavana è a due tempi, il tempo è lento. Lo ballavano per dimostrare agli altri la loro grandezza e il loro lussuoso costume. Il popolo e la borghesia non hanno eseguito questa danza.

Diapositiva 31.Gagliarda(dall'italiano - allegro, allegro) - danza attiva. Il carattere della gagliarda conserva la memoria dell'origine popolare della danza. È caratterizzata da salti e movimenti improvvisi.

Pavane e gagliarda venivano spesso eseguite una dopo l'altra, formando una sorta di suite.

Ora vedrai un frammento del concerto dell'ensemble di musica antica “Hesperion XXI”. Il suo leader è Jordi Savall- Violoncellista, giocatore d'azzardo e direttore d'orchestra spagnolo, uno dei musicisti più autorevoli oggi che esegue la musica antica in modo autentico (come suonava al momento della sua creazione).

Diapositiva 32. Guarda: I. Alberti "Pavane e gagliarda".

Eseguito dall'ensemble di musica antica “Hespèrion XXI”, diretto da. J. Saval.

Diapositiva 33. Generi vocali Il Rinascimento era diviso in ecclesiastico e secolare. Cosa significa "laico"? C'era una messa e un mottetto in chiesa. Fuori dalla chiesa - caccia, ballata, frottola, villanelle, chanson, madrigale.

Diapositiva 34. Il canto della chiesa raggiunge l'apice del suo sviluppo. Questo è il tempo della polifonia della “scrittura rigorosa”.

Il compositore-polifonista più eccezionale del Rinascimento fu l'italiano Giovanni Pierluigi da Palestrina. Ha ricevuto il suo soprannome - Palestrina - dal nome della città in cui è nato. Lavorò in Vaticano e ricoprì alti incarichi musicali sotto il soglio pontificio.

Massa- un brano musicale composto da preghiere in latino, suonato durante le funzioni nella Chiesa cattolica.

Ascoltiamo: J.P. da Palestrina "Messa di Papa Marcello", parte dell'"Agnus Dei"

Diapositiva 35. Canzoni secolari. Inglese ballata "Green Sleeves"– molto popolare oggi. Le parole di questa canzone sono attribuite al re inglese Enrico VIII. Indirizzò questi versi alla sua amata Anna Bolena, che in seguito divenne la sua seconda moglie. Sai di cosa parla questa canzone?

Diapositiva 36. Testo della canzone "Green Sleeves" tradotto da S.Ya. Marshak.

Ascoltiamo: Ballata inglese "Greensleeves"

Diapositiva 37. Orlando Lazo- uno dei rappresentanti più eccezionali della scuola polifonica olandese. Nato in Belgio, ha vissuto in Italia, Inghilterra e Francia. Negli ultimi 37 anni della sua vita, quando il suo nome era già conosciuto in tutta Europa, diresse la cappella di corte a Monaco. Ha creato più di 2.000 opere vocali di natura sia religiosa che secolare.

Diapositiva 38. La canzone “Echo” è stata scritta per due cori a quattro voci. Il primo coro fa domande, il secondo coro gli risponde come un'eco.

Ascoltiamo: O. Lasso Chanson “Eco”

Diapositiva 39. Madrigale(dalla parola italiana madre - "madre") - una canzone nella lingua nativa e materna. Madrigal è un canto polifonico (per 4 o 5 voci) dal contenuto lirico e dal carattere sublime. Questo genere vocale fiorì nel XVI secolo.

Diapositiva 40.Gesualdo di Venosa- Compositore italiano del XVI secolo, uno dei più grandi maestri del madrigale secolare. Era una persona misteriosa. Un ricco principe, sovrano della città di Venosa. Gesualdo, sorpreso a tradire la bella moglie, in un impeto di gelosia le tolse la vita. Periodicamente cadeva nella malinconia e si nascondeva da tutti nel suo castello. Morì all'età di 47 anni, con la mente annebbiata...

Durante la sua vita pubblicò 6 raccolte di madrigali a cinque voci. Una caratteristica dello stile di G. di Venosa è la saturazione della musica, unica per il suo tempo, con cromatismi e giustapposizioni colorate di accordi dissonanti. Così Gesualdo trasformò in musica i suoi terribili dolori mentali e i rimorsi di coscienza.

I suoi contemporanei non capivano la sua musica, la consideravano terribile e dura. È stato apprezzato dai musicisti del 20° secolo, è stato girato un film su G. di Venosa, si scrivono libri e il compositore A. Schnittke gli ha dedicato l'opera “Gesualdo”.

Diapositiva 41. Il madrigale “Moro, lasso, al mio duolo” è una delle ultime creazioni di G. di Venoz. Possiede sia la musica che i testi:

OH! Sto morendo di dolore
Colui che prometteva la felicità
Mi uccide con il suo potere!
Oh, malvagio turbine di dolore!
Quello che prometteva la vita
La morte mi ha dato.

Ascoltiamo: G. di Venosa “Moro, lasso, al mio duolo”

Diapositiva 42. Alla fine del XVI secolo sorsero a Firenze Camerata Fiorentina- una cerchia di musicisti e poeti che volevano far rivivere l'antica tragedia greca con il suo modo speciale intrinseco di pronunciare il testo (qualcosa tra la parola e il canto).

Diapositiva 43. La nascita dell'opera. Come risultato di questi esperimenti è nata l'opera. Il 6 ottobre 1600, la prima opera sopravvissuta fino ai giorni nostri, Euridice, venne rappresentata per la prima volta a Firenze. Il suo autore è il compositore e cantante Jacopo Peri.

Ascoltiamo: J. Peri Scena dall'opera “Euridice”

V. Riepilogo della lezione

– Che novità hai imparato oggi sul Rinascimento?

– Di quale strumento ti è piaciuto il suono? Come?

– A quali strumenti moderni somigliano il liuto, la viola e la vergine?

– Cosa si cantava durante il Rinascimento? Dove? Come?

– Perché gli artisti del Rinascimento raffiguravano così spesso i musicisti?

– Quale musica suonata in classe oggi ti è piaciuta e ricordi?

VI. Compiti a casa (facoltativi):

  • Cantare dalle note la canzone “Green Sleeves”; chi lo desidera può scegliere un accompagnamento;
  • Trova dipinti musicali di artisti del Rinascimento e parlane.

Il fenomeno più sorprendente furono i generi vocali secolari diffusi di quel tempo, intrisi dello spirito delle tendenze umanistiche. La professionalizzazione dell'arte musicale ha giocato un ruolo speciale nel loro sviluppo: le capacità dei musicisti sono cresciute, sono state organizzate scuole di canto, in cui fin dalla tenera età si insegnava canto, suono dell'organo e teoria musicale. Tutto ciò ha portato alla creazione di una polifonia dallo stile rigoroso, che richiede elevata abilità e padronanza professionale della composizione e delle tecniche di esecuzione. Nell'ambito di questo stile esistono regole piuttosto rigide per la guida vocale e l'organizzazione ritmica pur mantenendo la massima indipendenza delle voci. Sebbene la musica sacra occupasse un posto importante nell'opera dei maestri dello stile rigoroso, insieme alle opere su testi spirituali, questi compositori scrissero molte canzoni polifoniche secolari. Di particolare interesse sono le immagini musicali e poetiche dei generi vocali secolari. I testi si distinguono per la vivacità e la pertinenza dei contenuti. Oltre ai testi d'amore, estremamente apprezzati erano i testi satirici, frivoli e ditirambici, combinati con eccellenti tecniche di scrittura polifonica professionale. Ecco alcuni testi di chanson francesi, che sono esempi di testi di tutti i giorni: "Alzati, cara Colinette, è ora di andare a bere qualcosa; risate e piacere: questo è ciò a cui miro. Lascia che tutti si arrendano alla gioia. La primavera è arrivata. " ..”, “Che sia dannata la ricchezza, mi ha portato via la mia amica: ho preso possesso del suo amore, e dell'altra - ricchezza, l'amore sincero nelle relazioni amorose vale poco."

La cultura rinascimentale è apparsa per la prima volta in Italia e poi in altri paesi. La storia ha conservato informazioni sui frequenti movimenti di musicisti famosi da un paese all'altro, sul loro lavoro nell'una o nell'altra cappella, sulla frequente comunicazione tra rappresentanti di diverse nazionalità, ecc. Pertanto, nella musica del periodo rinascimentale, osserviamo un significativo rapporto tra le opere realizzate da compositori di diverse scuole nazionali.

Il XVI secolo è spesso chiamato "l'età della danza". Sotto l'influenza degli ideali umanistici del Rinascimento italiano, la diga dei divieti della chiesa fu finalmente rotta e la brama di gioie “mondane” e terrene si rivelò come un'esplosione senza precedenti di elementi di danza e canto. Un fattore potente nella divulgazione del canto e della danza nel XVI secolo. L'invenzione dei metodi di stampa musicale ha avuto un ruolo: le danze pubblicate in grandi quantità hanno cominciato a viaggiare da un paese all'altro. Ogni nazione ha contribuito all'hobby generale, quindi i balli, staccandosi dal loro suolo nativo, hanno viaggiato attraverso il continente, cambiando il loro aspetto e talvolta anche il loro nome. La moda per loro si diffuse rapidamente e cambiò rapidamente.

Allo stesso tempo, il Rinascimento fu un periodo di ampi movimenti religiosi (hussitismo nella Repubblica Ceca, luteranesimo in Germania, calvinismo in Francia). Tutte queste varie manifestazioni di movimenti religiosi di quel tempo possono essere unite dal concetto generale di protestantesimo. Il protestantesimo in vari movimenti nazionali ha svolto un ruolo importante nello sviluppo e nel rafforzamento della comunità delle culture musicali dei popoli, principalmente nel campo della musica popolare. A differenza dell’umanesimo, che abbracciava una cerchia relativamente ristretta di persone, il protestantesimo era un movimento più diffuso che si diffuse tra ampi settori della popolazione. Uno dei fenomeni più sorprendenti nell'arte musicale del Rinascimento è il corale protestante. Originario della Germania sotto l'influenza del movimento della Riforma, in contrasto con gli attributi del culto cattolico, si distingueva per il suo speciale contenuto emotivo e semantico. Lutero e altri rappresentanti del protestantesimo attribuivano un'enorme importanza alla musica: “La musica rende le persone gioiose, fa dimenticare la rabbia, elimina la fiducia in se stessi e altre carenze... I giovani devono essere costantemente educati alla musica, perché forgia persone abili che possono fare qualsiasi cosa .” Pertanto, la musica nel movimento della Riforma non era considerata un lusso, ma una sorta di "pane quotidiano" - era chiamata a svolgere un ruolo importante nella promozione del protestantesimo e nella formazione della coscienza spirituale delle grandi masse.

GENERI:

Generi vocali

L'intera epoca nel suo insieme è caratterizzata da una netta predominanza dei generi vocali, e in particolare della voce polifonia. La padronanza insolitamente complessa della polifonia in uno stile rigoroso, una borsa di studio genuina e una tecnica virtuosistica coesistevano con l'arte brillante e fresca della diffusione quotidiana. La musica strumentale acquisisce una certa indipendenza, ma la sua dipendenza diretta dalle forme vocali e dalle fonti quotidiane (danza, canto) verrà superata solo poco dopo. I principali generi musicali rimangono associati al testo verbale. L'essenza dell'umanesimo rinascimentale si rifletteva nella composizione di canti corali in stile frottol e villanelle.
Generi di danza

Durante il Rinascimento la danza quotidiana acquisì grande importanza. Molte nuove forme di danza stanno emergendo in Italia, Francia, Inghilterra e Spagna. Diversi strati della società hanno le proprie danze, sviluppano un modo di eseguirle e regole di condotta durante balli, serate e celebrazioni. Le danze del Rinascimento sono più complesse dei semplici branles del tardo Medioevo. Le danze con danze rotonde e composizioni linea-linea vengono sostituite da danze di coppia (duetto), costruite su movimenti e figure complessi.
Volta - un ballo di coppia di origine italiana. Il suo nome deriva dalla parola italiana voltare, che significa "girare". Il metro è a tre movimenti, il tempo è moderato-veloce. Lo schema principale della danza è che il gentiluomo fa girare in aria la dama che balla con lui in modo rapido e brusco. Questo sollevamento viene solitamente eseguito molto in alto. Richiede grande forza e destrezza da parte del gentiluomo, poiché, nonostante la nitidezza e una certa impetuosità dei movimenti, il sollevamento deve essere eseguito in modo chiaro e bello.
Gagliarda - un'antica danza di origine italiana, diffusa in Italia, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania. Il tempo delle prime galliarde è moderatamente veloce, il metro è a tre movimenti. La gagliarda veniva spesso eseguita dopo la pavana, alla quale talvolta era collegata tematicamente. Galliard del XVI secolo mantenuto in un tessuto melodico-armonico con una melodia nella voce superiore. Le melodie Galliard erano popolari tra ampi settori della società francese. Durante le serenate, gli studenti di Orléans suonavano melodie da galliarda su liuti e chitarre. Come il carillon, la gagliarda aveva il carattere di una sorta di dialogo di danza. Il signore girava per il corridoio con la sua signora. Quando l'uomo ha eseguito un assolo, la signora è rimasta al suo posto. L'assolo maschile consisteva in una varietà di movimenti complessi. Successivamente, si avvicinò di nuovo alla signora e continuò la danza.
Pavana - ballo di corte dei secoli XVI-XVII. Il tempo è moderatamente lento, dimensione 4/4 o 2/4. Non c'è consenso in diverse fonti sulla sua origine (Italia, Spagna, Francia). La versione più popolare è una danza spagnola che imita i movimenti di un pavone che cammina con una coda meravigliosamente fluente. Era vicino alla bassdance. Al suono della pavana si svolgevano vari cortei cerimoniali: l'ingresso delle autorità in città, l'addio di una nobile sposa alla chiesa. In Francia e in Italia la pavana si afferma come danza di corte. Il carattere solenne della pavana permetteva alla società di corte di risplendere per l'eleganza e la grazia dei modi e dei movimenti. Il popolo e la borghesia non hanno eseguito questa danza. La pavana, come il minuetto, veniva eseguita rigorosamente secondo i ranghi. Il re e la regina iniziarono la danza, poi entrarono il delfino e una nobildonna, poi i principi, ecc. I cavalieri eseguivano la pavana con spada e mantelli. Le signore indossavano abiti formali con pantaloni lunghi e pesanti, che dovevano essere abilmente controllati durante i movimenti senza sollevarli da terra. Il movimento del tren rendeva belli i movimenti, conferendo sfarzo e solennità al pavan. Gli attendenti della regina portavano uno strascico dietro di lei. Prima dell'inizio del ballo, le persone avrebbero dovuto camminare per la sala. Alla fine del ballo, le coppie hanno fatto nuovamente il giro della sala con inchini e riverenze. Ma prima di mettersi il cappello, il signore doveva mettere la mano destra sulla spalla della signora, la mano sinistra (che reggeva il cappello) sulla sua vita e baciarla sulla guancia. Durante il ballo la dama teneva gli occhi bassi; solo di tanto in tanto guardava il suo gentiluomo. La pavana si è conservata più a lungo in Inghilterra, dove era molto apprezzata.
Allemande - una danza lenta di origine tedesca in tempo di 4 movimenti. Appartiene alle danze di massa “basse”, senza salti. Gli artisti stavano in coppia uno dopo l'altro. Il numero di coppie non era limitato. Il signore teneva le mani della signora. La colonna si è spostata per la sala e, quando ha raggiunto la fine, i partecipanti hanno fatto un giro sul posto (senza separare le mani) e hanno continuato a ballare nella direzione opposta.
Kuranta - ballo di corte di origine italiana. Il suono era semplice e complesso. Il primo consisteva in passi semplici e scorrevoli, eseguiti principalmente in avanti. Il complesso rintocco era di natura pantomimica: tre gentiluomini invitavano tre dame a partecipare al ballo. Le signore furono portate nell'angolo opposto della sala e chiesero di ballare. Le signore rifiutarono. I signori, essendo stati rifiutati, se ne andarono, ma poi tornarono di nuovo e si inginocchiarono davanti alle signore. Solo dopo la scena della pantomima sono iniziate le danze. Esistono diversi tipi di carillon di tipo italiano e francese. La carillon italiana è una danza vivace in tempo 3/4 o 3/8 con un ritmo semplice in una trama melodico-armonica. Francese - danza solenne ("danza delle buone maniere"), una processione fluida e orgogliosa. Metro 3/2, tempo moderato, tessitura polifonica abbastanza sviluppata.
Sarabanda - danza popolare dei secoli XVI-XVII. Derivato dalla danza femminile spagnola con le nacchere. Inizialmente accompagnato dal canto. Il famoso coreografo e insegnante Carlo Blasis, in una delle sue opere, fornisce una breve descrizione della sarabanda: "In questa danza, ognuno sceglie una donna alla quale non è indifferente. La musica dà un segnale e due amanti eseguono una danza , nobile, misurata, tuttavia, l'importanza di questa danza non interferisce minimamente con il piacere, e la modestia le conferisce ancor più grazia; gli occhi di tutti seguono con piacere i ballerini, che eseguono varie figure, esprimendo con i loro movimenti tutto il fasi dell'amore." Inizialmente, il ritmo della sarabanda era moderatamente veloce; più tardi (dal XVII secolo) apparve una sarabanda francese lenta con uno schema ritmico caratteristico: ... Nella sua patria, la sarabanda rientrava nella categoria delle danze oscene e in 1630. è stato bandito dal Consiglio castigliano.
Zhiga - una danza di origine inglese, la più veloce, a tre movimenti, che si trasforma in terzine. Inizialmente la giga era un ballo di coppia; si diffuse tra i marinai come danza solista, molto veloce, di carattere comico. Successivamente appare nella musica strumentale come parte finale di un'antica suite da ballo.